
Sonja Gerhardt con le attrici Claudia Michelsen, Maria Ehrich e attori Trystan Pütter, Sabrin Tambrea - foto & fotomontage: Emilio Esbardo
di Emilio Esbardo
Sonja Gerhardt, nata ad aprile 1989 a Berlino ovest, è un’attrice, divenuta volto noto al grande pubblico non solo tedesco ma anche italiano con la sua partecipazione alla telenovela “Cuori tra le nuvole” (titolo originale: Schmetterlinge im Bauch), trasmessa da Canale 5 dal 16 aprile al 14 settembre 2007.
Da bambina ha fatto parte per 11 anni del gruppo di danza del Friedrichstadt-Palast, teatro per varietà fondato nel 1984 e fiore all’occhiello dell’ex DDR, dove ha recitato e ha danzato dal 1991 al 2000.
Nel 2008 ha ricevuto la sua prima parte da protagonista nel ruolo della quindicenne Vic nella pellicola “Sommer – Für die große Liebe musst du kämpfen” (che potrebbe essere tradotto: “Estate – per il tuo grande amore devi lottare”).
Nel 2015 si è fatta conoscere internazionalmente per aver recitato il ruolo di Annett Schneider nel film “Deutschland 83”: una miniserie televisiva tedesca, co-prodotta dalla statunitense SundanceTV e trasmessa anche in Italia dal 2 al 23 dicembre 2015 su Sky Atlantic.
“83” sta per autunno 1983, nel pieno della Guerra Fredda, quando la NATO ha progettato e dichiarato manovre militari nell’Europa occidentale. Le tensioni e le paure di un terzo conflitto mondiale si percepivano in tutta Europa e soprattutto nella Germania divisa in due. La trama racconta del soldato di frontiera Martin Rauch, interpretato da Jonas Nay, infiltrato come spione nella Bundeswehr, le forze armate della Germania Ovest. Calandosi nel personaggio di Annett Schneider, Sonja Gerhardt si è immedesimata nella fidanzata di Martin, insegnante di scuola, la quale a causa della lunga assenza di Martin ha iniziato una relazione con il collega Thomas. Per questo motivo sarà ricattata dalla Stasi e costretta a lavorare come collaboratrice, facendo arrestare il suo amante.
Nel 2017 ha ricevuto i prestigiosi riconoscimenti per i suoi ruoli da protagonista di Monika Schöllack in “Ku’damm 56” e Anna Kosminski in “Jack the Ripper – Eine Frau jagt einen Mörder” (film su Jack lo squartatore): vincitrice del “Premio Tedesco della Televisione”, del “Premio Cinematografico Jupiter” e del “Premio della Baviera della Televisione”.
Dopo la sessione fotografica nella Richard-Wagner-Strasse, confinante alla Ku’Damm, dove si trova la scuola di danza “Galant” e dove svolgono le scene principale del film, Sonja Gerhardt mi ha concesso un’interessante intervista centrata naturalmente sul sentito argomento dell’emancipazione femminile.
Perché ha accettato di interpretare il ruolo di Monika?
Dopo aver letto le sceneggiature della prima serie e la parte riguardante Monika, mi sono detta che avrei dovuto recitare assolutamente tale ruolo, perché è un personaggio complesso. E’ il desiderio di ogni attore/rice ottenere ruoli del genere… Monika nelle tre puntate si sviluppa, cresce, mostra differenti sfaccettature, una personalità articolata… e poi il tema del film è molto bello…
Come si è preparata alla recitazione?
Mi sono preparata con un supervisore per un mesetto, ho visto film del periodo, preso lezioni di ballo ed ora per questa nuova serie lezioni di canto.
Cosa ne pensa dell’immagine della donna della generazione di Monika?
Quando ho iniziato a girare la prima serie, ero inconsapevole che le donne allora non erano ancora emancipate… e il film inizia proprio con l’emancipazione delle protagoniste. Trovo fantastico, che dopo circa 60 anni, noi donne abbiamo ottenuto molti più diritti e migliorato la nostra condizione… la nostra situazione è destinata a migliorare ancora…
Secondo lei, le donne in Germania sono discriminate come attrici e registe?
Sì – anche se la situazione sta cambiando lentamente -, dal mio punto di vista veniamo discriminate: già se pensiamo al salario, visto che guadagniamo di meno solo perché siamo donne… Sono sempre contenta quando mi capita di lavorare con una regista o vedo ingaggiata una donna come direttrice della fotografia o come responsabile alla gestione degli apparecchi di illuminazione… di colleghe nel mio ambito lavorativo ne vedo però sempre di più e ci stiamo imponendo con il passare del tempo…
Si ricorda esattamente quando e perché ha deciso di divenire un’attrice?
E’ stato da sempre un mio desiderio, già da quando avevo 6 – 7 anni. È fantastico potersi immergere in altri ruoli e vivere le vite di altre persone. Rifarsi completamente una nuova identità è una cosa che mi diverte molto. Inoltre da attrice si apprende molto… In questo mio ultimo ruolo, ad esempio, la società degli anni ’50 e l’inizio dell’emancipazione femminile…
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