Elezioni tedesche 2017 - Una prima analisi

Angela Merkel insieme ai suoi compagni di partito dopo l'annuncio dei risultati elettorali - foto: Emilio Esbardo

di Emilio Esbardo

Il 24 settembre 2017, ho seguito il risultato delle elezioni tedesche presso la sede principale della CDU a Berlino, situata vicino alla Tiergartenstraße, la via che ospita molte ambasciate, tra cui quella italiana. Sono giunto a piedi, godendo della temperatura piacevole e del meraviglioso verde del parco cittadino.


Verso le 16.00, all’entrata, vi era già una lunghissima fila di giornalisti e di sostenitori della CDU. Nonostante il risultato fosse scontato con la rielezione di Angela Merkel a Cancelliera, si percepiva un sentimento contrastante nell’aria. Infatti molti temevano un esito favorevole anche per l’AfD, il partito di estrema destra.

Angela Merkel tra Tauber e De Maizière durante il suo discorso dopo l'annuncio dei risultati elettorali – foto: Emilio Esbardo

Angela Merkel insieme ai suoi compagni di partito dopo l'annuncio dei risultati elettorali – foto: Emilio Esbardo

Era dal termine della seconda guerra mondiale che membri di estrema destra non entravano in Parlamento. Fino ad oggi i tedeschi per un sentimento di vergogna del loro passato non avevano osato votare partiti che ricordassero il nazismo.

Eppure i timori erano fondati. E’ accaduto proprio ciò che aveva predetto il giornalista Claudi Pérez della testata spagnola El País nel suo articolo “Los Radicales avanzan en Europa” del 26 maggio 2014:

Il populismo, che con le sue soluzioni semplici a problemi complessi, tirando fuori dal cilindro magico la linea politica dell’anti-immigrazione, assume un atteggiamento decisamente forte, che segnerà le agende politiche fondamentali del futuro…

Vi è stato un grande boato di gioia quando le previsioni hanno dato in testa l’Unione Cristiano-Democratica, ma un gelido silenzio quando sul grande schermo il moderatore televisivo ha detto che l’AfD era divenuto il terzo partito della Germania con il 12,6% dei voti.

Martin Schulz il 22 settembre al suo ultimo comizio elettorale prima delle votazioni a Berlino - foto: Emilio Esbardo

Martin Schulz il 22 settembre al suo ultimo comizio elettorale prima delle votazioni a Berlino - foto: Emilio Esbardo

La crescente insoddisfazione di fondo, il malessere generale nella popolazione tedesca, era già stato percepito non solo da alcuni giornalisti o politologi, ma anche da alcuni artisti. Basti pensare al film “Lui è tornato” (2015) basato sull’omonimo bestseller. In esso si narra il ritorno dell’ex dittatore in Germania, dopo essersi risvegliato dall’ibernazione, che diventa nuovamente un’icona mediatica e riscuote successo tra la popolazione.

Il 76% della popolazione tedesca si è recata alle urne (61 milioni di diritto al voto). 

Il risultato finale è il seguente:

– CDU/CSU (Unione Cristiano-Democratica): 33,0 % (−8,6); 246 Seggi (La CSU è il partito “fratello” della CDU; esclusivamente bavarese).
– Linke (Sinistra): 9,2 % (+0,6); 69 Seggi
– SPD (Partito Socialdemocratico): 20,5 % (−5,2);153 Seggi
– B90/Grüne (Verdi): 8,9 % (+0,5); 67 Seggi
– FDP (Partito Democratico Libero): 10,7 % (+6,0); 80 Seggi
– AfD (Alternativa per la Germania): 12,6 % (+7,9); 94 Seggi

Katja Kipping - foto: Emilio Esbardo

Frauke Petry - foto: Emilio Esbardo

Possibili coalizioni di governo:

– “Grande coalizione” (CDU/CSU + SPD): 399 Seggi
– “Coalizione Jamaica” (CDU/CSU + B90/Grüne + FDP): 393 Seggi (Il nome deriva dall’unione dei colori dei tre partiti, che uniti formano quelli della bandiera della Giamaica).
– “Coalizione nero-giallo” (CDU/CSU + FDP): 326 seggi
– “Coalizione nero-verde” (CDU/CSU + Verdi): 313 seggi
– “Coalizione rosso-rosso-verde” (SPD + Linke + Verdi): 289

La SPD, dopo aver ottenuto il suo peggior risultato elettorale dal dopoguerra, ha escluso nuovamente una grande coalizione, perché vuole riconquistare il suo elettorato storico. Si prevedono lunghissime trattative con i verdi e i liberali, perché questi due partiti hanno idee opposte su molti temi. La FDP, che quattro anni fa era stata esclusa dal Parlamento, punta al Ministero delle Finanze con Wolfgang Kubicki. Il 75nne Schäuble (CDU), è il candidato favorito alla presidenza del Bundestag.    

I maggiori elettori dell’AfD si trovano soprattutto negli ex Stati Federali della DDR. Nella Berlino ovest, i rappresentanti dell’estrema destra hanno ottenuto il 21,6% dei consensi. 

Inoltre è interessante notare che i politici più influenti e famosi degli ex Stati della DDR sono donne:

Angela Merkel (CDU; classe 1954 nata ad Amburgo ma cresciuta nella Repubblica Democratica).
Manuela Schwesig (SPD; classe 1974 di Francoforte sull’Oder).
Katja Kipping (Sinistra; classe 1978 di Dresda).
Sahra Wagenknecht (Sinistra; classe 1969 di Jena).
Katrin Göring-Eckardt (Verdi; classe 1966 di Friedrichroda).
Frauke Petry (ex leader dell’AfD, fuoriuscita il 25 settembre dal suo partito, il giorno dopo le elezioni; classe 1975 di Dresda).

Il quarto mandato di Angela Merkel da Cancelliera non sarà facile: in gioco vi è il futuro non solo della Germania ma dell’intera Unione Europea.

In seguito pubblicherò articoli di maggior approfondimento sull’argomento.

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