di Roberto Giardina
Sarebbe un vero sollievo per i Paesi della Ue che lo vedono come un implacabile bulldog. Lascerebbe la sua presa sul ministero delle Finanze. Tutti se la prendono con Frau Angela. Sarà la signora d’Europa, la donna più potente del mondo (secondo la rivista Forbes), ma si comporta come una massaia sparagnina, che affama la famiglia per non rompere il salvadanaio.
Ma gli italiani, e gli europei, sanno che il vero cattivo nel Governo a Berlino, è il falco Wolfgang Schäuble. È lui che mette in riga i greci, ed infatti l’ex ministro delle Finanze elleniche Varoufakis, lo faceva bersaglio quotidiano dei suoi insulti.
Quanti lo temono e lo detestano, potranno tirare un sospiro di sollievo, il prossimo febbraio quando, è molto probabile, lascerà il Ministero per diventare Presidente della Repubblica.
Joachim Gauck, 76 anni, dovrebbe rendere ufficiale quel che era già noto da diversi giorni: ne ha abbastanza, e non si presenterà per un secondo mandato. Sempre che, come Napolitano, non ci ripensi all’ultimo momento. La conferma sarebbe certa: lo desidererebbe la Merkel, e i socialdemocratici, e i Verdi. Nell’attuale situazione, in Germania e in Europa, nessuno desidera affrontare un ennesimo confronto. Gauck fu eletto nel marzo del 2012, al posto di Christian Wulff, costretto alle dimissioni dopo appena venti mesi per essersi fatto pagare tre giorni in albergo da un amico (750 euro), e per altri favori illeciti. Poi fu assolto. Non aveva commesso alcun reato, ma il suo comportamento non era stato perfetto. I tedeschi sono spietati con i loro politici.
Gauck, ex pastore luterano nella scomparsa Germania orientale (Ddr), era stato candidato nel 2010. La Merkel lo ostacolò per favorire Horst Köhler, ex presidente della Bundesbank. Anche lui costretto a dimettersi per aver detto la verità: i tedeschi combattevano in Afghanistan non per difendere la libertà, ma per ragioni economiche. La Cancelliera non ha la mano giusta nella scelta dei suoi candidati. Schäuble, 73 anni, sarebbe stato disponibile già nel 2004, ma lei preferì averlo al suo fianco per sfidare Gerhard Schröder. Schäuble sarebbe stato l’erede ideale di Helmut Kohl, ma il 12 ottobre del 1990, durante la campagna elettorale, fu ferito da un folle attentatore con tre colpi di pistola. Raggiunto alla spina dorsale, da allora vive su una sedia a rotelle.
Far fronte a tutti gli impegni, a Berlino e all’estero, per lui è stata un’impresa immane, e ci è riuscito con grande forza e dignità. Il lavoro da Presidente dovrebbe essere meno impegnativo. All’estero molti lo detestano, i tedeschi forse non l’amano, ma lo stimano. Nessun partito ha la maggioranza nell’Assemblea nazionale (le due Camere, più grandi elettori scelti dalle Istituzioni pubbliche) e la nomina di Schäuble potrebbe indicare quale sarebbe la futura coalizione di Governo, se i socialdemocratici insistessero sul loro candidato, e venisse eletto con i voti dei Verdi.
Sua sfidante a febbraio potrebbe essere Ursula von der Leyen, 57 anni, milionaria, madre di sette figli e attuale ministro della Difesa. Ma forse due donne alla guida della Germania sarebbero troppe: nonostante tutti i problemi, i profughi, l’euro, nessuno dovrebbe insidiare l’ennesima vittoria di Angela Merkel alle elezioni di settembre 2017, benché sia al potere dal 2005. I socialdemocratici potrebbero sostenere che per una normale alternanza democratica ora la poltrona di Presidente toccherebbe a loro, dopo Köhler e Wulff. Gauck, in fondo, non era un uomo di partito. Potrebbero puntare su Martin Schultz, 60 anni, molto amato dagli italiani dopo lo scontro con Berlusconi. Chissà.
Tuttavia, chiunque prenderà il posto di Schäuble alle Finanze, non facciamoci illusioni: si comporterà esattamente come il cattivo Wolfgang. Nessun politico tedesco si può permettere di mostrarsi troppo generoso con le cicale d’Europa senza provocare la rivolta degli elettori.
Fonte tedesca: il Deutsch-Italia / Roberto Giardina
ROBERTO GIARDINA
Roberto Giardina, dal 1986 in Germania, è corrispondente per il QN (Giorno-Resto del Carlino- La Nazione) e Italia Oggi. Autore di diversi romanzi e saggi, tradotti in francese, spagnolo, tedesco. In Germania è uscito “Guida per amare i tedeschi”, “Anleitung die Deutschen zu lieben” (Argon e Goldmann), “Complotto Reale” (Bertelsmann), “In difesa delle donne rosse” (Argon), “Hundert Zeilen”, e ultimamente “Berlin liegt am Mittelmeer” (Avinus Verlag).
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