Intervista all’attore tedesco Henry Hübchen

L'attore tedesco Henry Hübchen - Foto: Emilio Esbardo

di Emilio Esbardo

Henry Hübchen, nato il 1947 a Charlottenburg, nella zona ovest di Berlino, è un attore conosciutissimo in Germania, per le sue interpretazioni nei film “Alles auf Zucker” e “Sonnenallee”.

“Sonnenallee” è basato sul libro “Am kürzeren Ende der Sonnenallee” (“Nella parte più corta di Sonnenallee) di Brussig, uno degli scrittori di maggior successo degli ultimi anni. Esso racconta la giovinezza di un gruppo di ragazzi nella DDR degli anni ’70.

“Alles auf Zucker!”, che in italiano è stato tradotto “Zucker!… come diventare ebreo in 7 giorni” è un film di Dani Levy del 2004, che narra la vita degli ebrei nella Germania contemporanea. 


Henry Hübchen, Dopo essersi diplomato presso l’Accademia teatrale Ernst Busch a Berlino est, ha intrapreso una carriera brillante nella DDR. Da ricordare è la sua collaborazione con il famoso regista teatrale Frank Castorf presso la Volksbühne nelle vicinanze di Alexanderplatz. Ha inoltre composto differenti canzoni per il gruppo “City”.

Durante la serata “Notte delle Stelle” Henry Hübchen mi ha concesso gentilmente un’intervista. 

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Sign. Hübchen, lei nel film Sonnenallee, ha recitato la parte di Hotte Ehrenreich. Secondo lei, il film rispecchia fedelmente la vita quotidiana nella DDR?

Naturalmente no. Questo film è una storia completamente immaginaria. Persino l’ambientazione e il luogo dove i personaggi vivono è pura fantasia: una zona abitata così vicina al Muro non esisteva.

Com’era la vita da cittadino e da attore nella DDR?

Io ho vissuto volentieri nella DDR, perché avevo buoni amici e compagni di lavoro. La DDR non mi appariva così piccola. E poi il tempo trascorreva velocemente, perché passavo da un ingaggio all’altro.

Vi sono delle somiglianze tra Henry Hübchen e Jaeckie Zucker, il personaggio fittizio che lei ha interpretato e l’ha reso famoso in tutta la Germania?

Sì, naturalmente, vi sono molte similitudini. Non si è mai al 100 per cento uguali, ma vi sono alcuni tratti di questo personaggio che appartengono a me. In linea di principio Jaeckie Zucker non è religioso. Anch’io sono ateo. Lui è un convinto socialista ed anch’io lo sono. Lui è un giocatore accanito di biliardo e, quando capita, lo sono pure io.

Quando e perché si è deciso ad intraprendere la strada di scrittore?

In realtà non ho mai preso questa decisione. È per necessità che mi sono iscritto alla scuola di recitazione. Appena terminata la scuola, ho ricevuto una proposta d’ingaggio dal teatro. Io ho accettato e poi gli eventi si sono susseguiti. Non ho mai avuto grandi progetti di diventare attore. Credo che la cosa migliore sia di non progettare in maniera eccessiva, bensì bisogna cogliere la giusta occasione al volo.

Lei ha lavorato con il regista teatrale Frank Castorf? Com’è stata la collaborazione?

È stato un periodo stupendo e andavamo molto d’accordo. Abbiamo caratteri affini, una sorte di parentela spirituale.

È già stato in Italia?

Sono stato spesso in Italia, dove ho girato più puntate della serie del Commissario Laurenti. In Italia mi sono trovato benissimo.

Le piace di più il lavoro di compositore o di attore?

Io sono solo un compositore dilettante. Per me è solo un passatempo. Non sono un professionista.

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