The Poetry Project - Il progetto poetico. La poesia crea ponti ed unisce - Racconti in versi danno voce ai bambini vittime delle guerre

The Poetry Project

di Emilio Esbardo 

thepoetryproject.de – Per otto mesi si sono incontrati ragazzi dai 14 ai 18 anni provenienti dall’Afghanistan e dall’Iran con i loro insegnanti di poesia, realizzando racconti in versi sulle loro terribili esperienze di guerra, le loro paure di morte, di alienazione ma anche di desiderio, di ritorno ad una vita normale.


Tali versi servono anche a far comprendere ai tedeschi il motivo per cui sono emigrati dai territori dove regna il conflitto bellico per stabilirsi in Germania.

I versi danno voce a bambini e adolescenti innocenti, vittime di interessi a loro estranei. I versi, però, per questi ragazzi, a differenza dei loro coetanei occidentali, rappresentano una tradizione. La memoria collettiva dei loro popoli si tramanda ancora da nonno in nipote attraverso la poesia.

Questa tradizione è stata ripresa da Susanne Koelbl, la corrispondente dall’estero della rinomata rivista Spiegel, affascinata dalla magia della poesia della cultura persiana.

Susanne Koelbl - foto: Emilio-Esbardo

Susanne ha invitato così giovani proveniente da quest’area geografica, per partecipare ad un laboratorio creativo. Tra di essi vi sono:  Ali Ahmade (15), Ghani Ataei (16), Kahel Kaschmiri (16), Mohamad Mashghdost (18), Samiullah Rassouli (17), Shahzamir Hataki (16) e Yasser Niksada (14).

Insieme ad amici berlinesi, ha pensato come creare un ponte e a far superare le differenze e diffidenze nei confronti dei tantissimi immigrati che l’anno scorso sono stati accolti in Germania. Hanno ritenuto la poesia il mezzo più efficace per risolvere il problema dell’integrazione. Naturalmente i luoghi più adatti per sviluppare il progetto sono state le scuole.

Da qui si può partire per un progetto che coinvolge la società civile. Infatti i genitori dei ragazzi tedeschi sono entrati in contatto con culture straniere grazie alle amicizie che i loro figli hanno stretto con i bambini fuggitivi.

L’obiettivo a lungo termine è quello di stabilire una connessione attiva tra le classi di benvenuto e le classi regolari e dunque tra i cittadini impegnati nel sociale e i rifugiati.

Le poesie del laboratorio sono in quattro lingue: tedesco, inglese, persiano e arabo.

I temi trattati sono prevalentemente patria, casa, pace, guerra, fuga, paura, famiglia, alienazione, amicizia, sogni, rifugio. Essi alla fine possono spiegare meglio il concetto di fuga ed espulsione, che esiste da quando esiste l’essere umano. L’emigrazione non ha risparmiato neanche noi europei.

The Poetry Project

L’anno scorso in cooperazione con il festival di letteratura internazionale è stato pubblicato il volume di raccolte di poesie intitolato “Berliner Anthologie The Poetry Project” (Antologia berlinese del progetto di poesia). Grandissima è stata la sorpresa degli organizzatori quando si è formata una lunghissima fila per acquistare il libro e per partecipare alle letture durante il festival che si è tenuto a settembre 2016.

Il progetto è documentato dal fotografo ed artista Rottkay, mentre ad ogni scuola partecipante viene assegnata una pagina propria del sito web ufficiale. Nel 2019 verrà pubblicato un libro sull’intera esperienza. 

Le sponsorizzazioni sono ben accette per favorire il buon esito del progetto. Le famiglie tedesche possono contribuire attivamente nel processo d’integrazione, per, come è scritto nell’opuscolo di presentazione consegnato ai giornalisti:

(…) Unser Land verändern, damit es bleiben kann, wie es ist (…)
(…) Cambiare il nostro paese in modo che esso possa rimanere così com’è (…)

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