testo e foto di Emilio Esbardo
Cinema for Peace (Cinema per la pace) è stata fondata, a seguito degli eventi dell’11 settembre 2001, con il sostegno di personalità del mondo della politica, dell’economia e dei media, per combattere, attraverso la cinematografia, le ingiustizie sociali e le violazioni dei diritti umani a livello internazionale.
Il fondatore di Cinema for Peace è il produttore sloveno Jaka Bizilj.
Tra le celebrità che hanno appoggiato il progetto ci sono, tra gli altri, Michail Gorbatschow, Nelson Mandela, Sean Penn, Richard Gere, Ben Affleck, Bono, Bill e Hillary Clinton, Nicole Kidman e il Dalai Lama.
L’evento più importante è la serata di gala organizzata da “Cinema for Peace” nella capitale tedesca durante la Berlinale. Gli altri eventi di Cinema for Peace si svolgono a New York, Los Angeles, Cannes e Africa.
I ricavati della serata di gala vanno per scopi di beneficenza, ad esempio con essi si sostiene la Fondazione Mandela e l’Iniziativa UNICEF “Scuole per l’Africa”.
Gli organizzatori prendono in considerazione tutti i film che hanno per tema argomenti quali guerra, povertà, terrorismo, inquinamento, prevenzioni delle malattie e violazioni dei diritti umani.
La serata di gala Cinema for Peace 2014, tenutasi il 10 febbraio presso la Konzerthaus (sala concerti) nella piazza Genarmenmarkt, è stata dedicata soprattutto alla figura di Nelson Mandela e della sua lotta, durata una vita intera, contro l’Apartheid e a favore dei diritti umani in Sudafrica. Alla serata era presente suo nipote Kweku Mandela.
Gli ospiti d’onore di quest’anno sono stati Uma Thurman, Catherine Deneuve, Ennio Morricone, Ornella Muti, Al Bano, Bianca Jagger, l’ex ministro degli Esteri tedesco Hans-Dietrich Genscher, l’ex presidente francese Valéry Giscard d’Estaing, l’attrice tedesca Martina Gedeck e Sir Christopher Lee.
I premi 2014 si sono suddivisi in:
Cinema for Peace Award for Most Valuable Movie of the Year (Premio per il film di maggior valore dell’anno); vincitore: 12 Years a Slave di Steve McQueen
Cinema for Peace Award for Justice (Premio per la giustizia); vincitore: #chicagoGirl: The Social Network Takes on a Dictator di Joe Piscatella
Cinema for Peace International Green Film Award (Premio per il film più ambientalista); vincitore: Big Men di Rachel Boynton.
Cinema for Peace Award for the Most Valuable Documentary of the Year (Premio per i documentari di maggior valore dell’anno); vincitori: Alias Ruby Blade di Alex Meillier; Children on the Frontline di Marcel Mettelsiefen e Anthony Wonke; Dirty Wars di Rick Rowley; Everyday Rebellion di Arash Riahi e Arman Riahi; Ground Zero: Syria di Robert King; Pussy Riot: A Punk Prayer di Mike Lerner e Maxim Pozdorovkin; Recycling Medea di Asteris Kutulas; The Family di Stefan Weinert; The Kill Team di Dan Krauss; The Missing Picture di Rithy Panh e The Square di Jehane Noujaim.
Cinema for Peace Honorary Award (Premio onorario per la pace); vincitore: Nelson Mandela.
Cinema for Peace Honorary Award (Premio onorario per il film per la pace); vincitori: i relizzatori di Mandela: Long Walk to Freedom.
Cinema for Peace Honorary Award (Premio onorario di Cinema for Peace); vincitore: Sir Christopher Lee.
L’ospite d’onore Sir Christopher Lee, che è stato premiato durante la serata per il suo impegno decennale per l’UNICEF, ha letto, commosso, le lettere dei bambini siriani coinvolti nella guerra civile del loro Paese.
Sir Christopher Lee, classe 1922, britannico, è divenuto celebre per aver recitato la parte di Dracula nella pellicola “Dracula il vampiro” diretto nel 1958 da Terence Fisher.
Sposato con la modella e attrice danese Birgit Kroencke dal 1961, ha origini italiane. L’archeologo Andrea Carandini era suo cugino di terzo grado. Casina, città di residenza dei suoi ascendenti, in provincia di Reggio Emilia, gli ha concesso la cittadinanza onoraria nel 2004.
In questa edizione, come documentario di maggior valore è stato nominato “Pussy Riot – A Punk Prayer”, con la motivazione che è riuscito a dimostrare che non esistono “guerre pulite”, anche se vengono intraprese in nome di giustizia e democrazia. Le Pussy Riot Nadeschda Tolokonnikowa e Marija Aljochina erano presenti alla serata.
Con il tema “guerre sporche” si vuole porre al centro dell’attenzione le vittime innocenti delle guerre in Congo e Siria.
Nadeschda Tolokonnikowa e Marija Aljochina erano state arrestate nel 2012 per essersi esibite con il loro gruppo musicale Pussy Riot nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, protestando contro il malsano connubio chiesa-politica.
L’azione è avvenuta il 21 febbraio 2012. In chiesa, le Pussy Riot hanno intonato una canzone che protestava contro la rielezione di Putin e che implorava la Beata Vergine Maria di scacciare definitivamente il Presidente russo dalla scena politica.
Nella preghiera viene citato Cirillo I, Patriarca russo, accusato di essere più legato al potere temporale che a quello spirituale. Cirillo I, nella canzone, viene descritto alla stregua di una prostituta.
A seguito delle proteste, nel marzo 2012, Nadeschda Tolokonnikowa e Marija Aljochina sono state arrestate, condannate a due anni di carcere e poi scarcerate da un’amnistia dello stesso Putin nel dicembre 2013.
Pussy Riot è formato dai sostantivi “Pussy”, che significa “Gatta” ma che indica anche le parti intime delle donne, e “Riot”, che significa “Rivolta”.
Le Pussy Riot sono un gruppo musicale femminista di genere Punk e Rock, che si scaglia contro la classe dirigente.
Durante la serata di gala, Nadeschda Tolokonnikowa e Marija Aljochina hanno discusso sul rispetto dei diritti umani e sulla necessità di miglioramento delle condizioni dei detenuti nelle prigioni russe.
La serata si è conclusa con Al Bano che ha cantato “Felicità” sul tavolo dove cenava l’attrice americana Uma Thurman. Le persone presenti si sono lasciate trascinare con forti battute di mano ed intonando, a squarciagola, insieme a lui la canzone.
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