Votazioni a Berlino - Italiani con diritto al voto - Intervista a Michail Müller (SPD) e Stephan Standfuß (CDU) - Analisi approfondita

Manifesti Elettorali 2016 - Foto: Emilio Esbardo

di Emilio Esbardo 

Previsioni a circa un giorno dal voto: 23 % Spd – 18 % CDU – 15 % Verdi – 14,5 Sinistra –  14 AfD – 6,5 FPD – Altri 9%. Anche in Germania, come in altri Stati europei, vi è un grandissimo malcontento che a volte sfocia nell’antipolitica. Il partito che più incanala la rabbia dei cittadini è l’AfD, abbreviazione di “Alternativa per la Germania”, euroscettico, di estrema destra, fondato nel 2013, da Bernd Lucke.


Lucke ha lasciato il partito, quando nel 2015, Frauke Petry è stata eletta leader, l’8 luglio 2015, non condividendone le sue vicinanze al movimento anti islamico Pegida.

Nonostante l’AfD abbia ottenuto il 21 per cento dei voti alle elezioni di Meclemburgo-Pomerania, la situazione a livello nazionale, non è ancora così critica, visto che l’Alternativa per la Germania si attesterebbe intorno al 10%.

Le preferenze per questo partito di estrema destra provengono dagli ex Stati Federali della DDR, i cui cittadini sono estremamente preoccupati per il futuro e per la paura della perdita dei diritti sociali, dell’aumento degli affitti, dello spreco dei soldi pubblici. Questi sono i motivi fondamentali, che spinge parecchi cittadini a votare AfD. Molti elettori hanno perso la fiducia nei partiti tradizionali. La causa principale di ciò, però, è la politica d’immigrazione decisa dalla Merkel.

Se si analizza a freddo la questione, senza lasciarsi trasportare dai sentimenti, si può comprendere che la decisione della Cancelliera di aprire i confini, il 4 settembre 2015, è stata quella giusta. Lei doveva risolvere un’emergenza, una crisi gestionale, che non poteva essere rimandata. È stata molto pragmatica e responsabile. Cosa sarebbe successo se quel milione di persone, accolto in Germania, sarebbe stato rigettato. Come fermare e gestire un milione di persone rifiutate sull’intero suolo europeo?

Manifesti elettorali - Foto: Emilio Esbardo

Ora, il governo della grande coalizione (CDU/CSU e SPD), potrebbe recuperare, nuovamente, la fiducia della gente, investendo nel sociale. I soldi in Germania ci sono. Il sistema fiscale funziona molto bene. Per quanto riguarda l’AfD, a causa dei contrasti interni, si potrebbe, col tempo disintegrare da sola e rimanere ai margini, esattamente, come è già successo con i Pirati.

A Berlino, tradizionalmente di sinistra, l’AfD si è nascosta, non si è esposta durante la campagna elettorale come ha fatto in Meclemburgo-Pomerania. Discorsi o azioni estremi vengono percepiti negativamente dai berlinesi.

La città è in ripresa economica, iniziata dopo il ritiro dalla carica di sindaco di Klaus Wowereit, che in uno stato di apatia, ha lasciato che accadessero cose negative, come, ad esempio, il ritardo dell’inaugurazione dell’aeroporto BER. Inoltre, durante il mandato di Wowereit, il Senato ha pensato solo a risparmiare, senza mai investire. Le cose sono cambiate quando gli è subentrato Michail Müller.

I cittadini comunitari, come gli italiani, possono, partecipare alle elezioni del quartiere (Bezirkswahlen), che si terranno, dalle ore 8:00 alle 18:00, il 18 settembre 2016. La scheda elettorale relativa ai quartieri è di colore arancione. Gli stranieri provenienti dagli Stati europei, invece, non possono esprime le loro preferenze per il Parlamento di Berlino (Abgeordnetenhaus), eccetto se si possiede la doppia cittadinanza.

I maggiori partiti sono: SPD (Partito Socialdemocratico), CDU (Unione Cristiano-Democratica), Die Grüne (Verdi), Linke (Sinistra), FDP (Partito Democratico Libero), AfD (Alternativa per la Germania).

I candidati a sindaco sono: Michael Müller (SPD), Frank Henkel (CDU), Ramona Pop (Verdi), Klaus Lederer (Sinistra), Sebastian Czaja (FDP), Georg Pazderski (AfD).

Michail Müller - Foto: Emilio Esbardo

Michail Müller - Foto: Emilio Esbardo

– Intervista a Michail Müller, attuale sindaco di Berlino –

 

A Berlino vi sono molti italiani che hanno diritto al voto. Perché dovrebbero votare lei e l’SPD?

Perché qui gli italiani, grazie al nostro spirito d’accoglienza, hanno trovato casa e lavoro. Noi ci proponiamo di garantire, nei prossimi anni, appartamenti dagli affitti abbordabili, l’aumento delle case sociali, la formazione gratuita e desideriamo garantire uguali opportunità anche per gli italiani e gli stranieri che vivono in città. Tutti debbono avere il diritto ad un posto di lavoro, con il quale mantenere se stessi e la propria famiglia. Siamo per l’apertura, la tolleranza e le diversità. Non discriminiamo nessuno.

Perché è importante, oggigiorno, andare a votare?

Oggigiorno è importante andare a votare, per esprimersi contro l’intolleranza di partiti come l’AfD, che sono contro tutti i principi che ho appena menzionato. Il loro scopo è quello di dividere e diffondere l’intolleranza.

Dal suo punto di vista, il risultato delle elezioni a Berlino potrebbe influire anche altre grandi città europee, ad esempio, Roma?

Sì, tali elezioni potrebbero avere certe ripercussioni in altre città, perché sono un segnale contro il clima d’intolleranza che si respira in molte zone europee. Per questo, spero, che le elezioni berlinesi diventino un segnale positivo a favore della tolleranza, dell’apertura e delle diversità.

Vorrebbe che Berlino divenisse il centro politico e culturale più importante in Europa?

Berlino dovrà giocare un ruolo determinante in Europa ma in concomitanza con tutte le altre città europee. Domenica, invito tutti ad andare a votare i partiti democratici, rispettando la tradizione berlinese a favore dell’accoglienza e della democrazia.

Michail Müller - Foto: Emilio Esbardo

Come si può intuire dalle risposte di Michail Müller il programma elettorale della SPD si basa sull’internazionalità della città, su una ricca e variegata offerta culturale, con università e centri di ricerca all’avanguardia. Berlino dovrebbe divenire il motore di crescita dell’intera Germania. Dopo aver ridotto il debito pubblico da 63 a 60 miliardi circa, vi è l’intenzione di ritornare ad investire il denaro nella costruzione di appartamenti di proprietà statale, nelle infrastrutture, nel risanamento delle scuole e nell’assunzione di maggior personale come, ad esempio, poliziotti ed insegnanti. Inoltre Müller si propone di far crescere la città in modo solidale, con un’alta qualità della vita e di attrarre le imprese ad investire qui. Altro punto da ricordare è il proposito di sviluppare il settore economico-industriale relativo al digitale: le startup hanno creato, nella capitale tedesca, all’incirca 60.000 posti di lavoro. Naturalmente non verrà trascurato il turismo, che negli ultimi anni, è esploso: basti pensare che Berlino è divenuta la terza città più visitata d’Europa, superando nella classifica Roma.

Le intenzioni dell’AfD, contro la quale, si sono schierati tutti i partiti nazionali, sono quelle di creare un clima di paura, i cui capri espiatori sono gli immigrati, i fuggitivi e i musulmani. L’AfD non propone soluzioni realizzabili, hanno una classe dirigente incompetente e divisa: da una parte c’è il gruppo con a capo Frauke Petry, che propone di deportare i fuggitivi in due isole sperdute. Dall’altro un gruppo che fa capo a Alexander Gauland, Jörg Meuthen e Björn Höcke, con idee ancora più radicali della Petry. Da non dimenticare poi il gruppo legato a Götz Kubitschek, che coopera con i neofascisti italiani.

Stephan Standfuß - Foto: Emilio Esbardo

– “L’Italia è e continuerà ad essere un buon partner per la Germania e per Berlino”; Intervista a Stephan Standfuß –

Per comprendere meglio il programma della CDU, ho intervistato Stephan Standfuß, candidato del distretto 7 di Wannsee/Nikolassee. Questa mia decisione si è basata sul fatto che in queste zone vi sono anche molti italiani integrati e di successo.

Signor Standfuß. Quanto è importante l’integrazione?

L’integrazione è molto importante in relazione al futuro economico della Germania. A causa del nostro problema demografico, abbiamo bisogno di forze lavorative in Germania e abbiamo bisogno di persone che paghino per le nostre pensioni. La CDU divide l’integrazione in due tipi: l’integrazione interna europea, di cui farebbe parte anche l’Italia. Qui non vi sarebbe, credo, nessun problema, perché il nostro partito considera l’Europa come un Paese unico, dove le persone possono cercare non solo appartamenti da acquistare, ma anche il lavoro. Questo concetto si basa sulla reciprocità. Ho un sacco di amici italiani qui a Berlino, ad esempio Gaetano Foti, che possiede la concessionaria automobilistica FIAT. Professionalmente siamo molto legati alla Fiera di Milano. Lì vi è una direttrice molto gentile. Poi si ha il secondo tipo d’integrazione, quello dei fuggitivi, composto da persone che non appartengono alla comunità europea. Anche in questo caso noi della CDU abbiamo le idee molto chiare: i migranti economici, che si trasferiscono qui, lo abbiamo ripetuto più volte, non possono restare e non riceveranno nessun permesso di soggiorno. Verranno rispediti velocemente nel loro Paese d’origine.  Coloro i quali, invece, che riceveranno il diritto d’asilo, perché perseguitate o perché provenienti da Paesi in guerra, dovranno essere integrati immediatamente. Al primo posto vi è l’apprendimento del tedesco, per poter ottenere così un lavoro ed inserirsi nella nostra società. Importantissimo è, inoltre, il riconoscimento dei nostri valori.

Vi sono italiani che si sono integrati a Berlino? Ne conosce qualcuno a Zehlendorf, dove lei abita?

Zehlendorf è come un paesino e il nostro Gaetano Foti, a cui siamo particolarmente affezionati, appartiene alla seconda generazione d’italiani immigrati. Poi vi sono parecchi amici e conoscenti, ad esempio, Villa Medici, è un ristorante italiano, nostro luogo di ritrovo, dove ci si riunisce per mangiare e discutere. Gli italiani hanno influenzato la nostra città e, non solo grazie alla ristorazione. L’Italia è e continuerà ad essere un buon partner per la Germania e per Berlino.

A Berlino vi sono molti italiani che hanno diritto al voto, perché dovrebbero votare per lei e per la CDU?

Perché la CDU si occupa dei buoni rapporti in città. Abbiamo molti buoni propositi e competenze, che spaziano dalle competenze economiche alle competenze riguardante la sicurezza. È piacevole lavorare e vivere in una città dove ci si sente sicuri. Ad esempio, vi è stato un periodo a New York, durante il quale, i turisti si chiedevano se fosse ragionevole visitare una metropoli pericolosa. Poi è stato eletto Giuliani, che con la sua strategia della tolleranza zero, ha reso la Grande Mela di nuovo un posto sicuro. Lo stesso vale per Berlino, che presto avrà 4 milioni di abitanti. È necessario, dunque, oltre alla formazione e agli uffici pubblici efficienti, occuparsi di sicurezza. Per questo motivo invito a votare CDU.   

Quando e perché ha deciso di entrare in politica e perché CDU?

Già all’ultimo anno di liceo, avevo iniziato a fare politica come rappresentante di classe. Poi qualcuno mi ha invitato a partecipare agli eventi della “Junge Union”, l’organizzazione giovanile della CDU. Mio padre era socialdemocratico, alcune volte, però, si sente il bisogno di ribellarsi un po’ ai propri genitori e la CDU per me rappresentava una buona alternativa.  Ciò non significa, che io sia d’accordo automaticamente con tutte le decisioni della CDU. Io sono entrato a far parte della CDU anche per cambiare, migliorare alcune cose. E per criticare.

Il suo parere sull’AfD e la sfiducia nella politica della gente…

Noi abbiamo chiaramente preso le distanze dall’AfD, perché crediamo che sia un partito populista, che non ha competenze necessarie a livello locale, regionale e nazionale. I loro leader hanno convinzioni di estrema destra. Ciò non vale per i loro elettori, che sono semplicemente delusi dalla politica. Vorrei sottolinearlo: noi facevamo parte di una grossa coalizione di Governo,  per cui siamo stati costretti a dei compromessi. Forse ci si sarebbe aspettato di più a Berlino negli ultimi cinque anni. Nelle nostre fila molti sono insoddisfatti e si sono trasformati in elettori di protesta, scegliendo di passare all’AfD. Lo ritengo un grandissimo errore. Le proposte dell’AfD sono irrealistiche. Abbiamo bisogno dei partiti tradizionali, quali CDU, SPD, Verdi, FDP. Partiti che si occupano in modo pragmatico dei problemi del nostro tempo. Le idee della destra radicale che riduce le cause dei problemi alla presenza degli stranieri, non è certamente una soluzione. Io propongo di rivolgerci agli elettori dell’AfD, discutere con loro apertamente e farli partecipi dei nostri progetti. Non dobbiamo però promettere cose che non possiamo realizzare, perché aumenterebbe la sfiducia nella politica. Dobbiamo fare di tutto per ricostruire la fiducia tra i partiti e la gente.

Frank Henkel - Foto: Emilio Esbardo

Come s’intuisce dall’intervista a Stephan Standfuß, il programma della CDU si basa soprattutto sulla sicurezza in città, che garantirebbe la realizzazione di tutti altri gli altri buoni propositi. Frank Henkel ha più volte ribadito, che nel periodo, durante il quale la CDU ha governato Berlino, ci sono state 200 assunzioni in più di vigili del fuoco e di 1000 poliziotti. Inoltre sono stati investiti 11,7 milioni di euro in più per l’attrezzatura della polizia. La sicurezza interna è necessaria per garantire libertà e pace nella metropoli. Si vuole combattere soprattutto la criminalità giovanile e in quartieri difficili come Neukölln. Ulteriori investimenti sono previsti per la formazione, la ricerca, l’assunzione di nuovi insegnanti e il risanamento delle scuole. La CDU vorrebbe rafforzare la politica familiare aiutando i genitori a conciliare meglio famiglia e lavoro, ad esempio, aumentando la disponibilità di posti negli asili. Digitalizzazione, dinamicità e crescita dovranno essere i caratteri salienti della Berlino del futuro.

Per quanto riguarda la Sinistra, ho seguito il comizio “E la città ti appartiene” di Klaus Lederer il 12 settembre.  Il candidato sindaco, durante il suo discorso, ha contraddetto Michail Müller, che auspica una crescita demografica e accoglienza delle imprese, che vogliono investire a Berlino. Lederer parla, sì, di crescita, ma di “crescita guidata”. Le persone che lavorano hanno diritto ad uno stipendio giusto, con il quale poter mantenere se stessi e le proprie famiglie. Dal suo punto di vista, bisogna garantire maggiormente il diritto alla salute, alla formazione e al lavoro e non privilegiare le imprese. Aumentano sempre di più i pensionati, costretti a trovarsi un lavoretto per potersi pagare, ad esempio, le medicine. La “politica contro la povertà” è esattamente importante come la “politica economica”. Bisogna liberarsi dai diktat europei e Berlino, da degna capitale, deve trovare il coraggio di ribellarsi alle linee guida ingiuste, imposte dall’Europa dei burocrati, della finanza e delle banche.

Klaus Lederer - Foto: Emilio Esbardo

Per quanto riguarda i Verdi, ho seguito la loro azione, per sensibilizzare la cittadinanza a favore dell’aria pulita, organizzata da Andreas Otto e Silke Gebel, tenutasi il 14 settembre 2016, all’incrocio “Schönhauser Allee / Bornholmer Str.” al confine tra i quartieri di Prenzlauer Berg e Pankow.

Il programma dei Verdi, spiegato da loro, in dieci punti:

Mobilità moderna.
Società aperta, affinché Berlino rimanga cosmopolita e libera.
Natura urbana, di modo che sia piacevole stare fuori.
Famiglie forti.
Finanze robuste, affinché Berlino possa investire intelligentemente.
Economia innovativa.
Formazione variegata.
Molta cultura, affinché Berlino possa rimanere creativa e stimolante.
Nuovo modo di fare politica, per riguadagnare la fiducia della gente.

Andreas Otto e Silke Gebel - Foto: Emilio Esbardo

Buona votazione a tutti!

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