Intervista ad Alan Giarcanella

Foto privata di Alan Giarcanella

di Michela Buono

Signor Giarcanella parliamo dei suoi studi?

La mia istruzione secondaria si è basata soprattutto sull’informatica, volevo diventare un programmatore di computer. A casa ho avuto degli ottimi esempi, mio padre è architetto e mia madre è un’artista. Sono cresciuto in mezzo ai disegni per me è un’attitudine abituale.


Quando ha cominciato a disegnare?

Ho sempre disegnato fin da bambino ma non ho frequentato una scuola di disegno. So disegnare bene e questo mi è molto utile per mostrare ai colleghi e ai clienti le mie idee, soprattutto per quanto riguarda la progettazione definitiva del lavoro richiesto. Fortunatamente nel disegno grafico non si tratta solo di disegnare è molto di più, c’è un lavoro di layout, di tipografia e di illustrazione grafica. Se ad esempio dai una occhiata alla maggior parte delle riviste noti che non c’è neanche una illustrazione disegnata a mano, ci sono solo belle foto, splendidi soggetti e squisite tipografie.

Cosa ha studiato all’università?

All’università ho studiato informatica soprattutto programmazione. Non ho studiato architettura perché mio padre (è un architetto) mi aveva sconsigliato di farla perché si guadagna poco. Durante gli studi universitari ho fatto molti mestieri, anche il pizzaiolo. Dopo l’università ho lavorato presso una società di pubblicazioni e lì ho imparato ad essere un graphic designer. Dopo cinque anni ho lasciato quel lavoro ed ho cominciato a lavorare in uno studio d’arte, successivamente presso diverse agenzie di pubblicità e un paio di start up su internet. In seguito ho ottenuto un lavoro come progettista programmatore di database (disegnavo l’applicazione che serviva a collegare i vari dati). Quando l’azienda presso cui lavoravo si è accorta della mia creatività mi ha chiesto di entrare a far parte della loro sezione “artistica” e lì ho cominciato a progettare le copertine di libri, riviste, loghi, siti web ecc. Da 5 anni lavoro a Washington DC, presso un’associazione che si occupa di sanità pubblica, sono il direttore della progettazione grafica. Ho lavorato con clienti importanti e non, l’ultimo lavoro ha riguardato una società italiana a Roma, ho disegnato il loro logo e mi hanno fatto recitare nel loro spot.

Lei ha venti anni di esperienza, qual è la cosa più importante nel suo mestiere?

La cosa più importante o una caratteristica necessaria in questo mestiere è avere le “spalle larghe”, soprattutto quando si tratta di ascoltare le critiche. Questo significa che non bisogna essere troppo sensibili verso chi critica il tuo lavoro o prendersela come se fosse una critica personale. L’obbiettivo è quello di accontentare il cliente che, il più delle volte, non ha competenze grafiche e non si rende conto della raffinatezza di un buon design. Capita, anche, che il lavoro venga rifiutato e che la delusione che ne deriva sia forte, ciò non deve compromettere la creatività e il piacere che si ha nel disegnare

Cosa intende quando parla di “livelli micro e macro”?

Come designer e direttore grafico ho varie responsabilità. Soprattutto devo prestare attenzione ai piccoli e ai grandi dettagli insiti in un progetto, cosa che la gente, spesso, non riesce a vedere.

Quali sono le richieste dei suoi clienti?

Le richieste sono molteplici: copertine di libri, relazioni, “schede” (una o più pagine che illustrano spiegano determinati fatti), illustrazioni, loghi, icone, pagine web, manifesti, etc.

Lavora da solo o con altre persone?

Nel mio reparto lavoriamo in due, io ed un’altra persona, anche lui graphic designer (Io sono il responsabile e anche graphic designer).

Avete rapporti con altri Paesi al di fuori degli USA?

La nostra associazione si occupa principalmente di tutto ciò che riguarda il benessere degli americani. I nostri unici rapporti con gli altri paesi riguardano la traduzione in un’altra lingua dei nostri libri oppure quando una persona o un gruppo di un altro paese, partecipano al nostro incontro annuale (abbiamo molti membri provenienti da “ogni angolo del globo”)

Come siete organizzati all’interno della vostra associazione e qual è il vostro scopo?

Abbiamo diversi dipartimenti nella nostra associazione e ogni dipartimento è un potenziale cliente. Siamo fautori della salute sia fisica che emotiva del popolo americano, assumiamo persone che lavorano sia in campo medico che in quello giuridico (medici, infermieri, procuratori, promotori). Noi cerchiamo di convincere chi fa le leggi (il Congresso e il Presidente) a emanare delle leggi che proteggano la salute dei nostri cittadini

Progetti per il futuro?

Lavoro da venti anni come grafico ed è un lavoro che non avrei mai pensato di fare. Lo stress è elevato e spesso bisogna combattere con persone che non capiscono gran chè di marketing o di arte. A volte è frustrante e non si guadagna poi molto. Sono aperto a tutte le novità ed occasioni che si presenteranno nel futuro. Mi piacerebbe viaggiare e vivere in Europa, l’Italia è il mio paese preferito ma non escludo di potermi trasferire in Germania.

Homepage: www.giarca.squarespace.com

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