50 anni dalla costruzione del Muro di Berlino

Foto: Emilio Esbardo

di Emilio Esbardo

Il 13 agosto di 50 anni fa a Berlino  iniziarono i lavori per la costruzione di un Muro, che avrebbe causato nei suoi 28 anni, 136 morti e rovinato intere esistenze. Nella via “Bernauerstraße”, dove vi è il memoriale più importante del Muro, si sono tenute le commemorazioni dell’evento. Il punto più toccante è stato il minuto di silenzio alle ore 12.00 in ricordo delle vittime, durante il quale i treni e gli autobus in città sono rimasti fermi.


È seguito poi l’inno nazionale intonato dalla numerosa folla presente. All’avvenimento erano presenti i parenti delle vittime del Muro, gli oppositori del regime, i maggiori rappresentati politici tedeschi come il presidente della Repubblica Christian Wulff, la cancelliera Angela Merkel e il sindaco di Berlino Klaus Wowereit, che hanno deposto una corona di fiori proprio nel tratto dove correva quella che una volta era la cosiddetta striscia della morte. 

Il presidente della Repubblica Christian Wulff, durante l'evento - Foto: Emilio Esbardo

Il minuto di silenzio è stato rispettato anche in altre zone simbolo della divisione della città, dove in forme differenti si è celebrata la commemorazione. Ad esempio, nei pressi del famoso Checkpoint Charlie, dove vi è anche il Museo del Muro, sul ponte “Bornholmer Brücke”, nel parco “Mauerpark” e a Potsdamer Platz.  Il Presidente Christian Wulff, nel suo discorso, ha fatto notare immediatamente che il “Muro non è caduto, è stato buttato giù. Alla fine la libertà è invincibile. Nessun Muro può in eterno contrastare il desiderio di libertà” e ponendo l’accento sull’importanza del ricordo ha aggiunto: “il ricordo dell’ingiustizia del Muro, ci sprona a non lasciare soli tutti coloro i quali si battono per la libertà, la democrazia e i diritti civili. Il ricordo serve a far sì che non si ripeta lo stesso errore”. Per quanto riguarda la Germania attuale, secondo Wulff, tale evento serve da monito per attuare una politica tesa a migliorare l’integrazione degli immigrati e a sviluppare una società basata sempre più sulla pluralità e sulla tolleranza.

Wowereit, il sindaco di Berlino, invece, ha affermato come sia “spaventoso, che ancora oggi vi siano persone che pensano, che il governo della DDR abbia avuto buoni motivi per la costruzione del Muro”. Wowereit ha ringraziato Gorbaciov, senza il quale il Muro non sarebbe mai caduto ed ha ricordato il ruolo fondamentale dei gruppi per i diritti civili e dei movimenti di liberazione dei Paesi dell’est. A Berlino, si terranno ancora tantissimi eventi in ricordo del 13 agosto, tra cui moltissime mostre artistiche e fotografiche, dalla forte valenza storica.

Grande partecipazione della cittadinanza - Foto: Emilio Esbardo

Inoltre verranno proiettati numerosi film che hanno come argomento la divisione della città.

Il Muro in cifre

Secondo le stime ufficiali sono stati registrati 136 morti a causa del Muro. Lungo tutto il confine 600 persone.

5.075 è il numero totale delle persone a cui è riuscita la fuga dal Muro. 40.101 lungo tutto il confine.

24 agosto 1961: Günter Liftin è colpito a morte mentre tenta di giungere la parte ovest di Berlino a nuoto. È la prima vittima in assoluto.

70 sono i tunnel scavati per attraversare il confine.

302 erano le torre di controllo a Berlino.

156 km era lungo il confine tra Berlino ovest ed est.

192 strade sono state divise dal Muro.

251 turisti sono morti d’infarto durante i controlli ai posti di controllo di confine.

15 giugno 1961 – Ulbricht dichiara: “Niemand hat die Absicht eine Mauer zu errichten” (“Nessuno ha intenzione di costruire un Muro”).

13 agosto 1961  (In precedenza Nikita Krusciov, segretario del Pcus aveva dichiarato: “Berlino è come i testicoli dell’occidente. Quando voglio far strillare l’ovest, schiaccio Berlino”).  La città è paralizzata dai lavori al confine: le guardie di frontiera dell’est bloccano i passaggi, il Muro sorge a dividere le due parti di Berlino. Qualche tedesco orientale riesce a passare il confine all’ultimo momento, approfittando della grande confusione; molti invece non riescono a credere a quello che succede e perdono l’ultima opportunità. La gente è incredula. Lancio di oggetti come pietre e bottiglie in segno di protesta. Parenti e amici vengono separati definitivamente.

27/28 ottobre 1961 – Al posto di confine “Checkpoint Charlie” si posizionano carri armati americani puntati verso il settore est. I russi rispondono posizionando i loro.

Il sindaco di Berlino Klaus Wowereit - Foto: Emilio Esbardo

17 agosto 1962 – Peter Fechter viene colpito da un proiettile sparato da un soldato di confine di Berlino est durante un tentativo di fuga (reato di “fuga dalla repubblica”). Né le guardie dell’ovest né le guardie dell’est, per una paura reciproca di scontri a fuoco, osano accorrere in suo aiuto. Peter Fechter viene lasciato morire dissanguato in quella striscia definita come terra di nessuno.

26 giugno 1963 – Discorso di Kennedy davanti al Schöneberger Rathaus, quando pronuncia l’indimendicabile frase “Ich bin ein Berliner” (sono un berlinese)

5 ottobre 1964 –  Più di 50 berlinesi dell’est fuggono nella parte ovest della città attraverso un tunnel lungo 200 metri.

3 maggio 1971 – Erich Honecker diventa presidente della DDR al posto di Ulbricht.

Tribuna d’onore. Al centro il ministro degli Affari esteri Guido Westerwelle - Foto: Emilio Esbardo

Aprile 1987 – Kurt Hager, responsabile per la cultura nella DDR, dichiara in un’intervista riguardo ai mutamenti politici in URRS: “Se il suo vicino tappezzerebbe il suo appartamento, anche lei si sentirebbe obbligato a tappezzare ugualmente il suo?”.

12 giugno 1987 – Il presidente americano Ronald Reagen chiede a Gorbaciov, durante un discorso pubblico davanti alla Porta di Brandeburgo: “Signor Gorbaciov, apra questa Porta – signor Gorbaciov, abbatta questo Muro”.   

22 ottobre 1987 – I sindaci delle due parti della città si trovano per la prima volta assieme nella chiesa Marienkirche di Berlino est dove si celebrano i 750 anni di Berlino.

Maggio 1989 – L’apertura del confine tra Ungheria ed Austria permette a molti cittadini della Repubblica Democratica di fuggire nell’Europa occidentale.

6 ottobre 1989 – Michail Gorbaciov dice in un’intervista riferendosi alle riforme non ancora avvenute nella DDR: “La vita punisce chi arriva troppo tardi”.

7 ottobre 1989 – Parata d’onore a Berlino per i 40 anni della Repubblica Democratica Tedesca.

14 ottobre 1989 – 50.000 fuggitivi della DDR hanno già raggiunto la Repubblica Federale dopo l’apertura dei confini ungarici.

4 novembre 1989 – Un milione di cittadini protestano a Berlino contro la dittatura della SED e a favore delle riforme democratiche: è la più grande manifestazione della DDR.

9 novembre 1989 – Günter Schabowski, davanti alle telecamere, in una conferenza stampa, comunica che il governo ha deciso che tutti i cittadini della DDR possono viaggiare per scopi privati anche nei paesi occidentali. E alla domanda di un giornalista italiano: “da quando?”, il poco preparato Schabowski risponde: “Per me da subito”. Migliaia di Berlinesi si precipitano ai posti di confine, una grande calca spinge per poter passare. Gli increduli ufficiali, però, non hanno ricevuto nessuna istruzione. Mezz’ora prima di mezzanotte alcuni di essi decidono di aprire i confini. È la caduta del Muro.

 —

Ti è piaciuto questo articolo? Forse potrebbe interessarti anche:

Il Muro nell’Arte

Arte all’ombra del Muro – intervista a Thierry Noir

Arte all’ombra del Muro – intervista a Kiddy Citny

Arte all’ombra del Muro – intervista a Fulvio Pinna

Crescere al confine tra le due Germanie – intervista a Günther Schaefer

La verità sul Muro di Berlino

Nel 2009 le celebrazioni dei 20 anni della caduta del Muro: l’opinione

Nel 2009 le celebrazioni dei 20 anni della caduta del Muro: il ricordo

 

Share Button