di Stefania Labonia
Nell’atmosfera cosmopolita e multietnica di Berlino, il Kufürstendamm, comunemente noto come Ku’damm, rappresenta l’anima borghese e occidentale della capitale tedesca. Centro nevralgico del quartiere Charlottenburg-Wilmersdorf, il Ku’damm si presenta con i caratteri tipici della monumentalità dei grandi viali urbani europei, realizzati con spazi e architetture ben proporzionate, e con una funzione di dorsale per l’evoluzione urbana della città ottocentesca.
Il Ku’damm rappresenta casa per gli amanti dello stile di vita occidentale. Eleganza e buon gusto dominano ogni metro di questo viale, costellato di vetrine delle grandi firme e locali alla moda, che impreziosiscono le architetture stilisticamente varie.
Il Ku’damm è un viale di tre chilometri e mezzo di lunghezza per cinquantatre metri di ampiezza, culminante in due grosse cerniere. Quella ad est, la piazza Breitscheidplatz, è dominata dai resti della Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche (1899), dal complesso commerciale dell’Europa Center e dal lungo edificio polifunzionale dei Bikini Studios, attualmente in ristrutturazione, che connette la piazza al giardino zoologico.
La cerniera ad ovest di Ku’damm è costituita invece dalla Rathenauplatz, un nodo viario nei pressi di Halensee, parte del territorio di caccia del Grunewald ai tempi dei principi elettori, e ubicato nei pressi del quartiere fieristico. Al centro della piazza si trova la scultura dell’artista Wolf Vostell nota con il nome “Beton-Cadillac in Form der Nackten Maya” (1987).
Le origini dell’attuale Ku’damm risalgono al piano del cancelliere tedesco Otto von Bismark nel 1875, la cui intenzione era quella di costruire un viale, centro rappresentativo della Berlino capitale dell’Impero tedesco. Il viale venne ultimato il 5 maggio del 1886. Nel corso degli undici anni tra la pianificazione e il completamento dell’opera, venne dato avvio alla costruzione di palazzi in stile eclettico, sia lungo il viale sia nell’area di sviluppo urbano “Neuer Westen”.
Per “Kurfürstendamm Architecture” si intende lo stile architettonico del Ku’damm, caratterizzato da edifici riccamente ornati e impreziositi da sontuose cupole vetrate, espediente “bismarkiano” per la soluzione d’angolo degli edifici in corrispondenza degli incroci stradali. La mobilità era garantita da una tramvia che correva lungo una via ferrata disposta al centro del viale, il cui tracciato corrisponde alle attuali aree di sosta veicolare.
In occasione delle olimpiadi del 1936, per conferire un carattere di uniformità al viale, i negozi presero il posto delle abitazioni al piano terreno, i cui giardini furono pavimentati per ampliare i marciapiedi, arricchiti di bacheche, ancora visibili lungo i tratti pedonali tra Breitscheidplatz e Henriettenplatz, che fungevano da piccole vetrine pubblicitarie per le attività commerciali. Nel corso degli anni, il viale si trasformò gradualmente seguendo le mode culturali, sociali e urbane presenti nell’ Europa del tempo.
Così, ad esempio, negli anni trenta, coerentemente con la visione urbanistica delle avanguardie del movimento moderno, l’architetto Erich Mendelsohn realizzò su Kurfürstendamm 153-156 il complesso “WOGA”, meta tuttora degli studiosi d’architettura. In particolare il cinema Universum, dal 1981 ribattezzato come teatro sperimentale Schaubühne, irrompe nell’omologazione architettonica ottocentesca del filo stradale del viale, con il volume curvo della sala.
Con il passare degli anni, il viale si impreziosiva dei primi cinema, teatri e luoghi alla moda. Tra i luoghi più rappresentativi troviamo il Café Kranzler, costruito nel 1893 all’angolo tra Ku ́damm e la Joachimstaler Strasse, punto di ritrovo per giovani artisti, intellettuali e vip anche durante il Berlin International Film Festival che dal 1952 al 1999 si teneva nel vicino ZooPalast, prima della designazione di Potsdamer Platz a luogo ufficiale della Berlinale.
Sebbene il Kranzler Cafe abbia chiuso i battenti definitivamente nel 2001, esso è “rinato”, almeno nella memoria, con il volto moderno e ipertecnologico della nuova Berlino dopo la caduta del muro. Il padiglione circolare con terrazza, sormontato da un tendone a strisce bianche e rosse, è ancora visibile, ma la risonanza del suo nome è oggi legata al complesso commerciale e direzionale sul Ku’damm, chiamato Kranzler-Eck, caratterizzato da una vistosa architettura in vetro e acciaio.
Il Kranzler-Eck, progettato dall’architetto Helmut Jan, si estende su Ku’damm, con un corpo fendente, e collega Ku’damm alla vicina Kantstrasse attraverso una galleria con copertura vetrata. All ́interno del cortile sono presenti due grandi voliere con volatili tropicali e multicolore, che offrono un contrasto alla freddezza dei materiali.
Quale vetrina del benessere all’occidentale, si susseguono su Kufürstendamm i virtuosismi architettonici che mostrano una società in progresso. Nuovi cantieri sono già presenti e altri sorgeranno di qui a poco. La parte maggiormente interessata da questi progetti è il nodo-cerniera di Breitscheidplatz.
Già in costruzione, l’edificio Zoofenster dell’architetto Christoph Mäckler sarà con i suoi 118 metri l’edificio più alto dell’intera area. Ospiterà un albergo a cinque stelle del gruppo Hilton con uffici e negozi di alto pregio. Progettato su un lotto triangolare, prossimo alla ZooBahnhof, l’edificio sarà dotato di una schermatura in vetro nella parte più alta della sua torre, con la duplice funzione di finestra panoramica per gli ospiti, e di “faro” sulla città, quando sarà illuminata nel buio della notte. Progettato secondo le regole dell’architettura eco-sostenibile, il complesso N° 195 Ku’damm sarà caratterizzato da un restyling degli edifici esistenti, che verranno inglobati in una moderna struttura che ospiterà uffici e negozi.
Così il Ku’damm continua ad indossare nuovi abiti, coerentemente con la sua funzione di alta rappresentanza ed in linea con le necessità di una moderna metropoli, ma nettamente distinta da quelle tipicità che rendono una città uguale solo a sè stessa.
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