Il Referendum e il Diritto Comunitario

Manifesti riguardanti il referendum europeo in Francia nel 2005 in Borgogna - Autore: Justinc / / CC BY-SA 2.0

di Maria Luisa Melo

Il Referendum non è una “Brutta Bestia” per l’Unione Europea. Per comprendere meglio parleremo dell’Adesione all’Unione europea e del suo ordinamento giuridico, vale a dire, il “Diritto Comunitario”.


L’ADESIONE all’Unione Europea è regolata e fondata dall’art.6 (I diritti fondamentali garantiti sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea del dicembre 2000, adatta il 12 dicembre 2007, che ha lo stesso valore giuridico dei trattati.), e dell’art. 49 che determina l’importanza, nel processo di adesione, del ruolo svolto dal Consiglio che, successivamente  alla consultazione con la Commissione e con il Parlamento europeo, deve pronunciarsi all’unanimità per approvare la candidatura.

L’adesione è un processo lungo che va dalla “Domanda di adesione, passando per la predisposizione ad aderire “ all’ACQUIS”, ovvero agli obblighi di Stato membro derivanti dal diritto e dalle politiche dell’Unione europea. L’acquis è rappresentato dal “Diritto Comunitario”, vale a dire, le norme riguardanti l’organizzazione e lo sviluppo dell’Unione europea, e dagli obiettivi comuni stabiliti dai trattati di Maastricht, Amsterdam e Nizza.

Il diritto comunitario è fondato da tre gruppi di norme:

1-        Il primo gruppo di norme riguardano tutti i trattati europei, dal 1951 al 2007, previsti dalla Convenzione di Vienna del 1969 sui trattati internazionali e quindi, dal diritto internazionale.

2-        Il secondo gruppo di norme sono anche previste dal diritto internazionale e riguardano le funzioni, i regolamenti interni degli organi dell’Unione europea.

3-        Il terzo gruppo di norme spettano all’istituzioni comunitarie e le loro norme che prevalgano sulle norme interne dei Paesi membri dell’Unione.

È questo gruppo di norme che caratterizza l’Unione europea in confronto ad altre Organizzazioni internazionale. Dunque, lo Stato che vuole aderire pienamente all’Unione europea è consapevole che “Deve Rinunciare a una parte della sua Sovranità per delegarla alle Istituzioni comunitarie”. Per via di questa caratteristica del Diritto comunitario, alcuni Stati aderenti prediligono la consultazione popolare in vista dei grandi cambiamenti nella vita dei suoi cittadini, una volta  ratificato il trattato di Adesione.  Ad esempio, la Norvegia presentò due volte la sua domanda di adesione all’Unione europea (1972 e 1994) ma due volte è stata “bocciata” dal Referendum norvegese. Per concludere, possiamo dire che sia l’Adesione all’Unione europea e i Referendum non sono giochi da bambini.

Aderire all’Unione europea implica rispettare e osservare le norme comunitarie. Il Referendum è la voce dei cittadini che va rispettata e non manovrate per via delle politiche populistiche, dei nazionalismi e dalla paura.

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