“Berlino incontra il grande maestro” – discorso elettorale del Primo Ministro turco Erdogan in Germania e incontro con Angela Merkel in Cancelleria

Recep Tayyip Erdogan e Angela Merkel - Foto: Emilio Esbardo

In Germania vivono 1,5 milioni di turchi aventi diritto al voto. A Berlino si contano 180.000 persone di origine turca. Il nuovo segretario di stato addetto alla Cancelleria federale responsabile per l’integrazione è di origine turca: Aydan Özoğuz.

In agosto ci saranno le elezioni presidenziali in Turchia e per la prima volta il Capo dello Stato verrà eletto direttamente dal popolo.


Un’altra grande novità consiste nel fatto che dall’ultimo incontro tra Angela Merkel e Recep Tayyip Erdogan, nel 2012, i turchi residenti in Germania possono avere doppia cittadinanza e possono votare alle elezioni del loro Presidente senza necessariamente dover ritornare in patria per farlo.

Ecco il motivo della visita di Stato di Erdogan e l’incontro con i turchi a Berlino nel Tempodrom (dal titolo “Berlino incontra il grande maestro”): tentare di aggiudicarsi ogni voto disponibile anche quello dei concittadini residenti all’estero. Soprattutto in un momento non così favorevole per lui.

Secondo i sondaggi, il consenso della popolazione verso Erdogan e il suo partito AKP è diminuito dal 50 al 40 per cento.

Le proteste di fronte alla Cancelleria - Foto: Emilio Esbardo

Erdogan vuole riacquistare la fiducia degli elettori dopo il grande scandalo sulla corruzione in Turchia esploso il 17 dicembre, che ha portato alle dimissioni di 4 ministri e al licenziamento di molti poliziotti; 6 deputati, inoltre, hanno voltato le spalle al Partito.

Da circa dieci anni Erdogan promette giustizia e benessere per il suo Paese e l’entrata in Europa.

Nella memoria delle persone, però, sono rimaste soprattutto impresse le misure violente adottate, la scorsa estate, da Erdogan contro i dimostranti a Gezy Park ad Istanbul, che hanno sollevato accese proteste a livello internazionale.


Solo a Berlino, allora, sono scesi in piazza a manifestare migliaia di turchi, che si sono radunati nuovamente anche ieri, per protestare davanti alla Stazione Centrale, alla Porta di Brandeburgo e davanti alla Cancelleria. Essi chiedono sanzioni contro il loro Governo.

Recep Tayyip Erdogan e Angela Merkel al termine della conferenza stampa - Foto: Emilio Esbardo

I sostenitori di Erdogan invece si sono dati appuntamento davanti all’Hotel Ritz Carlton a Potsdamer Platz, dove pernottava insieme alla sua famiglia.

L’incontro con Angela Merkel si è concluso in modo più pacifico rispetto a quello del 2012, dove vi erano stati forti dissapori tra i due.

La Cancelliera ha dichiarato che c’è stato un riavvicinamento consistente: un grande passo in avanti è stato la concessione del diritto di doppia cittadinanza ai turchi da parte del governo tedesco. Ma la Merkel è ancora contro l’ammissione della Turchia in Europa (Erdogan ha ascoltato questa affermazione in modo impassibile senza che il suo viso tradisse alcuna emozione). Presupposto fondamentale è, secondo lei, la formazione di un completo Stato di diritto, dove la Giustizia sia un organo indipendente dello Stato.

Erdogan stesso ha assaporato da giovane cosa significhi uno Stato autoritario. Nel 1999 è stato costretto a dimettersi da sindaco ed ha trascorso 4 mesi in galera per i suoi “incitamenti religiosi alla popolazione”.

Il Primo Ministro turco, da parte sua, durante la conferenza stampa, ha elogiato persone come Aydan Özoguz, che si sono fatte onore in Germania.

Nel 2008 avevano fatto scalpore le sue affermazioni nell’Arena di Colonia, dove aveva esortato i suoi concittadini a non integrarsi con i tedeschi. Attualmente li incita ad imparare a leggere Kant e Hegel in lingua originale.


L’entrata in Europa è un punto fondamentale nel suo programma elettorale e Angela Merkel ha un peso importantissimo al riguardo.

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