Sandro Bruschetti è nato il 17 gennaio 1947 a Roma. L’anno scorso si è affacciato nel panorama artistico tedesco, organizzando due mostre significative dal titolo “Vertigini di meraviglia”, dapprima a Stoccarda presso l’Istituto di Cultura italiano e poi a Berlino nella “Galerie FANTOM”. Viene definito dalla critica come uno dei nuovi rappresentanti più significativi della scena artistica romana. Lo abbiamo incontrato personalmente nella metropoli tedesca per intervistarlo.
Potresti raccontarci qualcosa della tua vita?
Ho fatto gli studi artistici. Sono cresciuto circondato d’opere d’arte perché mio padre dipingeva e al contempo era collezionista. Sin da piccolo mi hanno affascinato i colori ed i segni e lentamente ho iniziato a dipingere. Ho dovuto, poi, interrompere la mia passione perché mi sono sposato presto e, dovendo mantenere i miei figli, ho preferito avere un’occupazione fissa. Però le passioni che uno tiene dentro di sé si riaccendono ed ora, con i figli adulti, ho ripreso a dipingere in maniera molto intensa.
Lo fai in maniera professionale?
Abbastanza professionale. Ho un gallerista che lavora per me. Giro l’Europa, cercando dei punti d’appoggio per mostrare le mie opere. Prima di Berlino è stata organizzata un’esposizione presso l’Istituto di Cultura Italiano a Stoccarda, dove c’è stata una buona affluenza di pubblico.
L’Italia della tua gioventù ti ha aiutato nelle tue ispirazioni?
Mi ha aiutato poco e poi, come già detto, mi sono dovuto dedicare ad altre cose. Inoltre non mi ero ancora reso conto che questa era la strada che avrei dovuto seguire sin dall’inizio. Quando c’è stata, dentro di me, questa rinnovata esplosione della pittura, ho capito che avevo perso molti anni inutilmente.

Sandro Bruschetti (a sinistra) durante la serata d'apertura della mostra a Berlino - Foto: gentile concessione del pittore
Come definiresti la tua arte?
Faccio parte del mondo dei segni. La mia pittura appartiene all’espressionismo astratto. Bisogna avere una certa sensibilità per poter leggere i miei quadri, per poter percepire le mie emozioni, i miei sentimenti.
Cosa ti porta a dipingere?
Le ispirazioni vengono da tutto e da niente. Improvvisamente hai voglia di raccontare. L’ispirazione può nascere repentinamente da un fiore, da una persona, da un colore particolare. Almeno per quanto riguarda la mia pittura è così: nasce in maniera istintiva, in maniera improvvisa.
Quali pittori ti hanno maggiormente influenzato?
I pittori del cinquecento e del seicento. Mi ha influenzato molto Caravaggio, il mio pittore preferito. E poi tutto il novecento. Jackson Pollock ad esempio.
Tu eri già stato a Berlino?
No. È la prima volta che vengo qui. La città mi ha fatto un’impressione molto positiva. Se avessi qualche annetto in meno, penserei veramente di abitare a Berlino per un certo periodo. Ho girato tutta l’Europa, però la capitale tedesca mi ha colpito in particolar modo.
Come giudichi la scena artistica in Italia?
L’arte, la cultura in Italia, dal mio punto di vista, in questo momento è ferma. Molte gallerie chiudono, i pittori non sanno dove portare i loro quadri. In viaggio, in aereo, in treno, gli italiani che incontro mi dicono: “io mi sono laureato, sono venuto in Germania e sto benissimo qui”. Nessuno mi dice: “Non vedo l’ora di ritornare in Italia!”. Nelle ultime opere della mia mostra qui a Berlino, si nota che sono caduto completamente nel grigio. Ciò è avvenuto in maniera inconsapevole. Essendo la mia pittura caratterizzata dal colore e dalla luce, ho iniziato a chiedermi il perché di questo cambiamento. Ho capito che i miei ultimi quadri riflettono inconsapevolmente il malessere economico e morale dell’Italia odierna. Tuttavia è rimasto qualche segno di colore nel grigio, che sottolinea un filo di speranza che l’Italia possa rinascere. Questa speranza è la speranza della maggioranza della popolazione.
Credi che Berlino si presti alla pittura?
Quando sono venuto a Berlino ho avuto un impatto particolare: ho percepito molto la storia e mi sono molto emozionato e questo può riflettersi nelle opere dei pittori.
di Emilio Esbardo
Follow Us!