Intervista a Marco Montini, direttore dell’area tedesca dell’Enit

Marco Montini - Foto: © Marco Ristuccia

Dal cinque al nove marzo 2014 si è svolta a Berlino la 48.ma edizione della Fiera internazionale del turismo (ITB).

L’ITB è da tempo un’occasione unica dove promuovere e far conoscere al meglio l’Italia e le sue regioni a operatori turistici provenienti da tutto il mondo. All’evento ha partecipato anche l’Enit (Agenzia Nazionale del Turismo). 


Dopo due anni di assenza, Marco Montini ha ripreso l’incarico di direttore dell’area tedesca dell’Enit.

Nell’intervistarlo nuovamente il 5 marzo 2014 (Emilio Esbardo lo aveva incontrato precedentemente alla ITB edizione 2011) il discorso si è incentrato sulla situazione del turismo italiano, sull’afflusso dei visitatori tedeschi nel Bel Paese e sul rapporto bilaterale tra gli enti turistici italiani e tedeschi. 

Signor Montini, mi può descrivere la situazione generale del turismo in Italia rispetto al 2011, quando l’ho intervistata per la prima volta?

Per quanto riguarda il mercato tedesco è migliorata. Forse ha fatto bene la mia assenza di due anni… a parte le battute, siamo riusciti a superare la soglia di 10 milioni di turisti tedeschi che vengono a trascorrere le vacanze in Italia. Si confermano in campo turistico in assoluto il primo mercato. Precisamente sono 10 milioni e duecentomila. Il secondo Paese è l’America con circa 4 milioni e 200 mila arrivi.

L’ITB continua ad essere una buona vetrina per l’Italia. All’incirca quanti rappresentanti italiani partecipano a questa fiera?

Anche noi come ENIT, grazie al nuovo direttore generale, abbiamo fatto uno sforzo per recuperare il rapporto con le regioni. Quest’anno è raddoppiato il numero delle regioni presenti nel nostro stand. Da 6 sono diventate 14. I metri quadrati che abbiamo a disposizione sono aumentati del 30 per cento, rispetto all’anno scorso. Gli operatori italiani accreditati sono 800.

È importante Il turismo culturale? Cosa offre in più l’Italia da questo punto di vista rispetto al passato?

Il turismo culturale rappresenta il secondo aspetto principale per il mercato, il primo risulta essere il turismo balneare. Ci sono dei prodotti emergenti. Il mercato turistico tedesco richiede prodotti nuovi, forse legati al lusso, alle crociere. Noi per quanto riguarda la nostra promozione per l’anno 2014, ci siamo concentrati molto nel pubblicizzare l’EXPO 2015. A breve partirà una campagna pubblicitaria in Germania con dei fondi dell’anno passato, dove uno degli aspetti principali sarà proprio anche la promozione del turismo culturale.


Come sono attualmente i vostri rapporti con gli enti turistici tedeschi?

All’epoca avevamo degli ottimi rapporti anche a livello personale con il sottosegretario al turismo del Governo tedesco. Nel frattempo è cambiato, il Governo ha nominato qualche settimana fa un nuovo referente, che incontrerò per la prima volta domani in Ambasciata in occasione di una conferenza che organizziamo per promuovere l’EXPO 2015. I miei auguri glieli ho già fatti e gli ho inviato un libro sull’Italia, invitandolo a fare una vacanza nel nostro Paese. Per quanto riguarda i rapporti con il direttore generale del turismo tedesco sono ottimi. Erano ottimi in precedenza, continuano ad essere ottimi adesso.

Nell’intervista del 2011 aveva consigliato agli operatori italiani di investire maggiormente nel mercato tedesco. Conferma anche oggi?

In assoluto, sì, lo confermo. Anzi lo ribadisco con forza. Se posso dare un ulteriore consiglio agli operatori italiani è quello di guardare un po’ più alla qualità dei servizi che offrono, ai prezzi che vengono praticati e cercare di porre un’attenzione particolare alle famiglie che sono un punto di riferimento per quanto riguarda il turismo tedesco.

Quindi la qualità paga…

La qualità paga. Ho detto prima di puntare anche su un turismo di lusso, perché in un momento di crisi generale, sembra che ci sia, però, un mercato di riferimento proprio per il lusso. In particolare legato alle crociere.

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