Intervista alla pianista rumena Olga Bordas

Pianista rumena Olga Bordas - Foto privata

di Michela Buono

Maestro Bordas Lei ha studiato pianoforte in Romania ha avuto, anche, esperienze all’estero?

Purtroppo non ho mai studiato all’estero. Con l’Italia ho avuto dei contatti lavorativi ma si è trattato di esibizioni estive. Ho studiato pianoforte al liceo musicale di Cluj, in Romania e, successivamente, mi sono diplomata in interpretazione strumentale a Oradea sempre in Romania.


 Indubbiamente chi come Lei ha studiato in un paese dell’est ha potuto contare su basi molto solide. E’ d’accordo?

Per quanto riguarda il rigore esistente nelle istituzioni musicali dell’est Europa sono d’accordo. Io ho iniziato a studiare pianoforte nel periodo comunista. All’epoca era molto difficile “resistere”, nell’ ambito musicale come studente. Entrare in un’istituzione di stato come professionista era un incubo perché non c’era molto spazio per i musicisti. Quelli che riuscivano a diventare tali erano, sicuramente, dei professionisti eccezionali ma, entravano anche persone che facevano parte dal sistema politico o che provenivano da famiglie che sostenevano il sistema. Per di più chi era all’interno del sistema musicale, spronava i figli a continuare la tradizione di famiglia. Era talmente difficile riuscire a far parte del mondo musicale che, spesso, ci volevano anni costituiti da grande tenacia e studio. Abbiamo esportato dei musicisti eccezionali che, con testardaggine ed enorme fatica, si sono fatti un nome. Altri, purtroppo, si sono persi. Oggi la situazione è molto cambiata. Io stessa ho studiato fino a 14 anni sotto il comunismo e, ricordo molto bene il rigore che c’era. A 14 anni ho affrontato l’esame di fine corso ed eravamo in cinque, si trattava di un esame importante perché significava essere ammessi o meno al conservatorio. Vi erano solo due posti disponibili per quanto riguarda il pianoforte in tutta la mia regione e, non mi riferisco ad una piccola regione ma alla Transilvania…  

Ho notato che nel suo paese c’è attenzione verso la cultura, i concerti sono numerosi e, spesso, organizzati in posti molto belli, ad esempio i castelli.  E’ così?

La sua domanda necessita che io risponda sinceramente. Sarebbe bello dire che in Romania l’arte è messa su un piedistallo ma, purtroppo, non è così. L’attenzione verso la cultura non è superiore rispetto a quella presente in Occidente anzi, c’è n’è di meno. In alcune grandi città vi è un’intensa attività culturale, vi sono diversi concerti di musica colta ma, i mass media, non sostengono la cultura in alcun modo. Vengono pubblicizzate attività che di culturale non hanno niente. E’ vero che alcuni concerti vengono organizzati nei castelli ma questo avviene tutti i giorni. Per essere più realistici le dico che nella mia città, ex capitale della Transilvania, uno dei cinque centri più importanti della Romania, esistono due importanti istituzioni: l’Opera di stato Rumena e l’Opera Ungherese. Entrambe offrono esibizioni di alto livello per il grande pubblico. Abbiamo la Filarmonica di Stato e tanti musicisti che suonano sia in Romania che all’estero. Ma, se usciamo dalle città, la situazione è completamente diversa: aree con scarsa alfabetizzazione e nessuna disposizione, da parte del popolo, per la cultura.

La sua predilezione verso il repertorio Ottocentesco, soprattutto per Chopin, è molto forte. Quali altri autori predilige?

La mia predilezione verso il repertorio romantico si basa sul mio amore ed ammirazione verso tutto ciò che è bello ed armonioso. Sento molto la “drammaticità” presente in questo periodo storico, nella vita mi sono trovata ad apprezzare diversi stili musicali anche, in base, alla “emotività” che vivevo in quel determinato periodo. E’ soprattutto con il Romanticismo che sento di avere una certa affinità. Mi piacciano tutti i generi musicali, alle volte mi sento più vicina ad un periodo storico rispetto ad un altro. La musica è un linguaggio non verbale e, forse, è più veritiero rispetto alle parole, tutto dipende da cosa sentiamo e, di conseguenza, desideriamo comunicare agli altri.

Ha mai eseguito ed inciso opere di autori del suo paese?

Si, ho suonato diversi brani scritti da autori rumeni. I pezzi derivanti dal folclore rumeno sono, a mio giudizio, molto belli. Spesso si tratta di brani vivaci che hanno origine dalle danze oppure, hanno un carattere più malinconico e derivano dalle ballate. Lavoro molto con i cantanti d’opera e durante i concerti, inseriamo, anche, una piccola parte del repertorio Rumeno.

C’è un compositore del quale vorrebbe approfondire le opere, anche contemporaneo?

Si c’è un autore Rumeno del 1800 che voglio approfondire, mi piacerebbe incidere dei cd delle sue musiche. Sono ancora all’inizio dello studio, vorrei eseguire delle sue composizioni all’estero, per far conoscere la sua musica. Si tratta di un compositore conosciuto soprattutto per la musica corale ma, ha scritto anche per pianoforte. Questo è uno dei miei progetti futuri e spero di riuscire a metterlo in pratica.

Quale paese secondo Lei sembra mostrare più interesse verso la musica?

Sicuramente i paesi dell’est Europa sono più sensibili verso la musica classica. Non c’è dubbio che le grandi capitali Europee sono state e, sono tuttora, centri di grande espressione artistica. L’Italia è il paese del canto. Storicamente sappiano che Germania e Austria  hanno rivestito un ruolo importante nello sviluppo della musica strumentale. Ma non sono stati solo questi i Paesi che hanno mostrato un forte interesse verso la musica colta. In Europa, ormai, non credo che si possa affermare, con franchezza, che un paese sia più “amante” della cultura rispetto ad un altro. In fondo tutta l’Europa occidentale si può definire come la culla della cultura universale. Possiamo avere delle preferenze verso un Paese od un altro ma non possiamo dire con certezza quale sia il Paese che offra più possibilità verso gli artisti. Io sicuramente preferisco l’Italia, forse perché sono riuscita ad imparare questa lingua così melodiosa ed anche per che ho tanti amici nell’ ambito culturale. Musicalmente mi sono trovata ad essere più compatibile con questo Paese, conosco dei musicisti dalla grande capacita professionale e, potrei dire, che forse mi sono sentita più vicina al popolo italiano grazie, anche, alla loro bontà d’animo che a quello rumeno, durante alcuni periodi della mia vita.

Che cosa ha inciso fino a questo momento? E cosa vorrebbe incidere?

Ho inciso soltanto un cd virtuale per una casa discografica di Roma. Ho inciso poco perché lavoro molto, ho tanti concerti sia con strumentisti che come accompagnatrice di cantanti d’opera. Sono anche docente presso una scuola di musica con molti allievi e poco tempo. Questa estate inciderò un cd con una cantante, sarà un cd dimostrativo per il suo dottorato. Come le ho detto prima, ho in progetto di studiare il compositore rumeno dell’800.

In quale sala da concerto vorrebbe tornare ad esibirsi?

Sicuramente vorrei tornare a suonare in Italia. Ho dei bei ricordi, il mare e ciò che fa parte di questo Paese da me tanto amato.

Novità per il 2016? Concerti, incisioni, tournée…

Intanto c’è la scuola che mi impegna molto. Poi ho diverse collaborazioni con dei cantanti d’opera e numerosi concerti in varie città rumene. Nel mese di giugno accompagnerò al pianoforte una cantante lirica in Svizzera. Per quanto riguarda questa estate ho dei contratti per delle esibizioni musicali estive

Maestro Bordas La ringrazio e auguri per la sua attività.

Grazie a Lei e ai suoi lettori. 

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