SETTIMANA FRANCESE - SPECIALE BERLINO CITTÀ CINEMATOGRAFICA

Semaine du Cinéma Français - foto e grafica: Emilio Esbardo

di Emilio Esbardo

Dal 28 novembre al 5 dicembre 2018 si è svolto il diciottesimo festival cinematografico francese a Berlino intitolato Semaine du Cinéma Français.


Tra i vantaggi di vivere nella capitale tedesca vi è quello di poter conoscere la cinematografia internazionale grazie ai numerosissimi festival e di poter incontrare personalmente attori e registi che per l’occasione si presentano al pubblico berlinese e non solo.

In meno di un mese, ho avuto il privilegio di essere accreditato come fotografo e giornalista alle rassegne dei film italiani e francesi.

Sono sempre stato un grandissimo estimatore della cinematografia d’oltre alpe, di cui ammiro soprattutto la corrente della Nouvelle Vague, ispiratasi al Neorealismo italiano, sviluppatasi tra gli anni sessanta-settanta e resa famosa da registi del calibro di Jean-Luc Godard, François Truffaut, Claude Chabrol, Jacques Rivette e Éric Rohmer. Nella mia videoteca non mancano capolavori come, ad esempio, Fino all’ultimo respiro (À bout de souffle) di Godard, Baci rubati (Baisers volés) di Truffaut e I cugini (Les Cousins) di Claude Chabrol.

Tra i capolavori francesi del dopoguerra, che mi sta realmente a cuore, vorrei citare Ascensore per il patibolo (Ascenseur pour l’échafaud) di Louis Malle, la cui omonima colonna sonora realizzata da Miles Davis è divenuta una pietra miliare nella storia del jazz.

Del periodo anni sessanta-settanta, da non dimenticare sono icone internazionali della levatura di Alain Delon, Jean-Paul Belmondo, Jean Gabin e Brigitte Bardot.

Foto e composizione grafica: © Emilio Esbardo

Le mie visioni del festival si sono concentrate in due giorni: lunedì 3 dicembre e Martedì 4 presso il Cinema Paris nella zona ovest di Berlino. Il mio giudizio è positivo. Credo che si possa affermare che in Francia vi siano tutt’ora produzioni belle ed interessanti.

Il primo film che ho visto s’intitola Un amore sopra le righe (Monsieur & Madame Adelman. In tedesco: Die Poesie der Liebe): una tragicommedia romantica, che porta lo spettatore a riflettere su molti aspetti della vita.

Doria Tillier e Nicolas Bedos interpretano Sarah e Victor Adelman, una coppia conosciutasi nel 1971, che vive tradimenti, delusioni, gioie immense, grandi successi e dolorosi fallimenti.

Sin dal primo istante, Sarah s’innamora di Victor, incoraggiandolo nella sua carriera di scrittore. Si sposano, hanno due figli e con i soldi della vendita dei libri, divenuti dei best-seller, acquistano una residenza lussuosa. Mentre guardavo il film, ho esclamato: finalmente una pellicola intellettuale! Sul grande schermo scorrevano non solo 45 anni di una coppia singolare ma anche gli eventi principali della storia della Repubblica francese del dopoguerra. I libri e gli scrittori sono al centro della narrazione.

Nicolas Bedos, che è anche il regista, nel realizzare Un amore sopra le righe ha preso spunto, secondo il mio parere, in modo evidente da Woody Allen, del quale ha riutilizzato tematiche caratteristiche di quasi tutti i suoi film: la relazione a tre, la presenza del psicoanalista, i costanti riferimenti alla cultura ebraica. In Un amore sopra le righe si citano grandi scrittori ebraici tra cui Roth, Singer, Bellow e Malamud. Persino le belle atmosfere parigine, da grandi metropoli occidentali, potrebbero ricordare quelle delle pellicole di Allen ambientate a New York. Il film si chiude in modo inaspettato.

Consiglio a tutti la visione di questa deliziosa tragicommedia, che in alcuni momenti vi farà ridere a crepapelle, mentre in altri vi porterà a riflettere su grandi temi della vita.

Doria Tillier e Nicolas Bedos sono una coppia sia nel film – di cui hanno scritto assieme la sceneggiatura – sia nella vita reale. Doria Tillier, che in Francia viene paragonata a Jane Birkin per l’impressionante somiglianza fisica, era presente alla proiezione. Classe 1986, è anche una star televisiva e proprio per la sua interpretazione in Un amore sopra le righe è stata candidata ai César. A farla divenire un volto noto a livello nazionale è stata la sua apparizione come Miss Meteo per Canal+. A Berlino, di fronte ad un pubblico numeroso, ha raccontato come è nata improvvisamente l’idea del film: con il suo compagno hanno scritto il copione in una sola notte, lavorando ininterrottamente fino alle cinque del mattino, facendo le correzioni necessarie in seguito. Tiller s’indentifica in Sarah, perché proprio come lei è una donna determinata e coraggiosa, che sa cosa vuole dalla vita. 

Nicolas Bedos, classe 1980, figlio del comico Guy Bedos, è regista, attore, sceneggiatore e scrittore di successo. È diventato noto nel 2004 dapprima nell’ambiente teatrale.

Opuscolo ufficiale della Semaine du Cinéma Français a Berlino con alcuni biglietti - foto: Emilio Esbardo

Il secondo film che ho visto s’intitola Photo de famille (In tedesco: Das Familienfoto).

Anche questa pellicola è ben riuscita, perché rispecchia fedelmente uno dei grandi temi del nostro tempo: la dissoluzione della famiglia e la sua perdita d’importanza nelle società occidentali. Ambientata a Parigi, racconta la storia di tre fratelli caratterialmente opposti, i cui genitori, Pierre (Jean-Pierre Bacri) e Claudine (Chantal Lauby), sono separati da molti anni: Mao (Pierre Deladonchamps) è uno sviluppatore di videogames, Gabrielle (Vanessa Paradis) lavora come “statua vivente”, mentre Elsa (Camille Cottin) non riuscendo ad avere un bambino, abbandona il suo compagno. I tre fratelli sono uno specchio delle giovani generazioni senza più radici e valori, accomunate da una costante depressione e un intenso senso d’infelicità. Mao tenta più volte il suicidio.

A riunire la famiglia e a riportare allegria, armonia e gioia di vita tra i fratelli è uno spiacevole episodio: il funerale del nonno. Dopo le onoranze funebri, la “mamie” – la nonna – rimasta da sola, esprime il suo ultimo desiderio, quello di essere seppellita nella sua terra natale, nella provincia francese. Ciò rievocherà i ricordi delle belle e spensierate vacanze quando erano bambini a Mao, Gabrielle e Elsa. Essi riscoprono le loro radici e decidono di partire insieme alla loro nonna. A discutere del film vi è stata la regista e sceneggiatrice Cécilia Rouaud, anche lei, dal mio punto di vista, influenzata da Woody Allen. In Photo de famille mi sembra, sotto certi aspetti, che vi siano delle similitudini con Hannah e le sue sorelle. Rouaud ha iniziato a farsi conoscere in patria nel 2012 con il film Je me suis fait tout petit.

Una breve descrizione degli attori principali: Camille Cottin, classe 1978, cresciuta a Parigi, è divenuta famosa al grande pubblico nel 2013 per la sua interpretazione nella serie televisiva La Connasse di Canal+. Pierre Deladonchamps, classe 1978, cresciuto a Nancy, è divenuto volto noto in Francia nel 2013 per aver interpretato Franck nel thriller Lo sconosciuto del lago: ruolo che gli valse il Premio César come miglior promessa maschile. Di Vanessa Paradis, nata a Saint-Maur-des-Fossés nel 1972, attrice, cantante e modella francese, conosciutissima anche in Italia, non debbo aggiungere molto se non che è un’icona della mia generazione per il suo successo internazionale di Joe le taxi (1987).

Il titolo del terzo film che ho visto è En liberté ! (In tedesco: Lieber Antoine als gar kein Ärger) del regista di origini tunisine Pierre Salvadori.

Adèle Haenel - Foto: Emilio Esbardo

Adèle Haenel - Foto: Emilio Esbardo

En liberté ! ricorda i film d’azione americani con un umore però tipicamente francese. Il tenente Yvonne, narra a suo figlio, ogni notte prima di addormentarlo, le eccezionali imprese di suo padre Jean, commissario di polizia defunto da due anni, considerato come un vero e proprio eroe e a cui è stata dedicata una statua in città.

Accidentalmente durante un interrogatorio di routine, Yvonne scopre, però, che suo marito, in realtà era, a sua insaputa, una persona corrotta, che con gli anni aveva accumulato una fortuna a lei nascosta. Jean, prima di morire aveva partecipato ad un furto in gioielleria, facendo scontare la colpa ad un innocente. Dopo questa scoperta, si susseguono episodi surreali ed imbarazzanti per il tenente che dimostra di avere una personalità ironica e divertente.

Yvonne è stata interpretata da Adèle Haenel, francese di origini austriache, presente alla proiezione. Nata nel 1989 a Parigi, la sua carriera di successo inizia nel 2014, quando le viene consegnato il Premio César come migliore attrice non protagonista per l’interpretazione del ruolo di Maria Merevsky nel film Suzanne.

L’anno successivo riceve nuovamente il Premio César questa volta come migliore attrice per il ruolo di Madeleine Beaulieu in The Fighters – Addestramento di vita.

En liberté ! è il suo terzultimo film. Nel 2019 sarà impegnata in altri due progetti: Le Daim di Quentin Dupieux e Portrait de jeune fille en feu di Céline Sciamma.

L’appuntamento con la prossima edizione della Semaine du Cinéma Français à Berlin è tra novembre e dicembre 2019.

HOMEPAGE: www.franzoesische-filmwoche.de

Ritratto di Doria Tillier - foto: Emilio Esbardo

Doria Tillier sul tappeto rosso - foto: Emilio Esbardo

Adèle Haenel mentre segna autografi ai fan - Foto: Emilio Esbardo

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