di Michela Buono
È un termine che da alcuni anni viene usato spesso, con significati diversi: si va dal significato genericamente ottimistico nei confronti della vita, alla tesi che si sia in grado di fare emergere da dentro una Forza psichica o anche spirituale capace di creare eventi positivi per la propria esistenza.
Si ricorre anche alla fisica quantistica, di cui molti parlano e pochissimi ne capiscono qualcosa, sostenendo che gli eventi possono essere indirizzati o addirittura creati.
È fuori di dubbio che un atteggiamento mentale “ottimistico” tenda ad attivare energie psichiche, slancio vitale e rendere capaci di “osare”.
Tema affascinante è l’ipotesi di essere realmente capaci di creare eventi, ossia la tesi di avere la propria vita in mano, scavalcando quanto eventualmente deciso magari dall’eternità: il potere scegliere nell’oceano infinito delle possibilità, quella desiderabile.
E’ l’antica aspirazione di essere capaci di modificare il Destino nei cui confronti i Greci avevano sacro rispetto e rassegnazione.
Omero in persona si era pronunciato sulla questione, nell’Iliade, dichiarando: “ che io sappia, nessun uomo è mai riuscito sfuggire al proprio Destino”, come a dire che siamo piccole luci di coscienza gettate nel divenire cosmico con tragitti già stabiliti.
Già Alberto Magno sosteneva con assoluta convinzione, che un “Desiderio Intenso” crea l’evento, lo “materializza”. A livello interiore, intuitivo ed emotivo, sento che possa essere asserzione veritiera e mi sembra di averne dei riscontri sul piano personale.
Se ciò è possibile, fisica quantistica a parte, secondo me si entra nella dimensione della spiritualità o di una Entità di Coscienza cosmica, Forza Creatrice, che tutto può fino a dare ascolto agli umani se hanno “Desiderio intenso” o Fede e penso all’affermazione che si legge nei Vangeli secondo cui se si avesse fede si sarebbe in grado di smuovere le montagne, e mi sovviene la mia bisnonna ultracentenaria che ammoniva di fare attenzione ai propri pensieri e desideri perché non è infrequente che passi l’Angelo e dica “ Amen”.
Forse sono la persona meno adatta a scrivere un articolo sul “pensiero positivo” perché, per anni, ho creduto nella impossibilità che i pensieri potessero influenzare le nostre vite, ora mi sono convinta del contrario. Credo che la nostra mente abbia la capacità di “condizionare” se non addirittura di cambiare il nostro destino, utilizzando una sorta di “flusso energetico” che plasmerebbe i risultati stessi.
Mi è capitato spesso di notare che il solo pensare ad un determinato risultato fosse già un “input” per la sua creazione, come se la mente avesse prima immaginato un qualcosa e avesse dato alla “materia” l’ordine di realizzarlo. Ai più potrebbe sembrare un’eresia ma non è così, è una meccanismo in parte sofisticato in parte, forse, estremamente semplice: dipende dalla disposizione d’animo.
Immagino spesso come potrebbe cambiare la vita se solo si riuscisse ad utilizzare questa “forza” nel modo opportuno. Credo che uno dei problemi sia nel credere che ciò sia possibile e nel non dubitare mai della sua riuscita. Siamo esseri umani e i dubbi spesso ci divorano, non sempre è facile credere in un qualcosa che vorremmo addirittura venisse “creato” per noi. Alla base da un lato il desiderio di essere creature speciali, e dall’altro il dubbio di rientrare in un ciclo cosmico privo di senso.
C’è chi sostiene che esistano infinite dimensioni e diverse realtà, il bello sarebbe poter scegliere quella a noi più consona e sostituirla con quella attuale. Poter modellare la nostra vita in base ai nostri desideri e vederli realizzati, questo è il fine del “pensiero positivo” che ci fa sperare che ciò a cui pensiamo si avveri. La nostra attenzione verso il raggiungimento dei nostri obbiettivi dovrebbe essere costante, la concentrazione assoluta, senza mai pensare ad un ipotetico fallimento.
In ogni caso dubbi, mancanza di fiducia in noi e nella Vita di sicuro sono “il pensiero negativo” i cui effetti ostacolanti sono evidenti per tutti noi.
Una forte motivazione intesa come “visione chiara” di ciò che si vorrebbe ottenere è, a mio giudizio, fondamentale. Se tutti noi siamo qui perché abbiamo uno scopo esistenziale, il pensare positivo sarebbe una piattaforma su cui costruire a livello personale e collettivo un mondo migliore.
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