COLORI

Colori autunnali - Foto: Emilio Esbardo

di Michela Buono           

Credo che la vita contenga una moltitudine di colori dei quali spesso non siamo pienamente consapevoli. Vuoi perché troppo impegnati e stressati oppure perché diamo per scontata la loro esistenza senza rifletterci troppo. Già tra il “vedere” e il “guardare” esiste una notevole differenza, il primo presuppone una rapida occhiata, il secondo suggerisce una osservazione più approfondita comprendente anche i dettagli.

Quando vediamo un colore gli diamo un nome senza però soffermarci sulle sue infinite sfumature. Sono proprio queste ultime che rendono la “tavolozza” della natura più ricca e piena di significati. Se veramente prestassimo attenzione a ciò che ci circonda resteremmo incantati dalla immensa varietà di tonalità che fanno parte della nostra vita quotidiana. Un colore non è mai solo chiaro o scuro, è ricco di determinate gradazioni che lo rendono un capolavoro.


Quello che manca a noi “occupatissimi” esseri umani è il non essere abituati ad osservare le sfumature e al non chiederci se ciò che abbiamo continuamente sotto gli occhi possa avere una sua profonda bellezza. Abbiamo dato un colore alle stagioni, considerando ad esempio la primavera come un tripudio di tonalità e, l’inverno come il suo opposto. Si parla di colori quando si suona uno strumento musicale, intendendo una infinità di suoni che aggiungono varietà ad  una esecuzione e così via.

Noi stessi siamo ognuno diverso dall’altro come una moltitudine di stati d’animo e di pensieri che potremmo paragonare alla “tavolozza” di un pittore. Nella nostra unicità ognuno di noi possiede differenti modi di osservare la realtà che possiamo “dipingere” come vogliamo, come se colori diversi ci fossero stati assegnati per arricchire il nostro mondo. In fondo la scelta di “colorare” la nostra vita spetta solo a noi in quanto autori e protagonisti della nostra esistenza.

Emotivamente abbiamo delle reazioni quando distinguiamo una colore “freddo” da uno “caldo”, così come possono esistere uno sguardo “freddo” o un “caldo” abbraccio. Abbiamo la percezione delle sfumature perchè le sentiamo nel profondo e vibriamo con esse ma, ci sfuggono, quando cerchiamo di vederle. Eppure esistono e arricchirebbero senz’altro la nostra vita se ci abituassimo a distinguerle.

La differenza tra un colore “chiaro” e uno “scuro” non sta tanto nei suoi opposti, il giorno e la notte ad esempio, ma in ciò che intercorre fra questi due frangenti quando si passa da uno stato all’altro. Questo ponte che unisce due mondi così diversi costituisce l’essenza delle mille sfaccettature che può avere anche un solo colore visto nella sua unicità. Impariamo, quindi, a nutrirci di queste differenze, portatrici di doni e di curiosità fino ad ora poco sfruttati.

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