di Emilio Esbardo
Venerdì 2 giugno 2017, ho partecipato alla conferenza stampa “Come il rock abbia decretato la fine della guerra fredda – vero?” (Wie Rock-Musik den Kalten Krieg beendete – Oder nicht?), presso l’Institute for Cultural Diplomacy a Berlino.
L’incontro è stato organizzato in occasione dell’uscita del documentario FREE TO ROCK, trasmesso in prima visione sulla televisione di stato americana il primo maggio 2017.
All’evento erano presenti la leggenda rock russa Stas Namin, il produttore e consulente governativo Doug Yeager, il musicista e banchiere Nick Binkley, la manager culturale Lara Campbell, la diplomatica statunitense Michelle Logsdon e il direttore dell’Istituto Mark Donfried.
FREE TO ROCK è un documentario girato in un arco di 12 anni da Jim Brown, vincitore di quattro Emmy, il più importante premio televisivo a livello internazionale. Esso dimostra come il Rock ‘n Roll abbia influito decisivamente sul collasso dell’Unione Sovietica e decretato la fine della guerra fredda.
Anche Keith Richards aveva dichiarato in precedenza, ma non era stato preso sul serio, che sono stati il Rock e i jeans ad abbattere la cortina di ferro.
D’altronde è stato il forte ascendente della cultura pop occidentale sulle nuove generazioni sovietiche a spingere il Partito ad organizzare, il 12 e 13 agosto 1989, il primo concerto in piena cooperazione tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti: Il Moscow Music Peace Festival. Tra i musicisti partecipanti vi erano: Bon Jovi, Gorky Park, Ozzy Osbourne, Mötley Crüe, Skid Row, Cinderella e gli Scorpions, i quali hanno dedicato a tal proposito alcuni dei loro versi più famosi:
I follow the Moskva
Down to Gorky Park
Listening to the wind of change
An August summer night
Soldiers passing by
Listening to the wind of change
Nel documentario, come testimoni del periodo sono stati intervistati Mikhail Gorbaciov, Bruce Springsteen, Jimmy Carter, Beach Boys, Scorpions, Billy Joel, Metallica. Durante le interviste sono state mostrate significative immagini dell’epoca di eventi e concerti importanti.
Tra le personalità musicali di spicco in Russia vi è Stas Namin, fondatore della leggendaria band The Flowers (più di 60 milioni di album venduti); organizzatore della SNC, prima società di produzione indipendente dell’Unione Sovietica; creatore delle prime aziende private (agenzie di concerti, reti televisive, etichette discografiche, stazioni radio, etc.), che hanno abbattuto il monopolio statale.
Il documentario è stato reso possibile grazie al sostegno di The Grammy Museum Foundation, The Rock and Roll Hall of Fame, The Stas Namin Center of Moscow.
Tutti i partecipanti alla conferenza stampa hanno affermato che, anche dal loro punto di vista, la cultura gioca un ruolo fondamentale nei cambiamenti delle società. Stas Namin ricorda con grande piacere gli anni della svolta.
Tutte le informazione su FREE TO ROCK al seguente link:
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