LA MODA

Immagine d'archivio / durante il Festival della Moda 2014 a Berlino - Foto: Emilio Esbardo

di Maria Luisa Melo

(dal suo libro: “Cherchez la Femme???!!! Monologhi sulle Donne”)

Nei secoli i vestiti mi hanno quasi torturata ed anche in questo millennio!!! Non sono stata sempre io a decidere che cosa indossare. Bensì gli altri, in particolare, gli uomini hanno deciso che il mio corpo doveva essere ben coperto.


Ancora oggi porto il BURKA perché hanno paura del mio sguardo piuttosto che delle mie forme. Il mio sguardo è pericoloso, audace, dritto, unico e irripetibile Coprendomi così, l’uomo si sente più sicuro e quindi, noi diventiamo più “manipolate” e “ sottomesse”.

Fin da bambina mi hanno fasciato i piedi, perché così, i miei passi fossero piccoli e sottili.

LA MODA ci impone i suoi capricci. Non gli importa del mio corpo ma la marionetta del mio corpo.

Lei mai creerà dei vestiti per me che sono in  una sedia a rotelle o per me che per salvarmi la vita, mi hanno tolto un seno o per la mia carissima amica indiana di settantaquattro anni, Esperanza, che ha le braccia deformate perché ogni Lunedì, Mercoledì e Venerdì fa la dialisi, in attesa di un trapianto che mai arriverà. Neppure per me, che ormai non avrò mai più un corpo giovane e perfetto come le statue del Canova. Non c’è nulla di bello, bonito, jolie da indossare.

A me e tante come me, piace molto la biancheria intima, quella che ti fa sentire attraente, sensuale. Ancora oggi con i miei settanta anni il mio Lui mi desidera e continua a scoprire la geografia del mio corpo, dei miei sensi e dei miei sospiri. Forse qualcuno mi potrebbe dire che, il mio Lui si dovrebbe “sbrigare” nella scoperta del mio essere femmina, poiché non ha più una tenera età. Ma noi adoriamo, l’ardente-delicatezza della nostra passione meditata…

Molte di noi se non sono GRIFFATTE NON SONO NESSUNO!!!

A stento riesco a riconoscerle, quando le vedo camminare, perché ciò che vedo è solo e soltanto un campionario vivace di tutti i negozi di Via Condotti! Solo quando sento le loro voci so chi sono. E allora, comincio a togliere, una a una, tutte le “ Firme” per scoprire che c’è una “piccina insicura e spaventata.”

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