Berlino città cosmopolita - Il sindaco di Berlino Müller ha ricevuto la giuria della Berlinale - Orso d’oro 2017 a Ildikó Eneydi - I film premiati

Il sindaco di Michael Müller posa con i membri della giuria della Berlinale - foto: Emilio Esbardo

di Emilio Esbardo

Come da tradizione, ogni anno, qualche giorno prima della premiazione, il sindaco di Berlino ha invitato la giuria al “Rotes Rathaus” (Municipio Rosso).


 Il 15 febbraio 2017, nella bellissima Sala degli Stemmi (Wappensaal), Michael Müller ha consegnato ai membri della giuria della Berlinale piccoli doni. Il sindaco si è rivolto così agli ospiti:

Ich freue mich, eine erneut hochkarätige Jury im Berliner Rathaus begrüßen zu können. Der Erfolg der Berlinale ist immer auch ein Beleg für den Erfolg der Filmmetropole Berlin-Brandenburg. Die internationale Anerkennung spiegelt sich dieses Jahr auch in der Auswahl der Jury-Mitglieder wieder. Mit Julia Jentsch wird eine erfolgreiche deutsche Schauspielerin und gebürtige Berlinerin über die Vergabe der Bären mitentscheiden.
Sono lieto di poter accogliere nuovamente una giuria così qualificata presso il municipio di Berlino. Il successo della Berlinale rappresenta sempre anche il successo cinematografico dell’area Berlino-Brandeburgo. Il riconoscimento internazionale si riflette anche quest’anno nella scelta dei membri della giuria. A decidere l’assegnazione degli orsi vi sarà, tra gli altri, Julia Jentsch, attrice di successo tedesca, nata a Berlino. – TRADUZIONE LIBERA DELL’AUTORE DELL’ARTICOLO

Müller, nel suo discorso ha evidenziato il carattere aperto, tollerante e cosmopolita della metropoli.

Paul Verhoeven, di ottimo umore, sorridente, ha preso dalle mani del sindaco un orso bianco - foto: Emilio Esbardo

Il presidente della giuria 2017 è Paul Verhoeven, il più noto regista olandese, che ha dichiarato di conoscere Berlino molto bene; è una città che ha visitato più volte negli anni ’70 e ’80, quando ancora vi era il Muro. Anche Verhoeven ha sottolineato il carattere internazionale della metropoli riunificata, che si riflette nella Berlinale; un festival dove ci si può fare una panoramica del mondo attraverso la visione di pellicole provenienti dai quattro angoli del pianeta durante dieci giorni di proiezioni.

Ultimamente Verhoeven ritorna più spesso a Berlino perché qui ci vive e lavora sua figlia Helen, di professione pittrice. Inoltre negli studi di Babelsberg ha girato scene del suo film “Black Block” (2006), che in parte è ambientato nella capitale tedesca durante la seconda guerra mondiale.

Verhoeven ha ottenuto un successo internazionale e, impresa difficilissima tra i suoi colleghi europei, si è imposto ad Hollywood. Tutti conoscono RoboCop, Atto di forza e Basic Instinct. Nel 2017 ha ricevuto il Golden Globe per il miglior film straniero per Elle.

Di ottimo umore, sorridente, ha preso dalle mani del sindaco un orso bianco.

Maggie Gyllenhaal mentre appone la propria firma sul Libro degli Ospiti del Municipio - foto: Emilio Esbardo

 Gli altri membri della giuria 2017 sono:

– Julia Jentsch, classe 1978 di Berlino, è stata nominata all’Oscar al miglior film straniero nel 2005 per la sua interpretazione della protagonista nella pellicola “La Rosa Bianca – Sophie Scholl”. Il suo primo ruolo di rilievo, lo aveva ottenuto, soltanto un anno prima in “The Edukators”, dove ha recitato accanto a Daniel Brühl. 

– Diego Luna, classe 1979 di Città del Messico, è attore e regista conosciuto a livello internazionale. Personalmente l’ho apprezzato moltissimo nel film “Y tu mamá también” (2001) di  Alfonso Cuarón.

– Maggie Gyllenhaal, classe 1977 di New York, è un’attrice statunitense, che si è fatta conoscere al grande pubblico nel 2002 con la sua interpretazione in “Secretary”, che le ha valso la candidatura ai Golden Globe come miglior attrice nella sezione dei film commedia o musicale. Durante la sua lunga carriera ha ottenuto numerosi premi.

– Quan’an Wang, classe 1965 di Yan’an, è sceneggiatore, regista e vincitore dell’Orso d’oro 2007 della Berlinale con il film Il matrimonio di Tuya. Appartiene alla cosiddetta sesta generazione dei registi cinesi. 

– La produttrice cinematografica tunisina Dora Bouchoucha Fourati, che nel 1995 ha fondato la Nomadis Images.

– Olafur Eliasson, classe 1967 di Copenaghen ma di origini islandesi, è un artista diventato famoso nel 2003 grazie alla sua mostra “The Weather Project” presso la Tate Modern di Londra.

Maggie Gyllenhaal, Julia Jentsch, Diego Luna, Dora Bouchoucha Fourati - foto: Emilio Esbardo

I membri della giuria hanno apposto la propria firma sul Libro degli Ospiti del Municipio prima di lasciare la sede. Il 18 febbraio hanno deciso i vincitori della Berlinale. In modo schematico:

– Orso d’Oro 2017: film ungherese Testről és lélekrő (On Body and Soul) di Ildikó Enyedi

– Orso d’Argento per la miglior regia: Aki Kaurismaki per The Other Side of Hope.

– Orso d’Argento per la migliore attrice: Kim Minhee (Sudcorea) per l’interpretazione in “On the Beach at Night Alone” di Hong Sangsoo.

– Orso d‘Argento come miglior attore: Georg Friedrich (Germania) per l’interpretazione in “Helle Nächte” di Thomas Arslan.

– Orso d’Argento, Gran Premio della Giuria: Félicité, film di Alain Gomis.

– Orso d’Argento, premio Alfred-Bauer: Pokot, film polacco di Agnieszka Holland. 

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