BERLINO - Diversità. Arte. Cultura

Concerto “3 Women” di Jeannine Mayani, Bona Ngoumou, Charles Sammons - foto: Emilio Esbardo

di Emilio Esbardo 

Il Dipartimento del Senato berlinese per la Cultura e per l’Europa ha creato presso l’istituzione “Kulturprojekte Berlin” un ufficio per la ricerca sullo sviluppo della diversità nella capitale tedesca, chiamato DIVERSITY. ARTS. CULTURE (DIVERSITÀ. ARTE. CULTURA). 


Lo scopo dell’ufficio è quello di garantire il pluralismo nel mondo artistico e di rafforzare la presenza dei gruppi minoritari in tale ambito.

Tale progetto è stato firmato nel contratto di coalizione di governo (2016-2021) dopo le recenti elezioni, tra SPD (Partito Socialdemocratico) e Die Linke (La sinistra). Ecco un passaggio molto significativo del testo: 

La città di Berlino si considera “cosmopolita, diversa, giusta”. (…) La coalizione si prescrive l’obiettivo di sviluppare l’apertura interculturale della società e la convivenza pacifica tra culture diverse in una Berlino cosmopolita. È obiettivo dichiarato della coalizione, migliorare la protezione di ogni individuo contro la discriminazione e sostenere il diritto all’uguaglianza e a garantirne l’effettiva applicazione.

il Senatore della Cultura Klaus Lederer - Foto: Emilio Esbardo

il Senatore della Cultura Klaus Lederer - Foto: Emilio Esbardo

Per raggiungere tale scopo sono previste formazioni di strutture in ambito culturale, che avrebbero il compito di avviare dibattiti e processi di apertura nei confronti delle diversità. 

Durante la conferenza stampa, tenutasi il 19 aprile 2017, il Senatore della Cultura Klaus Lederer (La Sinistra) ha dichiarato:

La diversità non si può prescrivere dai piani superiori, non può essere imposta, ciò che possiamo fare è dare impulsi, di modo che essa si possa dispiegare e sviluppare attivamente in modo comunitario. Naturalmente vogliamo diffondere il concetto di diversità in ogni ambito societario. Spero nel vostro interesse, nella vostra curiosità e nel vostro sostegno. In gioco vi è non di meno che il futuro della nostra industria culturale, la sostenibilità delle nostre strutture, il pubblico e gli artisti di domani. Proviamo a lavorare insieme.

Bahareh Sharifi - foto: Emilio Esbardo

Bahareh Sharifi e Timo Köster - foto: Emilio Esbardo

Sandrine Micossé-Aikins - foto: Emilio Esbardo

Joshua Kwesi Aikins - foto: Emilio Esbardo

All’interessante incontro hanno partecipato inoltre Moritz van Dülmen, amministratore di “Kulturprojekte Berlin”; Sandrine Micossé-Aikins, pittrice, artista concettuale e curatrice; Bahareh Sharifi, collaboratrice del New York International Fringe Festival e dei Musei statali di Berlino; Timo Köster, direttore del programma artistico del Podewil; Joshua Kwesi Aikins dell’Iniziativa Uomini di Colore in Germania; Daniel Gyamerah, direttore del progetto Vielfalt entscheidet – Diversity in Leadership; Abid Hussain, direttore di Diversity. Arts Council England; Yvette Mutumba, direttrice della rivista C&. 

La serata è stata allietata dal concerto “3 Women” di Jeannine Mayani, Bona Ngoumou, Charles Sammons. L’evento è stato moderato da Breschkai Ferhad.

Bona Ngoumou - Concerto “3 Women” - foto: Emilio Esbardo

Bona Ngoumou - Concerto “3 Women” - foto: Emilio Esbardo

Charles Sammons - Concerto “3 Women” - foto: Emilio Esbardo

Charles Sammons - Concerto “3 Women” - foto: Emilio Esbardo

Jeannine Mayani - Concerto “3 Women” - foto: Emilio Esbardo

Jeannine Mayani - Concerto “3 Women” - foto: Emilio Esbardo

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