La mobilità elettrica si sviluppa a livello internazionale

di Emilio Esbardo

Elektromobilität bietet für Deutschland große Chancen. Diese werden wir nutzen (La mobilità elettrica offre immense possibilità alla Germania, che noi sfrutteremo).

È questa la prima frase del libricino informativo che è stato consegnato ai giornalisti presenti alla conferenza internazionale promossa dal Governo Tedesco, tenutasi nei giorni 27 e 28 maggio a Berlino.

Più di 900 massimi rappresentanti d’imprese, economia, società e politica si sono dati appuntamento ad Alexanderplatz n.11 per discutere le potenzialità e le sfide della mobilità elettrica.


Erano presente, tra gli altri: Peter Ramsauer, ministro tedesco delle Infrastrutture e dei Trasporti,  Siim Kallas, commissario europeo per i Trasporti, Dieter Zetsche, presidente di Daimler, Philipp Rösler, ministro tedesco dell’Economia, Wan Gang, ministro cinese della Scienza e della Tecnologia e Norman Baker, ministro inglese dei Trasporti.

Il motto del congresso è stato: La mobilità elettrica si sviluppa a livello internazionale.

Angela Merkel nel gesto simbolico di ricaricare la macchina

L’obiettivo del Governo tedesco è di raggiungere almeno un milione di auto elettriche in circolazione entro il 2020 e almeno sei milioni entro il 2030.

Altro obiettivo del Governo è far divenire la Germania, il Paese trainante nell’adozione della mobilità elettrica a livello internazionale e di promuovere il marchio “Made in Germany” per quanto riguarda i veicoli, i sistemi e i componenti sul mercato mondiale.


Il progetto è stato avviato in Germania nel 2007. Nel 2010 è stato fondato l’organo NPE (la piattaforma nazionale della mobilità elettrica), formato da rappresentanti dell’economia, della scienza e della politica.

Le macchine del futuro - Foto: Emilio Esbardo

Le macchine del futuro - Foto: Emilio Esbardo

Le macchine del futuro - Foto: Emilio Esbardo

Esso ha la funzione di consigliare il Governo nelle decisioni adatte da adoperare per uno sviluppo positivo della mobilità elettrica.


Infatti, nonostante gli entusiasmi iniziali sembra che il progetto al momento affronti una fase critica. Affinché esso vada in porto ci sono molti problemi da risolvere ed una cooperazione tra più parti. Esattamente come ha affermato Angela Merkel:

La mobilità elettrica richiede la piena cooperazione di differenti settori nazionali e internazionali (…) numerosi contatti bilaterali e progetti comuni del nostro Governo sottolineano come sia importante una stretta collaborazione internazionale.

Dieter Zetsche, il Presidente di Daimler durante l'intevista ai media

L’adozione della mobilità elettrica comporta lo sconvolgimento delle infrastrutture, come si legge nell’opuscolo informativo:

La mobilità elettrica ha un impatto sull’intero sistema di trasporti e sulla pianificazione urbana: si devono stabilire le condizioni necessarie per la creazioni di nuove infrastrutture. Bisogna adottare incentivi quali l’uso condiviso di corsie preferenziali o posti auto riservati ai veicoli elettrici. Qui il governo intende aiutare a velocizzare tali processi.

Affinché tutto ciò avvenga senza intoppi o eccessive difficoltà, bisogna anche che la popolazione accetti tali cambiamenti. Si vuole coinvolgere la gente attraverso la trasparenza ed una giusta informazione. Oltretutto se il progetto andrà in porto, si creeranno numerosi posti di lavoro.

Attraverso la promozione e lo sviluppo della ricerca si dovrebbe inoltre riuscire ad abbattere i costi delle automobili e a creare le condizioni necessarie per rendere appetibile l’acquisto di una macchina elettrica.

Modello di ricarica delle auto - Foto: Emilio Esbardo

Attualmente, infatti, la percorrenza di questi veicoli è di circa 150 km e il costo della ricarica è di molto superiore a quello della benzina.

Nonostante le difficoltà, vi era ottimismo, bisogna solo aver pazienza e fiducia a causa della complessità dell’operazione. Per far comprendere al meglio questo concetto alla popolazione, Dieter Zetsche, il presidente di Daimler, ha utilizzato una metafora di Giovanni Trapattoni:

Il calcio è sempre ding, dang, dong. Non è un’unica cosa

La mobilità elettrica, non è solo una questione di tecnologia. E’ anche una questione d’infrastrutture, di costi e di accettazione da parte della gente.

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