Intervista agli attori italo-tedeschi Romina Di Lella e Oliver Gruber

Romina Di Lella e Oliver Gruber - Foto: Emilio Esbardo

di Emilio Esbardo

Il 27 maggio 2014 c’è stata la première berlinese del film “Love, Hate & Security”, prodotto da BBI Films. (Qui pagina FacebookQui trailer del film su YouTube)

Il film racconta la storia di Giulietta di Messina, che contro il volere di suo marito, il banchiere senza scrupoli William Windsor, intraprende la carriera di cantante.

William Windsor non entra in aperto conflitto con la moglie, perché solo lei conosce il codice segreto della sua cassaforte, dove è custodita una grandissima quantità di denaro illegale.


In un attentato contro di lei e suo marito, Giulietta spara ed uccide i due malviventi. William Windsor decide di affidarsi alle guardie del corpo Tony e Nick Angelo.

Tony e Nick Angelo vengono interpretati da personaggi dello spettacolo statunitensi già molto affermati.

Ralf Moeller, Mister Universo 1985 e attore, dà il suo volto a Tony, mentre Damian Chapa, attore e regista, recita la parte di Nick Angelo.

Damian Chapa, Romina Di Lella, Ralf Moeller - Foto: Alexander Schnoor

Giulietta di Messina e William Windsor, invece, sono interpretati da due attori italo-tedeschi: Romina Di Lella (protagonista) e Oliver Gruber (coprotagonista).

Alla proiezione del film e alla festa, hanno partecipato personaggi della “movida berlinese” quali il playboy Rolf Eden e la sua ragazza, la fotomodella Kader Loth; il professore universitario e psicologo dei media Jo Groebel; il cantante Henry de Winter; le attrici Vanessa Eichholz e Gabriele Scharnitzky; le designer Lina Berlina e Fleur de Fayé-Seraphine; il produttore Piet Dekker. Damian Chapa ha disdetto, per motivi di lavoro, all’ultimo minuto.

Durante la festa, sia Romina Di Lella sia Oliver Gruber, mi hanno gentilmente concesso un’intervista.

– Intervista a Romina Di Lella 

Romina Di Lella - Foto: Emilio Esbardo

Romina Di Lella è una berlinese doc con sangue italiano nelle vene, come descrive nella sua homepage http://www.rominadilella.com:

Romina Di Lella, spirito mediterraneo ma nata e cresciuta a Berlino, città che non dorme mai, metropoli dove l’arte è di casa e la gente ha nel sangue la vena artistica (…) Sin da piccola è sempre stata attratta dalle sue origini italiane e in particolar modo Milano, città della moda per eccellenza nonché degli artisti e della pubblicità (…)

Che cosa ha rappresentato questa esperienza hollywoodiana per te?

Hollywood è importantissima per la carriera cinematografica. Al momento mi godo questo momento particolare. Sono contentissima di aver potuto recitare con Ralph Moeller e Damian Chapa. È stato molto difficile raggiungere questi risultati. Ho fatto tanta gavetta in teatro, al cinema, in campo musicale. Sono contentissima di aver avuto questa occasione. Ho fatto esperienza anche in Italia, dove ho iniziato a lavorare come fotomodella a 16 anni, mentre frequentavo la scuola. Mi avevano proposto parti da protagonista in due produzioni italiane, che però sono poi fallite.

È più facile lavorare in Germania o in Italia?

Non si può dire. È difficile dappertutto. Nel cinema generalmente ci vogliono tanti soldi. Posso dirmi fortunata ad aver avuto la parte di protagonista in un film statunitense. È stata un’esperienza bellissima quella di poter lavorare con il regista Damian Chapa e di aver fatto parte di un cast internazionale.

Ralf Moeller e Romina Di Lella - Foto: Alexander Schnoor

Cosa ti porta ad accettare una parte o a rifiutarla?

Se qualcosa mi piace da subito, dico immediatamente di sì. Quando Damian Chapa mi ha inviato il copione, ho confermato, senza rifletterci, la mia disponibilità. Inoltre sono stata io stessa, insieme a Vivien Lee, a realizzare la colonna sonora del film. Le mie canzoni sono presenti come inserto speciale nel DVD.

Ti senti più italiana o tedesca?

Io sono nata a Berlino però mio padre è italiano. Amo l’Italia, mi piace il cibo, adoro la moda: per me è il più bel Paese del mondo. Sono orgogliosa delle mie origini. Mi piace anche la Germania ma il mio cuore, il mio temperamento è italiano. Sono cresciuta parlando tre lingue: mio padre è italiano, mia madre è mezza rumena.

Il mio regista preferito è Woody Allen. Se lui ti offrisse una parte cosa risponderesti?

Direi immediatamente di sì. In ciò abbiamo gli stessi gusti: Woody Allen è anche il mio regista preferito.

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Intervista all’attore italo-tedesco Oliver Gruber

Oliver Gruber - Foto: Emilio Esbardo

Oliver Gruber, oltre a parlare benissimo italiano, conosce molti dialetti, nonostante sia cresciuto in Germania. Esattamente come descritto nel suo profilo professionale in un sito web tedesco per attori: http://www.schauspielervideos.de/fullprofile

In Italia, d’altronde, ha avuto parecchie parti sia in produzioni teatrali che cinematografiche. In televisione è apparso, tra gli altri, in “Un posto al sole”, “Carabinieri 5”, “Don Pappagallo” e “Nudi e crudi”. In teatro “… e venne la notte”, “A livella”, “Amore mio aiutami”. In “Love, Hate & Security” recita la parte del banchiere William Windsor.

Come scegli i ruoli che ti vengono proposti? Su che parametro dici di sì oppure no?

A dir la verità sono felice quando mi viene proposto un ruolo. Purtroppo sono ancora all’inizio della carriera e tante sceneggiature non mi capitano. Comunque non ci sono parametri particolari. Leggo la storia. Se mi piace, mi coinvolge, accetto. Se è una storia che non mi comunica niente, preferisco rifiutare il ruolo.

Di questo film cosa ti ha colpito di più?

Mi è piaciuto il personaggio del banchiere inglese, perché, dietro questa facciata di persona brava, tranquilla, a modo, nasconde il carattere di uno psicopatico che pensa solo al profitto, che non si fa scrupoli ad assumere dei killer per far uccidere sua moglie. Il regista Damian Chapa è un creativo incredibile, un personaggio pazzesco. Mi dispiace che non sia potuto venire questa sera a Berlino. Sarebbe stato un personaggio interessante da intervistare. Damien è un fan accanito di Fellini e del cinema italiano in generale. Credo sicuramente che lui abbia preso spunto dai suoi ricordi, dai film degli anni ’60 e degli anni ’70, di cui lui è un grande appassionato.

Berlino si presta al cinema?

Per quel poco che ho potuto percepire, assolutamente sì. L’accoglienza, questo pomeriggio alla première, è stata degna di Hollywood. La città, purtroppo, non la conosco bene perché ho vissuto 30 anni all’estero. Da un anno mi sono trasferito nuovamente in Germania e abito a Monaco di Baviera. Berlino mi è ancora un po’ sconosciuta.

Che cosa ha provato a trasferirsi da Hollywood a Monaco di Baviera?

(Ride divertito) beh è un gran salto. Anche se Monaco è una bella città. Ad essere sincero, pensavo che in Germania fosse stato più facile inserirsi e lavorare. Mi sono sbagliato.

Homepage di Oliver Gruber: www.olivergruber.com

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