di Maria Luisa Melo
Non mai gioito per la morte di nessuno. Neppure ora per la morte del grande torturatore della morte e per la morte.
Solo provo sollievo…
Elevo la mia silenziosa preghiera come il fluttuante fumo dell’incenso per tutte le vite, le giovanissime vite massacrate dal generale Videla…
E prego anche per noi … per me…i sopravvissuti…Ero una ragazza di 19 anni quando iniziarono a torturarmi mentalmente e senza pietà per ben 7 anni… ma nonostante loro, il gruppo Condor in particolare… sono diventata una donna senza rancore….
POEMA XLI ( 10-2-2011)
Non mi hanno rinchiuso
in una gabbia oscura
né in una cella sperduta
né disintegrata nell’acido
neppure fulminata
dalla tortura elettrica…
No
non hanno torturato
il mio corpo
anzi
lo hanno lasciato respirare.
Soltanto
hanno prelevato la linfa
di ogni mio pensiero…
di ogni mio camminare…
di ogni mio modo di costruire ponti…
e
ad ogni mia cocciuta ostinazione
d’Essere Me Stessa !!!
E quando sentì
avvicinarsi
il bacio
della Morte…
… un sussulto di Stelle
fermò
l’emorragia
della mia anima…
Sono passati
più di trenta anni…
Sono una sopravvissuta…
E sono diventata
una Donna Senza Rancore…
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