L’edificio del locale “Tacheles” nacque nel 1909 con la funzione di centro commerciale, il “Friedrichspassage”, e fu tra le iniziali costruzioni in cemento armato a Berlino, non che una delle prime “cattedrali del consumo”, che nel nostro presente sono divenute comunissime. Quando Hitler giunse al potere, le organizzazioni vicine al nazismo occuparono molti spazi dell’edificio.
Nel 1943 il sottotetto venne utilizzato per incarcerare prigionieri di guerra francese. Hitler, nell’aprile 1945, diramò l’ordine di inondare cantine, seminterrati, metropolitane, in quanto l’Armata rossa aveva conquistato Berlino. Tutt’oggi i seminterrati del Tacheles sono ripieni d’acqua. La struttura subì gravi danni durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma la maggior parte rimase in buone condizioni. Con la divisione in quattro settori l’edificio rimase nella zona della Repubblica Democratica e fu utilizzato all’inizio da commercianti e imprese artigianali.
Fu utilizzato anche dall’agenzia tedesca di viaggio e ospitò, tra l’altro, una scuola per artisti e vari uffici statali. Per il 13 Febbraio 1990 era prevista la demolizione dell’edificio, che fu revocata grazie all’intervento del collettivo di artisti Tacheles, che lo fecero velocemente diventare un centro di cultura sperimentale giovanile e una delle attrazioni odierne più visitate dai turisti a Berlino.
In circa 20 anni sono stati organizzati concerti, esposizioni di pittura e fotografia, inscenati pezzi teatrali e lo spazio a disposizione è stato utilizzato per creare più o meno 30 ateliers, dove annualmente hanno esposto almeno 50 artisti provenienti da tutte le parti del mondo. Celebre è divenuto il Caffè Zapata. Il termine Tacheles, una parola Yiddish, che significa “parlare chiaro” o “parlare senza censura”, era stato adottato dagli artisti della DDR, soggetti alla censura del loro governo.
Il Tacheles rischia oggi la chiusura definitiva e di essere travolto dalla febbre di costruzione e ristrutturazione che ha colpito la capitale tedesca. Il Tacheles è l’ultimo spazio aperto per la cultura e l’arte nel centro città. Lo si cerca di eliminare, come già sono stati eliminati tutti i luoghi a disposizione per l’arte, la musica, il teatro. Dietro la chiusura del locale vi sono gli interessi della banca HSH, che vorrebbe trasformarlo in un grande centro commerciale, senza volto, simili a quelli che si possono incontrare oramai in ogni angolo del globo.
Uno dei motivi perché il collettivo di artisti nel 1990 riuscì a salvare la struttura dalla demolizione, fu grazie anche alla legge per la tutela dei monumenti storici: forse, un motivo non sufficientemente valido oggi?
Molti artisti celebri hanno espresso la loro solidarietà per il Tacheles e si sono attivati personalmente come il dj Dr. Motte e il fotografo berlinese Petrov Ahner, che con un gesto plateale, ha coinvolto nella protesta il popolo della rete. Nel suo Blog www.isupporttacheles.blogspot.com vengono pubblicate regolarmente immagini di persone che reggono la scritta “I support Tacheles” (“io sostengo il Tacheles”).
Ahner con gli artisti del Tacheles ha ideato azioni ancora più plateali come un flash mob ed uno sciopero degli acquisti, il 5 agosto 2010, davanti al centro commerciale KaDeWe, tempio del consumismo berlinese ed europeo.
di Emilio Esbardo
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