Originariamente il Solar era un locale utilizzato dalla CIA. Tra il 1969/72 è stato una stazione di controllo dei servizi segreti americani, che sorvegliavano Checkpoint Charlie e la parte est di Berlino. Solar, oggi, è un ristorante al 16simo piano e un lounge bar al 17simo piano di un edificio degli anni ’70 nel cuore di Berlino, a due passi da Potsdamer Platz, che offre una vista panoramica da mozzafiato a 270° della città.
All’esterno, alla parete dell’edificio, vi è un ascensore in vetro trasparente che trasporta gli ospiti. Solar è considerato dalla stampa tra i dieci migliori locali panoramici al mondo. Il suo prestigio internazionale attira personalità politiche e dello spettacolo, come l’ex presidente della Germania Köhler, Antonio Banderas, Jennifer Lopez, Paris Hilton, Lady Ga-Ga, Shakira.
Nell’incontrare personalmente Rik Verweyen, proprietario del Solar, mi sono fatto raccontare l’interessante storia del locale.
Signor Rik, mi potrebbe raccontare la storia del locale del Solar?
Originariamente era utilizzato dalla CIA. Tra il 1969 – 72 è stato una stazione di controllo dei servizi segreti americani, che sorvegliavano Checkpoint Charlie e la parte est di Berlino. Infatti si trovava all’ultimo piano dell’edificio più alto del settore ovest della città e da qui si aveva un panorama completo di ciò che accadeva dall’altra parte. Allora il luogo dove era ubicato il palazzo non si poteva certo definire sexy, visto che era l’ultimo angolo sporco e abbandonato del quartiere di Kreuzberg prima del Muro. In seguito il locale è divenuto un ristorante, frequentato da artisti e che aveva lo stesso nome di uno stato canadense: “Saskatchewan”. Era decorato con struzzi, coccodrilli e oggetti esotici. Agli inizi degli anni 80, lo si è trasformato in un club illegale il Turn Tower, un punto di ritrovo per la scena punk di Berlino ma anche per turisti che con un caffè e un pezzo di torta potevano godersi il panorama del Muro. Il club è rimasto top secret per 2 o 3 anni, fin quando la polizia non l’ha sequestrato. Infine è rimasto vuoto all’incirca per otto anni e il suo spazio è stato sfruttato per piccoli eventi, feste o mostre.
Quando e come le è venuta l’idea di fondare il Solar?
La prima volta che abbiamo messo piede nel locale, abbandonato e vuoto da circa otto anni, è stato nel 2004: allora cosa tipica per gli immobili situati nell’ex confine tra l’est e l’ovest. Questa era una “terra di nessuno”. I gastronomi investivano soprattutto nella zona del “City-West” o nel pieno est, dove si sviluppò la principale scena culturale e dove sorsero numerosi nightclub, caffè, ristoranti. L’area di Potsdamer Platz non era molto popolata e i locali di conseguenza non molto frequentati. E io, prima di fondare il Solar, mi sono chiesto se la gente sarebbe venuta appositamente solo per visitare il mio locale. Ero consapevole del rischio a cui sarei andato incontro. Oggi posso affermare di aver fatto la scelta giusta: il quartiere è totalmente cambiato e si è formata un’intensa vita notturna.
Allora Lei non aveva una formazione di gastronomo?
Io all’inizio ho lavorato nel mondo del cinema, poi nel settore della musica prima di giungere a Berlino. Quando ho visto questo locale, ho immediatamente immaginato, ciò che qui potesse essere realizzato: la cosa più bella, sicuramente, sedersi su un divano e semplicemente godersi il panorama. Ancora prima di aprire abbiamo sistemato all’angolo un vecchio divano, in direzione est, con vista sulla Torre della Televisione. Ho invitato molti amici, a volte artisti, a volte avvocati, un pubblico misto a cui ho chiesto: «Voi che cosa realizzereste qui?». E così le idee vennero via via, ispiratemi da persone così diverse tra di loro: «Sì lì abbiamo bisogno di un’altalena». Poi abbiamo pensato alla Toscana e come ci si raduna, amici e conoscenti, attorno ad un lungo tavolo di legno ruvido, illuminato con candele, e la mamma prepara ricette creative. E questa era l’atmosfera esatta per il tipo di ristorante che volevo metter su, con cucina regionale e semplice ma che con un pizzico di creatività la rendesse speciale. Nel piano superiore abbiamo pensato di allestire un grande salone, dove io con Franco, il mio partner, organizziamo feste. A metà degli anni novanta avevamo iniziato a organizzare i cosiddetti «party da salone», dove noi invitavamo amici, che invitavano i loro amici. Il Solar è una continuazione di questa nostra idea di 10-15 anni fa, solo di dimensioni maggiori.
Come vi è venuta l’idea dell’ascensore?
L’ascensore era già installato, è stato costruito con l’edificio. Quando siamo giunti noi, però, non era più in funzione da 10 anni. Era come una bella addormentata nel bosco.
Il locale è spesso frequentato da personalità politiche e dello spettacolo internazionali. Ha qualche aneddoto da raccontare?
Tutte le persone note, le celebrità che vengono qui lo fanno come ospiti normali, in anonimato. Trovo positivo che possono sedersi tranquillamente ad un tavolo senza le guardie di sicurezza e godersi in pace la serata. Come è successo ad esempio a Pussycat Dolls e Nicole Scherzinger, che sono venute al Solar alla fine di un loro spettacolo a Berlino. Dopo aversi fatto un giro del locale, sono andate insieme al bagno. Nessuno le ha riconosciute. Erano ancora con il loro costume da scena. Tutti hanno esclamato: “E queste chi sono, adesso!”. L’ex Presidente della Germania Köhler è stato qui a mangiare. Anche lui si è fatto un giro per il locale e un paio di persone naturalmente lo hanno riconosciuto. I tedeschi sono, però, per carattere molto riservati e non lo hanno disturbato. Lo hanno guardato di sfuggita e si sono di nuovo girati. Improvvisamente si è avvicinato un americano, che gli ha detto: “Ciao, piacere di conoscerti. Ho sentito dire che sei molto importante ma non so chi sei”. Köhler ha risposto: “Fa piacere anche a me fare la sua conoscenza”, ma non gli ha rivelato chi fosse. È bello venire qui in tutto anonimato e nascondersi in un angolo, magari accanto ad una coppietta che amoreggia.
Il Solar offre degli ottimi cocktail e un’ottima cucina. Che cosa consiglierebbe ai suoi ospiti?
Io consiglierei soprattutto le specialità regionali e stagionali. La cotoletta impanata è uno dei piatti più tipici. Adesso è tempo di asparagi, aglio selvatico, funghi, tutti prodotti casarecci provenienti da Berlino e dintorni. Per quanto riguarda i Cocktail abbiamo un team di baristi, che testano e creano regolarmente nuove bevande, che io propongo vivamente.
Che tipo di eventi organizzate normalmente?
Noi affittiamo il locale per eventi privati, come le fiere, la Berlinale (festival del cinema internazionale), la Fashion Week (la settimana della moda). Poi ci sono le nostre serate con i Dj che propongono i più disparati generi musicali, dal Rock Alternativo a Johnny Cash, dall’Electro Minimal al Jazz e al Rag Groves.
di Emilio Esbardo
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