L'incantevole Isola dei Pavoni a Berlino

Isola dei Pavoni a Berlino - Foto: Emilio Esbardo

di Manuela Ricci

Nella zona dei laghi berlinesi, lontano dal frastuono della metropoli, immersa nel verde, vi è la graziosa “Pfaueninsel” (“Isola dei Pavoni”), che prende il nome dall’introduzione di 35 pavoni nel 1795, voluti da Federico Guglielmo II di Prussia. Oggi l’isola, conosciuta anche come “Perla sull’Havel”, è una riserva naturale, dichiarata Patrimonio dell’Umanità.

I pavoni avevano il compito di dare un tocco esotico all’isola. Secondo l’immaginario della regina Luise, una delle donne prussiane più amate, e di suo marito, Federico Guglielmo III re di Prussia, l’isola doveva ospitare una “casa borghese reale”, lontana dalle etichette e dai cerimoniali di corte, trasformandosi in un idillio bucolico. Negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso il numero degli uccelli ha raggiunto il suo picco: ve ne erano all’incirca più di cento. Il loro numero è però sceso velocemente a causa della presenza di cinghiali e volpi.


Tra gennaio e aprile, nel periodo dell’accoppiamento, si possono osservare i pavoni maschi aprire completamente le loro piume per attrarre le femmine.

La storia dell’isola è molto interessante ed è strettamente legata agli Hohenzollern, i regnanti prussiani, e non se può non fare un breve sunto. In precedenza era denominata “Kaninchenwerder” (l’Isolotto dei Conigli), dall’allevamento di 800 conigli di proprietà di Federico Guglielmo, detto il grande Elettore, che nel 1685, darà il permesso al suo camerlengo, l’alchimista e vetraio, Johann Kunckel, di costruire il suo laboratorio, dove poter proseguire i suoi esperimenti. Nel 1689 prendono fuoco il laboratorio e la fabbrica di vetro di Kunckel, che, caduto nel frattempo in disgrazia presso il successore del Grande Elettore, si vide costretto a riparare in Svezia nel 1962.

Isola dei Pavoni a Berlino - Foto: Emilio Esbardo

L’isola rimase inutilizzata per circa 100 anni. Soltanto con la salita al trono di Federico Guglielmo II, che sin da ragazzo sognava isole lontane ed esotiche insieme alla sua amante Guglielmina Encke venne rivalutata. Guglielmina, divenuta successivamente contessa di Lichtenau, contribuì molto allo sviluppo dell’isola.

È sotto Federico Guglielmo II che si progettano il castello sulla punta ovest dell’isola, affinché fosse ben visibile anche dalla distante riva di Potsdam, e nella parte orientale, invece, il “Meierei”. Il castello è stato ideato nel 1794 da Johann Gottlieb Brendel.

L’arredamento interno del castello è stato scelto per creare una suggestiva atmosfera di rifugio e di tranquillità per gli incontri tra il re e la sua amante Guglielmina. Tale arredamento è rimasto quasi del tutto integro e in un buonissimo stato di conservazione sia perché l’isola è stata uno dei pochi luoghi a non essere bombardato durante la seconda guerra mondiale, sia perché non è stata più abitata dai regnanti dal 1894.

Isola dei Pavoni a Berlino - Foto: Emilio Esbardo

Tutt’oggi, nel castello, è visibile ai turisti lo “stanzino di Tahiti” (“das otaheitische Kabinett”). Tahiti evocava gli allora tanto desiderati paradisi terrestri descritti nelle guide di viaggio dell’epoca. Lo stanzino è decorato come una capanna di palme e bambù.

Il castello e il Meierei non vennero costruiti secondo i parametri architettonici del periodo, bensì fungevano da cornice ad un ben progettato paesaggio artificiale, dove si volevano rappresentare distinte epoche storiche. La loro funzionalità però era attuale. Il castello doveva ricordare una “fatiscente casa di campagna romana”.

Il Meierei, invece, un rudere di un’abbazia gotica, che in realtà era una tenuta rurale con cavalli, pecore e bovini e il cui piano superiore colpisce immediatamente il visitatore per la ricchezza dei suoi interni con una sala in stile gotico ornata con stucchi di Constantin Philipp Georg Sartori. Il caseificio si ispira alla rovina gotica “The Priory in the Leasowes” ed è stato progettato dallo stesso Gottlieb Brendel insieme al Castello, sempre a partire dal 1794. Successivamente da una idea di Federico Guglielmo III e di sua moglie, la regina Luisa, nei pressi del caseificio si fece costruire un piccolo insediamento rurale. Nel 1803 in quest’area vi erano anche due bufali, 48 pecore, capre e altri tipi di bestiame quasi ad accentuarne il carattere rurale.

Isola dei Pavoni a Berlino - Foto: Emilio Esbardo

Federico Guglielmo III e sua moglie, la regina Luisa, deceduta nel 1810 di tifoide, si recavano sull’isola dei Pavoni durante i mesi estivi e vi trascorrevano la loro villeggiatura. Dopo la definitiva vittoria contro Napoleone, Federico Guglielmo III volse sempre di più le sue attenzioni all’isola come luogo di rifugio e pace.

Il re diede il permesso agli architetti di realizzare costruzioni dagli stili più differenti, liberando la loro fantasia. Nel 1803/04 è stata costruita la “Kavaliershaus” da Friedrich Karl Krügers. Nel 1821 Federico Guglielmo III affida a Peter Joseph Lenné i lavori del “Rosengarten” (“Giardino delle Rose”), che iniziarono con l’acquisto della collezione privata di 11.000 differenti tipi di rose del medico berlinese Dr. Böhm. A fine maggio, tuttora, l’isola è inondata dal caratteristico profumo delle rose.

Isola dei Pavoni a Berlino - Foto: Emilio Esbardo

Per accentuare il carattere esotico dell’isola è stata fatta costruire tra il 1829 e il 1831 la “Palmenhaus” ossia la “Casa delle Palme”. Le Palme sono state acquistate a Parigi da un collezionista privato, noto in tutta Europa. L’edificio è stato progettato dall’architetto Karl Friedrich Schinkel. All’interno dell’edificio c’erano ananas, banani, piante di caffè, spezie, palme da datteri, liane, piante mangiafumo, dracene, ciliegi della Cina, e molte altre specie. Purtroppo l’edificio è andato distrutto, a causa di un incendio, il 20 maggio 1880.
Nel 1832 vi erano sull’isola all’incirca 847 animali, tra cui fagiani, lama, scimmie, leoni, canguri, molte specie di uccelli, un bufalo, castori, orsi etc.


Il nuovo sovrano, Federico Guglielmo IV affidò la maggioranza degli animali all’associazione zoologica di Berlino dalla quale, due anni più tardi, nacque l’odierno “Zoologischer Garten”, che fu il primo zoo tedesco in assoluto e che oggi rappresenta una delle più importanti attrazioni della città.

I successori di Federico Guglielmo III, deceduto il 1840, e la famiglia reale frequenteranno solo di rado l’isola e in momenti molto particolari come nel 1848, durante i moti rivoluzionari, dove il principe Guglielmo, accusato di aver ordinato di sparare sugli insorti, troverà rifugio prima di fuggire a Londra con lo pseudonimo di Lehmann. Farà ritorno lo stesso anno e nel 1861 verrà incoronato re di Prussia con il nome di Guglielmo I e, successivamente con l’unificazione della Germania, nel 1872, Imperatore del regno tedesco. A quanto sembra non ha messo più piede sull’isola. Un’altra visita da ricordare è quella dello Zar Nikolaus I, per il quale, il re organizzò uno spettacolo con la celebre attrice Rachel.

Isola dei Pavoni a Berlino - Foto: Emilio Esbardo

Nel 1924 l’isola è stata dichiarata area naturale protetta e dal 1990 Patrimonio dell’umanità. È raggiungibile solo con un traghetto ed è un luogo molto visitato da turisti e berlinesi.

  

Brevi cenni alla casata degli Hohenzollern

1640 – 1688

Federico Guglielmo di Brandeburgo, detto Il Grande Elettore. Durante la guerra dei trent’anni (1618-1648) fu mandato in Olanda ad apprendere l’arte militare. Dopo la fine della guerra dovette gestire e risollevare le sorti di uno stato in dissolvimento e con una popolazione decimata da carestie ed eserciti. Lo si ricorda volentieri anche per l’Editto di Potsdam del 1685, con il quale diede asilo agli ugonotti francesi, perseguitati nella loro patria dopo la revoca dell’Editto di Nantes.


1688 – 1713

Federico III, Principe elettore di Brandeburgo. Nel 1701 diviene Re in Prussia con il nome di Federico I fino al suo decesso nel 1713. Sofia Carlotta, sua moglie, morta prematuramente nel 1705, fu la prima regina di Prussia. A lei fu dedicato il castello e la località di Charlottenburg, che prima portavano il nome di Lietzenburg.

1713 – 1740

Federico Guglielmo I, detto il Re Soldato o Re Sergente, fu re in Prussia.


1740 – 1786


Federico II, detto Federico il Grande, in tedesco Friedrich der Große fu re di Prussia.

1786 – 1797

Federico Guglielmo II di Prussia, ricordato come un re dongiovanni e soprannominato “il grassone buono a nulla” (der dicke Lüderjahn), fu re di Prussia. Tra le sue amanti vi fu Guglielmina Encke, che ebbe su di lui una fortissima influenza e che fu soprannominata dai suoi contemporanei con il nomignolo di Madame de Pompadour. Nel 1796 Federico Guglielmo II le concede il titolo di contessa di Lichtenau.


1797 – 1840

Federico Guglielmo III re di Prussia. È ricordato anche per sua moglie Luisa di Prussia, una regina amata dal popolo e famosa per la sua bellezza e il suo fascino, che utilizzò per venire a conoscenza degli affari di Stato. È rimasto negli annali della storia il suo tentativo di convincere, inutilmente, Napoleone Bonaparte a trattare condizioni più miti per la Prussia, dopo la sconfitta nel 1806. Per questo motivo fu celebrata come “l’anima delle virtù nazionali”. La sua morte precoce, a soli 34 anni, contribuì a formare il mito attorno alla sua persona, che rimarrà nell’immaginario collettivo di una donna eternamente giovane e affascinante. La sua figura verrà, purtroppo, anche presa ad esempio come l’ideale della donna “ariana” dal regime nazista.

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