Intervista a Beppe Grillo

Foto: Emilio Esbardo

A Berlino, circa un anno e mezzo fa Beppe Grillo ha tenuto uno dei suoi celebri e seguitissimi spettacoli. Il locale era, come al solito, gremito di gente. Ripropongo qui la mia interessante intervista con il comico genovese, che negli ultimi tempi sta facendo parlare tantissimo di sé. Viene citato molto spesso anche dai media tedeschi.

Foto: Emilio Esbardo

Lei ha viaggiato tantissimo e fa tantissimi tour. Ha qualche aneddoto divertente da raccontare?

Sì, l’aneddoto con Renzo Piano, quando mi ha portato con lui alla Casa Bianca. Allora il presidente era Bill Clinton. Premiavano il miglior architetto del mondo. Sono arrivato con mia moglie che di cognome fa Tadjk: per questo motivo ci hanno fatto annusare da tutti i cani del mondo. Ogni dieci passi ce n’era uno che annusava mia moglie. Prima che Renzo Piano salisse sul palco, Clinton ha premiato gli architetti delle edizioni precedenti. All’inizio ha fatto il nome di Yan Lin, che si è alzato per ricevere l’applauso. Poi ha chiamato John Sheppard, Tao Lin Yan Con etc. Ad un certo punto ha fatto il nome di John Eggard. Non si è alzato, però, nessuno. Allora l’ho fatto io ed ho preso l’applauso di tutta la folla, con Renzo Piano che a momenti sveniva. Gli otto seduti al mio tavolo hanno iniziato a chiedermi cosa avessi progettato per aver ricevuto il premio come miglior architetto del mondo. Non mi conoscevano. Ho dovuto fare a gesti un ponte con tripla corsia, che parte in avanti ma viene indietro. Mi sono divertito come un matto con Renzo Piano che trasaliva.

Foto: Emilio Esbardo

Rinnoverebbe alla Merkel l’appello di invadere l’Italia?

No, perché siamo già invasi. Abbiamo 90 basi. Siamo una portaerei americana.

Lei com’è diventato comico?

Comici non si diventa. Sono gli altri che ti guardano e ridono. Prima non te ne accorgi e lavori. Poi pensi: “perché devo lavorare se questi qui ridono?”.

Foto: Emilio Esbardo

Foto: Emilio Esbardo

In Germania in tanti rimpiangono il Muro di Berlino. Lei?

Non lo so… Non ne ho idea… perché se butti giù un Muro di mattoni e ne fai uno di carta di credito, forse è ancora peggiore.

Era già stato a Berlino?

Ci sono stato solo una volta con Renzo Piano che mi ha portato nel cantiere a Potsdamer Platz. Poi siamo andati a casa dello scrittore Peter Schneider. Ha la moglie italiana, mi sembra.

Ti manca la televisione? Ci pensi ai tempi di “Te la do io l’America”?

No per niente.

C’è qualche politico non necessariamente italiano che lei ammira o ha ammirato?

Attualmente no. Sono tutti inseriti in questi apparentamenti. Non c’è una personalità.

Foto: Emilio Esbardo

Di Barack Obama cosa ne pensi?

Non lo so. Credo che sia un po’ sotto ricatto delle banche, della finanza…

Che l’arte possa cambiare il mondo, secondo lei è un’utopia?

No, non è detto. L’arte lo cambia magari senza che noi ce ne rendiamo conto.

C’è qualcosa che vuole aggiungere?

Mi vergogno veramente e non succederà più. Il prossimo anno e questa è una promessa, farò il mio spettacolo in inglese. Totalmente in inglese. Non posso più farlo in italiano.

Perché?

Perché l’inglese ti porta a girare il mondo. Io ho il bisogno di comunicare: abbiamo le stesse esigenze. Ho la sensazione che quest’aria che stiamo respirando, attraversi tutti. Hanno tutti gli stessi problemi.

di Emilio Esbardo

Beppe Grillo Blog: http://www.beppegrillo.it

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