Accademia del Museo Ebraico

Daniel Libeskind durante il suo discorso all'inaugurazioned dell'Accademia del Museo Ebraico © Jüdisches Museum Berlin, Foto: Pietschmann, Wagenzik, Ausserhofer

All’assegnazione del Premio per la comprensione e la tolleranza e ai festeggiamenti dell’apertura dell’Accademia del Museo Ebraico, non poteva mancare naturalmente l’architetto che l’ha progettata: Daniel Libeskind.

Non ci si equivoca se si afferma che Daniel Libeskind è uno degli architetti più prolifici, più importanti e più richiesti degli ultimi anni: ha realizzato, tra l’altro, musei, centri commerciali, installazioni, mostre, palcoscenici.

Libeskind è nato il 1946 in Polonia. Il 1965 ha ottenuto la cittadinanza americana. Ha studiato a New York e in Israele. Prima di intraprendere la carriera di architetto, ha lavorato come musicista.

Berlino gli ha portato fortuna, visto che il suo primo progetto in assoluto è stato  il Museo Ebraico, aperto al pubblico il 2001 e le cui critiche entusiaste a livello internazionale, gli hanno aperto la strada in tutto il mondo.

Facciata dell'Accademia del Museo Ebraico © Jüdisches Museum Berlin, Foto: Pietschmann, Wagenzik, Ausserhofer

Tra le sue opere sono da citare brevemente: l’area in costruzione del World Trade Center, la riprogettazione della Fiera di Milano e la L Tower a Toronto.

Nel 2004 ha dato alle stampe l’autobiografia “Breaking Ground,” pubblicato in 90 Paesi. Ha ricevuto molti premi prestigiosi, tra i quali l’Hiroshima Art Prize, dedicato agli artisti che si adoperano per la pace.

Dell’Accademia del Museo Ebraico (“Akademie des Jüdischen Museums“) è particolarmente apprezzato il Giardino della Diaspora (“Der Garten der Diaspora”), che simboleggia tutte le nuove patrie degli ebrei. Il Giardino è aperto al pubblico ed è fornito di cucina, dove si può mangiare insieme.

Nell’edificio dell’Accademia vengono ospitati uffici, magazzini, la biblioteca, gli archivi e il centro educativo.

L’Accademia è stata creata per divenire un luogo dove discutere e fare ricerca su argomenti riguardanti l’emigrazione, l’integrazione e la formazione interculturale; per favorire e promuovere così una società eterogenea in Germania.

L’aspetto esteriore dell’edificio è una continuazione naturale del Museo ebraico, che si trova di fronte dall’altra parte della strada.

L’entrata è costituita da un cubo incastonato obliquamente nella facciata, sulla quale si può leggere una frase scritta in 5 lingue: Höre die Warheit, wer sie auch spricht (Ascolta la verità chiunque la dica). Questa è una citazione del 1168 di Moses Maimonides, filosofo, giurista e medico, che valorizza l’accettazione della verità, indipendentemente dalla fonte da cui proviene.

L’edificio è stato costruito dove una volta si svolgeva il mercato dei fiori cittadino, con un area pari a 25.000 metri quadri su un solo piano.

L’Accademia ha preso il nome Eric F. Ross, senza il cui contributo finanziario, la costruzione non sarebbe stata possibile. Nato nel 1929 a Dortmund è fuggito a 19 anni con solo 10 dollari in tasca e senza la conoscenza della lingua inglese  negli Stati Uniti. Col tempo è divenuto uno degli iniziatori dell’industria della plastica, fondando le imprese Alpha Chemicals & Plastics e Mercer Plastics Company. È morto nel 2010 ed è ricordato soprattutto per la sua attività di mecenate e filantropo. I suoi genitori sono deceduti ad Auschwitz nel 1942.

Brevi accenni al Museo Ebraico 

A Berlino un museo ebraico era già esistito tra il 1933 ed il 1938: era stato inaugurato qualche giorno prima della presa al potere di Hitler ossia il 24 gennaio 1933 all’indirizzo Oranienburger Straße 39.

Nel novembre 1938 è stato definitivamente chiuso e confiscato dalla Gestapo.

Il desiderio di rifondarne uno nuovo è stato espresso per la prima volta il 1971, quando la comunità ebraica ha festeggiato i 300 anni dalla sua nascita nella capitale tedesca.

A luglio del 1989 è stato scelto il progetto di Daniel Libeskind tra altri 165 in gara.

Nel 1999 viene concesso alle persone di recarsi all’interno dell’edificio ancora in costruzione. Fino alla sua apertura ufficiale, avvenuta il 2001, 350.000 persone, provenienti da tutto il mondo visitano la struttura in lavorazione.

A settembre del 2008 il museo ospita la 5milionesima visitatrice.

Nel 2009 si decide di utilizzare l’area dell’ex mercato dei fiori cittadino, di fronte al Museo Ebraico, per la costruzione dell’Accademia.

di Emilio Esbardo

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