Romney Müller-Westernhagen, prima di intraprendere la sua carriera di fotografa, si è affermata come illustratrice per le grandi case di moda internazionali. In seguito è divenuta lei stessa una modella apprezzata. È salita sulle passarelle per firme rinomate come Versace, Chanel, Yojhi Yamamoto, Jil Sander e Azzedine Alaia. È stato il marito, il celebre attore e musicista Marius Müller-Westernhagen, ad incoraggiarla ad intraprendere la carriera di fotografa e “ad utilizzare la fotografia come un’altra forma d’arte, attraverso la quale potersi esprimere”.
Nella sua prima mostra dal titolo “Beyond Faces”, Romney mostra ai visitatori una serie di oltre 40 ritratti raffiguranti atleti, artisti, politici, attori molto conosciuti ma anche gangster del Sudafrica.
Nelle sale espositive di CAMERA WORK si possono, dunque, ammirare foto di suo marito; di Frank-Walter Steinmeier, capogruppo nazionale del partito SPD ed ex vicecancelliere; di Wladimir Klitschko, campione mondiale di box; di Joschka Fischer, ex Ministro degli Affari Esteri della Germania e vice-cancelliere del Governo di Gerhard Schröder; dello scultore e pittore Jonathan Meese.
Romney vive e lavora tra Berlino e il Sudafrica con Marius Müller-Westernhagen.
Intervista a Romney Müller-Westernhagen
Perché ha scelto Berlino per la sua prima mostra?
Berlino è, attualmente, la più moderna capitale europea. Questa è anche una delle ragioni, per cui io e mio marito ci siamo trasferiti qui due anni fa. Sono stata abbastanza fortunata ad avere avuto l’opportunità di poter esibire le mie foto presso Camera Work: un vero onore per chiunque realizzi la sua prima mostra.
Quando ha iniziato a fotografare?
Nel 2001 ho iniziato a prendere in considerazione l’idea di utilizzare la fotografia come un’altra forma d’arte, attraverso la quale potermi esprimere. In precedenza con il mestiere d’illustratrice conducevo una vita piena d’impegni. Di conseguenza, non avevo il tempo necessario per prendere una penna ed un pezzo di carta dove registrare le esperienze, che facevo, e descrivere i luoghi, dove mi trovavo. E questo specialmente mentre viaggiavo per lavoro.
Secondo lei, la fotografia è arte?
La fotografia è una forma d’arte dalle molte sfaccettature. È una forma d’espressione, di emozione ed un modo di interpretare e condividere il nostro modo di vedere il mondo.
Henry-Cartier Bresson ha affermato che il ritratto è il genere più difficile in fotografia. È d’accordo?
Non completamente. Lo considererei difficile solo se, il modello o la modella, creassero delle difficoltà. Io ritengo che il ritratto sia uno dei generi più interessanti in campo fotografico. Scoprire il modo più singolare per fotografare un individuo è parte del mistero da risolvere quando il tuo modello è di fronte alla macchina fotografica. È necessario affrontare il proprio soggetto con sicurezza, portarlo ad essere onesto e ad ottenere la sua completa fiducia.
Se si osserva una foto e non si sa chi è l’autore, si può affermare se è stata scattata da una donna o da un uomo?
Quando osservo una foto, la questione del sesso dell’autore, non la prendo in considerazione. Io credo che questa sia una domanda difficile a cui rispondere, perché una buona foto contiene un certo livello di sensibilità, che è indispensabile per qualsiasi bravo fotografo. Per me è molto più significativo, ciò che si ottiene quando si osserva una foto e non se il fotografo sia uomo o donna.
Quale dei suoi modelli l’ha colpita di più?
Sono stata molto fortunata ad avere avuto la possibilità di fotografare numerose celebrità, politici, attori ed atleti che sono stati molto collaborativi e terribilmente interessanti. Tuttavia, le persone, che hanno lasciato la più profonda impressione sulla mia psiche sono stati i gangster che ho fotografato in una città di uomini di colore a Cape Town in Sudafrica.
Mentre scattavo le foto, venivano continuamente vessati e distratti dalla crescente massa che ci circondava. La loro concentrazione di fronte alla macchina fotografica mi ha impressionato. Ogni persona che ho scelto per posare, per quel breve arco di tempo, ha seguito le mie direzioni alla lettera e mi ha concesso la loro totale attenzione, e al tempo stesso ha tentato di mostrare il proprio orgoglio.
Ho percepito il senso della loro dignità aumentare, per il solo fatto di essere stato scelto per il ritratto. Un paio di giorni più tardi, guardando nei loro occhi, mentre editavo le foto, ero capace di decifrare la loro tristezza, esattamente come la loro lotta nel trovare una qualche forma di roccaforte nella loro violenta e impoverita società.
Lei ha viaggiato molto. Qual è il posto che le è piaciuto di più e quello dove ha i suoi più bei ricordi?
Temo che non posso limitare la mia risposta ad un solo posto. Quasi ogni luogo che ho visitato ha lasciato in me ricordi speciali. Ne cito alcuni.
Il Giappone per la sua bellezza tranquillizzante. Ovunque si guardi, si osservano immagini perfette. Ogni prodotto finito è una festa per gli occhi. Ricordo, che dopo aver comprato un prodotto in farmacia, mi è stato consegnato perfettamente impacchettato, avvolto con precisione, in stile origami.
New York, la mia città natale, è cosi ispiratrice, che trovo difficile mettere giù la macchina fotografica. Passeggiando per uno dei 5 distretti (buroughs), si hanno sempre dei motivi perfetti. La luce del mattino a Manhattan è affascinante. Quando i primi raggi del sole si riflettono sulle strutture di vetro ed acciaio, la città si trasforma in un paese delle meraviglie fatto di luci, ombre e specchi.
Berlino è la mia città attuale ed è un’inesauribile fonte d’ispirazione. Sono costantemente affascinata ed eccitata dalla quantità di persone interessanti, che incontro quotidianamente. Le scene di strada nei vari quartieri hanno sempre qualcosa che stimolano l’immaginazione. Esattamente come New York, Berlino è un mare enorme di energia creativa, di talenti e di personaggi. Ecco perché qui mi sento come se fossi a casa.
articolo e intervista di Emilio Esbardo
L’intervista è stata condotta in inglese e tradotta dall’autore dell’articolo.
Mostra: dall’11 agosto al 22 settembre 2012
presso CAMERA WORK
Kantstrasse 149 ⋅ 10623 Berlino
Orario d’apertura: da martedì a domenica, dalle 11 alle 18
Romney Müller-Westernhagen con la Leica – © ROMNEY MÜLLER-WESTERNHAGEN
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