di Emilio Esbardo
Il Dipartimento del Senato berlinese per la Cultura e per l’Europa ha creato presso l’istituzione “Kulturprojekte Berlin” un ufficio per la ricerca sullo sviluppo della diversità nella capitale tedesca, chiamato DIVERSITY. ARTS. CULTURE (DIVERSITÀ. ARTE. CULTURA).
Lo scopo dell’ufficio è quello di garantire il pluralismo nel mondo artistico e di rafforzare la presenza dei gruppi minoritari in tale ambito.
Tale progetto è stato firmato nel contratto di coalizione di governo (2016-2021) dopo le recenti elezioni, tra SPD (Partito Socialdemocratico) e Die Linke (La sinistra). Ecco un passaggio molto significativo del testo:
La città di Berlino si considera “cosmopolita, diversa, giusta”. (…) La coalizione si prescrive l’obiettivo di sviluppare l’apertura interculturale della società e la convivenza pacifica tra culture diverse in una Berlino cosmopolita. È obiettivo dichiarato della coalizione, migliorare la protezione di ogni individuo contro la discriminazione e sostenere il diritto all’uguaglianza e a garantirne l’effettiva applicazione.
Per raggiungere tale scopo sono previste formazioni di strutture in ambito culturale, che avrebbero il compito di avviare dibattiti e processi di apertura nei confronti delle diversità.
Durante la conferenza stampa, tenutasi il 19 aprile 2017, il Senatore della Cultura Klaus Lederer (La Sinistra) ha dichiarato:
La diversità non si può prescrivere dai piani superiori, non può essere imposta, ciò che possiamo fare è dare impulsi, di modo che essa si possa dispiegare e sviluppare attivamente in modo comunitario. Naturalmente vogliamo diffondere il concetto di diversità in ogni ambito societario. Spero nel vostro interesse, nella vostra curiosità e nel vostro sostegno. In gioco vi è non di meno che il futuro della nostra industria culturale, la sostenibilità delle nostre strutture, il pubblico e gli artisti di domani. Proviamo a lavorare insieme.
All’interessante incontro hanno partecipato inoltre Moritz van Dülmen, amministratore di “Kulturprojekte Berlin”; Sandrine Micossé-Aikins, pittrice, artista concettuale e curatrice; Bahareh Sharifi, collaboratrice del New York International Fringe Festival e dei Musei statali di Berlino; Timo Köster, direttore del programma artistico del Podewil; Joshua Kwesi Aikins dell’Iniziativa Uomini di Colore in Germania; Daniel Gyamerah, direttore del progetto Vielfalt entscheidet – Diversity in Leadership; Abid Hussain, direttore di Diversity. Arts Council England; Yvette Mutumba, direttrice della rivista C&.
La serata è stata allietata dal concerto “3 Women” di Jeannine Mayani, Bona Ngoumou, Charles Sammons. L’evento è stato moderato da Breschkai Ferhad.
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