Grande successo di Romeo Castellucci al festival internazionale Foreign Affairs a Berlino

© Christophe Raynaud de Lage_WikiSpectacle

Dal 28.09 al 26.10.2012 si è tenuto il neonato festival dei Berliner Festspiele: Foreign Affairs.

Foreign Affairs è stato concepito come un festival di arte contemporanea, internazionale, dove “per un mese intero artisti provenienti dall’Africa, dall’Asia, dall’America Latina e dall’Europa si trasferiscono a Berlino e condividono con il pubblico le loro visioni, i loro timori, le loro prospettive personali e le loro analisi critiche del nostro mondo, del nostro tempo e delle nostre società…”

A concludere la prima edizione di questo festival è stata la rappresentazione teatrale del regista italiano Romeo Castellucci  “The Four Seasons Restaurant”, facente parte della trilogia  sul tema del rapporto tra l’immagine e l’artista. 

Le altre due rappresentazioni di Castellucci hanno come tema “il concetto di volto nel figlio di Dio” e il “velo nero del Pastore”.

Secondo quanto è stato scritto nelle note di regia, la causa che ha portato alla scelta di inscenare “The Four Season Reastaurant” è stata la decisione dell’artista Mark Rothko di annullare l’ordine di quadri per il ristorante newyorkese “The Four Season”, con la motivazione che il locale non era adatto per l’esposizione. Assistendo allo spettacolo ci si chiede che cosa abbia a che vedere tutto ciò con quello che accade in scena.

© Christophe Raynaud de Lage_WikiSpectacle

Conoscendo, però, bene Romeo Castellucci, si sa che questo fa parte del suo repertorio: creare delle scene molto forti, come sconnesse tra di loro, senza che abbiano nessun collegamento con il tema della rappresentazione, che colpiscano letteralmente fisicamente il pubblico. Sta allo spettatore cogliere il nesso.

La prima scena è il fortissimo rumore dei buchi neri, che stordiscono la platea. Poi appaiono delle figure femminili, armate di fucili, che si spogliano una dopo l’altra, forse ad indicare il ritorno all’autenticità, alla purezza. Esse recitano testi ispirati all’opera di Hölderlin “La morte di Empedocle”.

Lo spettacolo termina con la stupenda raffigurazione di un Big Ben: dopo un lungo e piacevole caos davanti agli spettatori affascinati e coinvolti appare un viso femminile venerato da un coro di vestali. Sono rimasto colpito dalla perfezione di un lavoro tecnicamente così perfetto.

© Christian Berthelot

La mia opinione è stata evidentemente condivisa dal pubblico presente, in quanto al termine si è alzato in piedi ed ha applaudito a lungo.

Romeo Castellucci, nominato “Chevalier des Arts et des Lettres” 2002, è nato a Cesena nel 1960. Nel 1981 ha fondato la compagnia teatrale Societas Raffaello Sanzio. Nel 2003 è divenuto direttore della sezione teatro della Biennale di Venezia. Ha vinto inoltre numerosi Premi Ubu.

Il nuovo appuntamento per l’interessantissimo festival Foreign Affairs è per l’anno prossimo.

Qui la Homepage dei Foreign Affairs

di Emilio Esbardo

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