di Emilio Esbardo
Mercoledì 22 ottobre 2014, presso la Konrad-Adenauer-Haus, la sede berlinese della CDU, si è tenuta la conferenza “Emigrato – Arrivato?! – i vantaggi della diversità”, a cui hanno partecipato, tra gli altri, la Cancelliera Angela Merkel, il segretario generale del partito Peter Tauber e Cemile Giousouf, deputata tedesca e Presidente dell’organo della CDU, che si occupa dell’integrazione degli immigrati in Germania.
Alla conferenza hanno preso parte tantissimi simpatizzanti della CDU o membri del partito, che hanno origini straniere.
Il moderatore dell’evento, anche lui di origini straniere, ha evidenziato il valore della formazione e l’importanza dello studio. Non si può costringere tutti a laurearsi, ma a coloro i quali ne hanno la capacità, bisogna offrirgliene l’occasione. Una società moderna è quella che promuove i talenti e fa sì che essi non si perdano nel loro percorso formativo.
L’obiettivo principale della Cancelliera è quello di trasformare la Germania in un meraviglioso Paese d’integrazione. Anche, secondo lei, gli stranieri devono integrarsi, per se stessi e per il bene della Germania. L’integrazione è un bene comune per entrambi. Angela Merkel ha parlato di tener duro ed ha spiegato che nessuno meglio di lei può comprendere al meglio la situazione di cambiamento e disagio che prova uno straniero. Lei stessa d’altronde, l’ha sperimentato sulla propria pelle con la Caduta del Muro. Ha raccontato:
Per la mia propria esperienza, io credo che il cambiamento può significare qualcosa di buono, che si può e si deve approfittare delle possibilità che si offrono (…) non ci si può lasciare frenare così facilmente (…) Persone come me, che sono cresciute nella DDR, anche se la riunificazione della Germania nella CDU, è sempre stato un punto fermo, all’inizio mi hanno osservato in modo strano (…) Qualche volta hanno anche detto: ha capito come questo funziona con i valori della nostra Repubblica Federale. E ha capito questo e questo (…) non ci si può far abbattere dalle piccole umiliazioni quotidiane …
Non dimenticherà mai di essere stata una volta definita come “Zonenwachtel”, termine che indica, più o meno, un politico donna dell’ex DDR, che appare come invadente, snervante e ficcanaso. Per sminuirla e declassificarla, le si sono affibiati anche altri appellativi quali “Dieser Dame” (Questa signora) oppure “Kohls Mädchen” (La ragazza di Kohl)
L’obiettivo suo e della CDU è di accettare all’interno del proprio partito e di promuovere persone di culture e religioni differenti, senza, al contempo, rinnegare le radici cristiane. Le diversità, in una società moderna, devono unire e non dividere. Ognuno in Germania deve avere le stesse possibilità e non ci devono essere discriminazioni.
“Nella CDU”, ha affermato la Merkel, “ci chiediamo: Cosa sai fare? Cosa puoi apportare a noi? Che posizioni in comune abbiamo? Come possiamo agire nella nostra società? I valori che uniscono persone di differenti culture nella CDU sono unità, giustizia, libertà, solidarietà”.
Le potenzialità degli immigrati sono state discusse in tre distinte discussioni con i titoli:
- Il nuovo miracolo economico tedesco – Potenzialità dell’economia degli immigrati
- Tra due mondi – Possibilità per i giovani con un retroterra migratorio
- La mia CDU: Unione delle diversità
Un bell’esempio d’integrazione lo ha raccontato Nelly Kostadinova, che ha avviato una impresa da sola, con pochi soldi in tasca, trasformandola col tempo in una agenzia per interpreti di successo a livello internazionale.
Thomas Kufen, membro del Parlamento della Renania Settentrionale-Vestfalia, vuole esortare i giovani a intraprendere differenti carriere da quelle usuali tra gli stranieri, ossia gastronomi o cantanti rap.
Anche il segretario generale della CDU, Peter Tauber, si è detto convinto che bisogna avvicinare le persone che hanno grandi idee per se stessi e per il Paese. Ha affermato:
Io, personalmente, credo che una società può essere ricca e di successo, se essa dà una possibilità a molte idee e progetti. Ma una società può avere successo, alla fine, se essa si comprende non come la somma di differenti parti, bensì come una grande unione.
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