Oggi si vota in Germania: la nostra analisi

Angela Merkel e i suoi sostenitori - Foto: Emilio Esbardo

Peer Steinbrück e i suoi sostenitori - Foto: Emilio Esbardo

testo e foto: Emilio Esbardo

Abbiamo le elezioni: Abbiamo qualcosa di cui milioni di persone nel mondo possono solo sognare.(Joachim Gauck, attuale Presidente della Germania)

Circa 61,8 milioni di tedeschi sono chiamati alle urne, dalle ore 8.00 alle 17.00, per esprimere le loro preferenze.

I dati allarmanti pubblicati dalla rivista Der Spiegel rivelano che da un picco di 91,1 per cento di votanti nel 1972 si è passati al 70,8 per cento nel 2009 e nelle votazioni odierne si rischia addirittura un numero inferiore al 70 per cento.

Secondo gli ultimi sondaggi la coalizione CDU/CSU e FDP (al governo) uscirebbe quasi alla pari con la coalizione dell’SPD, Verdi e Sinistra (opposizione). Se l’attuale coalizione del Governo uscente non dovesse ottenere la maggioranza allora si aprirebbe l’ipotesi di una grande coalizione CDU / SDP come nel 2005.

La paura di una grande coalizione da parte dei rappresentanti della classe benestante, che porterebbe, tra le altre cose, all’aumento delle tasse, dei prezzi dell’energia e dell’obbligo del salario minimo, ha portato alla formazione della cosiddetta “Azione FDP”, che rischia di non raggiungere il 5% e dunque di non entrare in Parlamento.

Angela Merkel durante il suo ultimo comizio elettorale a Berlino - Foto: Emilio Esbardo

Angela Merkel durante il suo ultimo comizio elettorale a Berlino - Foto: Emilio Esbardo

Questo è ciò che afferma l’Handelsblatt, l’importante giornale d’economia e finanza tedesco, che con una scrittura incisiva nell’articolo “Merkel, mancanza di alternative” riporta:

L’azione pro FDP è percepita come un grido d’aiuto, sì come un atto di autodifesa: Salvate i liberali – altrimenti nessuno si occuperà più di noi, della classe benestante, dell’economia. (…) “La coalizione nero-gialla non ha fatto tutto giusto”, dice Burkhard Schwenker, capo dei consulenti d’impresa Roland Berger. “Ma abbiamo bisogno anche in futuro di un contrappeso liberale, per evitare maggiori ingerenze da parte dello Stato, per promuovere l’iniziativa privata e per consentire il pluralismo”. Schwenker è uno degli iniziatori dell’azione d’aiuto

Tutti i comizi finali si sono tenuti a Berlino: il Partito SPD il giovedì sera ad Alexanderplatz, il venerdì la Sinistra ad Alexanderplatz e i Verdi a Friedrichshain,  la CDU nel Tempodrom il sabato mattina. I liberali, invece, che non hanno un grande consenso nella capitale hanno deciso di terminare la loro campagna a Francoforte e Stoccarda.

Il Ministro degli Esteri Guido Westerwelle dell’FDP ha incitato l’intera popolazione a votare perché, secondo lui, non farlo è come dare un pugno a tutti coloro che avrebbero voluto ma che non hanno potuto.

Peer Steinbrück durante il suo ultimo comizio elettorale a Berlino - Foto: Emilio Esbardo

Peer Steinbrück durante il suo ultimo comizio elettorale a Berlino - Foto: Emilio Esbardo

Gregor Gysi della Sinistra ha accentuato la politica antimilitaristica del suo partito e della lotta contro il precariato.

Quando sono giunto al Tempodrom al comizio di Angela Merkel mi sono ritrovato in un luogo pieno di 4000 simpatizzanti della CDU. Tutti i posti erano già stati occupati. Insieme ad Angela Merkel, vi era il senatore berlinese Frank Henkel ed il segretario generale della CDU Hermann Gröhe.

Angela Merkel, consapevole dell’importanza di ogni singolo voto conquistato, si è mostrata allegra e scherzosa e pronta alla battuta facile.

Ha raccontato al pubblico divertito come “la sua capigliatura ben protetta” l’abbia riparata dalla tempesta di pioggia il giorno precedente ad Hannover.

All’ultimo comizio dell’SPD ad Alexanderplatz c’erano all’incirca 6000 persone: anche il candidato cancelliere Peer Steinbrück ha colto l’ultima occasione per convincere gli indecisi a votare il suo partito.

Angela Merkel durante il suo ultimo comizio elettorale a Berlino - Foto: Emilio Esbardo

Steinbrück ha dichiarato la stessa sera al canale televisivo ARD, che se non ce la dovesse fare, rifiuterebbe di servire come ministro in un eventuale governo CDU/SPD.

Al suo posto subentrerebbe l’attuale presidente del partito Sigmar Gabriel, che potrebbe ricoprire il ruolo di vicecancelliere e Ministro delle Finanze

I cambiamenti radicali in una vittoria dell’SPD o di un’alleanza CDU / SPD, potrebbero essere un’inversione di rotta della politica europea tedesca, con la conseguente rinuncia alla tanto odiata austerità: Peer Steinbrück ha addirittura parlato più volte di un secondo piano Marshall e di un patto di solidarietà nei confronti dei Paesi del sud Europa.

Inoltre per la formazione una grande coalizione, l’SPD (se l’FDP non raggiunge il 5%) metterebbe come condizione l’imposizione, per legge, di un salario minimo ed un aumento delle tasse del 5% ai più ricchi per investire maggiormente nella formazione, nelle infrastrutture e nell’aiuto ai comuni in difficoltà finanziarie.

Peer Steinbrück durante il suo ultimo comizio elettorale a Berlino - Foto: Emilio Esbardo

Ecco perché salvare l’FDP e decidersi per Angela Merkel come sottolinea sempre l’Handelsblatt:

Angela Merkel, appare rispetto all’opposizione, come un messaggio di felicità, come mancanza di alternativa, che in grande possono fallire, ma in piccolo possono però fare un lavoro eccellente (…) Certo Angela Merkel non realizza le grandi riforme, come la rimozione dei sussidi e della burocrazia o la semplificazione fiscale, ma ha un modo pragmatico, nel risolvere i problemi al loro sorgere.

E persino se la Cancelliera molte volte non scende a patti con il mondo dell’economia e della finanza, rimane l’unica alternativa, come sottolinea il sopracitato giornale:

Anche per la quota di presenza delle donne negli organi di controllo, stabilita per legge, la Cancelliera ha fatto comprendere alle industrie, che lei è a favore (…) Eppure allo stato attuale delle cose, come scelta degli industriali rimane solo Angela Merkel. La donna che ha una parola preferita: “nessuna alternativa

L’Handesblatt ha accostato l’articolo dell’Angela Merkel ad un altro intitolato:

“Il non eleggibile – Peer Steinbrück e l’SPD non sono al momento in grado di governare”.

A breve si saprà come andrà a finire

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