Per fortuna, l’uomo perfetto non esiste - Intervista all’attrice tedesca Marie Bäumer

Marie Bäumer - Foto: Emilio Esbardo

testo e foto di Emilio Esbardo

Marie Bäumer, nata il 1969 a Düsseldorf e cresciuta ad Amburgo, è un’attrice divenuta nota al grande pubblico tedesco per la sua interpretazione nel film Männerpension (1996).

Il film, che racconta la storia di due condannati, Rüdiger Steinbock e Hammer-Gerd, che possono lasciare il carcere per due settimane sotto la custodia di due donne, ha avuto un grande successo di critica e di pubblico ed ha ottenuto numerosi premi; tra cui il premio “Bambi” come miglior film nazionale, il “Goldene Leinwand” e il “Jupiter”, come miglior film tedesco.


La parte dei quattro protagonisti viene impersonificata da quattro attori, che diventeranno tra i maggiori interpreti della scena cinematografica tedesca: Til Schweiger, Detlev Buck, Marie Bäumer e Heike Makatsch.

Marie Bäumer, nel film, interpreta magistralmente e in modo molto sensuale, il ruolo di Emilia, l’infermiera a cui viene affidato il prigioniero Rüdiger Steinbock (Til Schweiger) durante la sua settimana in libertà (ad alcuni detenuti viene concesso di trascorrere sette giorni con una donna sconosciuta dal direttore del carcere Fazetti per un progetto in fase di sperimentazione per la reintegrazione in società dei condannati).

Emilia e Rüdiger alla fine s’innamoreranno.

Marie Bäumer mentre gesticola come gli italiani - Foto: Emilio Esbardo

Marie Bäumer ha intrapreso la sua carriera di attrice a partire dal 1992 quando si iscrive alla scuola di Teatro Dimitri a Verscio nel Ticino. Dal 1994 al 1996 ha studiato presso l’Accademia di Musica e Teatro ad Amburgo.

I riconoscimenti non si sono fatti attendere. Dopo il successo del sopracitato film, ha ottenuto premi prestigiosi quali il “Bayerischer Filmpreis” (2002) come migliore attrice nel ruolo di Marie in “Der alte Affe Angst”, il “Preis der deutschen Filmkritik” (2003) come migliore attrice, il “Jupiter” (2006) come migliore attrice televisiva nella produzione “Ein toter Bruder”.

Marie Bäumer ottiene nel 2011 anche l’“Ordine delle arti e delle lettere francese”. L’attrice ha residenza sia in Germania sia in Francia, che considera come la sua seconda patria.


Marie Bäumer ha studiato anche in Italia e padroneggia più lingue. Durante la serata di gala Notte delle Stelle ha risposto gentilmente ad alcune mie domande.

– Intervista a Marie Bäumer

In molte interviste, hai affermato, che in Francia ti trovi meglio che in Germania, perché?

In Francia la cinematografia è migliore. C’è una cultura ed un’industria cinematografica, che non abbiamo in Germania.

A livello lavorativo qual è il tuo legame con l’Italia?

Il mio legame con l’Italia sono i fratelli Taviani, con i quali ho lavorato due volte. È stato stupendo.

Quali sono stati i tuoi momenti più belli in Italia?

I miei momenti più belli sono stati i giri in macchina con la 500, con la moto e a cavallo e le serate quando uscivo a mangiare un gelato.

E il tuo ricordo più brutto?

Quando sono stata fermata da una guardia di confine italiana che ha letto di fronte a me una poesia.

Marie Bäumer - Foto: Emilio Esbardo

Cosa provi quando ricevi premi importanti?

Provo semplicemente una grande sensazione di contentezza. Sono contenta, contenta, contenta…

È difficile lavorare in Germania come attrice?

La situazione è molto brutta: vi sono tantissime attrici e pochi ruoli.

Come dovrebbe essere secondo te un uomo perfetto?

Per fortuna l’uomo perfetto non esiste.

Til Schweiger, che ha successo sia a livello nazionale che internazionale, viene molto spesso criticato dalla stampa tedesca. Tu hai recitato insieme con lui nel film grazie al quale siete divenuti famosi in Germania. Cosa ne pensi di lui?

Til è fantastico. Fa del buon cinema e credo che debba essere rispettato.

C’è molta differenza tra le serate di gala tedesche e quelle italiane?

Certamente. In quelle italiane si balla molto di più.

Cosa ne pensi di Notte delle Stelle?

Trovo questa serata fantastica; proprio una bella serata. La gente si diverte. È come essere catapultati in un’altra epoca, piena di charme e di passione.

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