Articolo: Emanuele Bellintani – Intervista: Emilio Esbardo
Il film è finanziato attraverso il Crowdfunding: www.startnext.com/weiber-der-film
La scorsa settimana ci siamo recati sul set di “Weiber! Schwestern teilen. Alles” (Donne! Le sorelle condividono tutto”) l’ultimo film di Pierre Sanoussi-Bliss.
Attualmente la troupe è al lavoro in un appartamento nel Weissensee, zona ad est di Pankow. Sanoussi-Bliss ambienta la sua nuova fatica cinematografica nella Berlino (Est) in cui è nato e cresciuto, insieme ad un cast di volti noti del piccolo e grande schermo tedesco.
In modo molto cordiale, giornalisti e fotografi sono stati accolti dal regista, dalla troupe al lavoro e dalle protagoniste Winnie Böwe, Floriane Daniel, Margit Bendokat e Astrid Ann Marie Pollmann che hanno posato insieme per una simpatica photo-session direttamente in una delle stanze del set in cui, tra un flash e l’altro, non sono mancate battute scherzose.
Le quattro attrici interpretano rispettivamente tre sorelle molto diverse tra loro, ma unite nelle avversità, e la madre di queste, in una commedia dalle tinte noir.
Subito dopo, insieme al cast e al regista, ci siamo spostati nel giardino nei pressi del set per una esclusiva intervista per “il nuovo Berlinese”.
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Intervista
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Nel film le sorelle Klara (Astrid Ann Pollmann), Ama (Winnie Böwe) e Senta (Floriane Daniel), uccidono il marito violento di Klara e poi fanno scomparire il cadavere. Quando le donne uccidono lo fanno in modo differente rispetto agli uomini?
Pierre Sanoussi-Bliss: Io posso solo affermare che, in questo caso, noi mostriamo un omicidio in modo artistico. Non ho nessuna idea, se abbiamo realizzato una scena tipica. Credo che l’omicidio avvenga in una maniera del tutto naturale. – Floriane Daniel: Non avviene perché abbiamo cucinato male o per avvelenamento. Al momento non possiamo rivelare tutta la trama. Possiamo dire soltanto che accade in modo del tutto casuale. – Pierre Sanoussi-Bliss: Proprio così, in modo del tutto casuale! Non è un giallo.
Signor Bliss, come e quando le è venuta l’idea di realizzare questa pellicola?
Pierre Sanoussi-Bliss: L’idea mi è venuta, leggendo il libro di Sabine Rückert “I morti non hanno lobby” (“Tote haben keine Lobby”), che tratta il tema dei delitti impuniti in Germania. Per ogni due uccisioni, il caso viene chiarito solo una volta. Ciò mi ha ispirato nella costruzione di una storia normale nella quotidianità di Berlino. Il film mostra ciò che avviene alle persone all’ombra di un omicidio e racconta la storia di tre donne sull’orlo di una crisi di nervi. Più o meno è la narrazione di come cambia l’equilibrio familiare quando avviene una cosa del genere.
Perché il film è ambientato a Berlino? Vi è un motivo particolare?
Pierre Sanoussi-Bliss: Io sono nato a Berlino e cosa vi può essere di più lussurioso che poter girare le scene di fronte la porta di casa propria? Ma il film avrebbe potuto aver luogo ovunque, abbiamo semplicemente deciso di ambientarlo nella capitale, perché ci troviamo a nostro agio e perché le attrici abitano qui. Berlino non gioca un ruolo fondamentale nella trama. – Astrid Ann Pollmann: Qui riusciamo a realizzare tutto in modo veloce e divertendoci. Per questo è bello che lo facciamo in questa città. Abitiamo tutti a Berlino. Altrove avremmo dovuto confrontarci con i problemi della trasferta. – Winnie Böwe: Io non credo che sarebbe potuto essere ambientato ovunque. Il film deve essere ambientato nella metropoli, perché vi sono personaggi tipici di una grande città. Le protagoniste sono sempre sotto stress ed è anche un motivo per cui avviene l’omicidio.
Il cinema, secondo voi, è arte o ha anche una funzione all’interno della società?
Winnie Böwe: Il nostro, nello specifico, non è un film politico. Non portiamo nessun messaggio, ad esempio, di cambiamento del clima a livello internazionale. La nostra pellicola ha a che fare con il puro intrattenimento.
Se si guarda un film senza conoscerne il regista, si può affermare se è stato girato da una donna o da un uomo?
Pierre Sanoussi-Bliss: Per me non necessariamente. Molti film sono stati girati da donne, ma non lo si nota. Riguardo al film “Donne! Le sorelle condividono tutto”, non lo si potrebbe affermare, poiché io da omosessuale ho delle componenti sia maschili sia femminili. – Margit Bendokat: Non lo si può assolutamente affermare. – Winnie Böwe: Anche secondo me non lo si può affermare. Semmai solo nelle scene di sesso, che io le trovo più tenere se alla regia vi è una donna. In alcuni casi le registe hanno una maniera differente di mostrare un uomo nudo in una scena. – Astrid Ann Pollmann: Anch’io penso che non lo si può affermare. Floriane Daniel: Onestamente, a me non interessa assolutamente sapere se il film è stato girato da una donna o da un uomo. Non mi importa per niente se il regista è uomo, donna, omosessuale o lesbica; se ha 18 o 80 anni. Trovo veramente bello quando si ha una storia da raccontare.
Una domanda esclusiva alle attrici. Perché avete accettato i ruoli?
Winnie Böwe: Solo per i soldi (Ride. Il regista chiede: quali soldi? C’è un equivoco signora Böwe). Winnie Böwe inizia a rispondere seriamente: naturalmente scherzavo. Mi piace semplicemente il mio personaggio, ha qualcosa di particolare; è intelligente e fragile. – Margit Bendokat: Ho accettato il ruolo, perché quando ho letto la sceneggiatura, ho riso tantissimo sul mio personaggio, la madre delle sorelle, ed ho immediatamente detto di sì. – Astrid Ann Pollmann: io, sinceramente, avrei accettato di recitare anche altre parti del film, perché lo trovo molto eccitante. – Floriane Daniel: Quando ho letto il copione mi sono piaciuti i ruoli delle donne nel loro insieme.
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