“Fotografie di sette decenni” - Retrospettiva di Schadeberg, fotografo divenuto celebre per i suoi scatti del Sudafrica al tempo dell’Apartheid

di Giulia Bianchi

La “Freundeskreis Willy-Brandt-Haus e.V”, un’associazione che annualmente organizza numerosi eventi culturali a Berlino, espone, dal 26.10.2011 fino al 15.01.2012, la mostra dedicata al celebre fotografo di origine tedesca Jürgen Schadeberg, intitolata “Fotografien aus sieben Jahrzehnten” (Fotografie di sette decenni). Sono esposte numerose foto, che riassumono l’opera completa dell’autore che comprende più di 100.000 negativi. Il visitatore avrà la possibilità di ammirare foto scattate in giro per il mondo a Londra, Parigi, Berlino, Sudafrica, etc. e divenute icone moderne e patrimonio 
della cultura mondiale.

Schadeberg ha studiato fotografia presso la Fachschule für Optik und Fototechnik a Berlino, dove è nato nel 1931 e dove secondo il parere di moltissimi storici è nato il fotogiornalismo moderno.

© Jürgen Schadeberg, Nelson Mandela si affaccia alla finestra della sua ex cella a Robben Island, 1994

Dopo essersi fatto le ossa nella Deutsche Presseagentur ad Amburgo decide, nel 1950, di trasferisi in Sudafrica e precisamente a Johannesburg, dove diviene, con i suoi scatti, il principale e più celebre fotografo della segregazione razziale allora al suo apice. Al centro delle sue fotografie, oltre al ritratto della vita quotidiana della popolazione nera e della sua lotta contro il razzismo imperante, ci sono scatti di personalità politiche dell’epoca come Nelson Mandela, Walter Sisulu, James Sebe Moroka, Bischoff Trevor Huddleston e Yusuf Dadoo.

Nelle sue immagini si concentrano gli avvenimenti storici più importanti della lotta contro l’Apartheid come La Campagna di Disobbedienza del 1952, il Processo per tradimento del 1952, i drammatici giorni degli Sgomberi a Sophiatown del 1955 e la tragedia del Massacro di Sharpeville nel 1960.

L’opera di Schadenberg in Sudafrica è composta anche di ritratti di personalità della letteratura e di musicisti jazz come Hugh Masekela, Kippie Moeketsi, Dolly Rathebe e Miriam Makeba.

Le sue affascinanti e coinvolgenti immagini in bianco e nero rendono onore ad una florida e ricca scena jazz, famosa a livello internazionale.

© Jürgen Schadeberg, Danza nel Ritz, Johannesburg 1951

Jürgen Schadenberg, durante il suo periodo africano, culminato nel 1964, quando decide di partire per Londra, ha ricoperto la carica di caporedattore della fotografia e di direttore artistico per Drum Magazine, la prima rivista illustrata di gente di colore per gente di colore in Sudafrica.

Negli anni ’60 inizia, tra l’altro, a lavorare come fotografo freelance per diverse riviste e giornali europee e americane come Zeit, Sunday Times, Stern e insegna alla New School a New York, alla Central School of Art and Design a Londra e alla Hochschule für bildende Künste ad Amburgo. Al suo attivo ci sono moltissime pubblicazioni e una serie di film e documentari realizzati insieme a sua moglie Claudia.

Nel 1985 è ritornato nel Sudafrica, dove ha scattato un’altra foto divenuta un’icona mondiale: Nelson Mandela, che si affaccia alla finestra della sua ex cella a Robben Island, questa volta, però, in qualità di primo presidente di colore del Sudafrica della storia. Nel 2011 si è trasferito nella sua città natale, a Berlino, con sua moglie Claudia.

26.10.2011 – 15.1.2012: Jürgen Schadeberg Retrospektive.
Willy-Brandt-Haus, Wilhelmstr. 140, Stresemannstr. 28, martedì – domenica, ore 12/18, ingresso libero.

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