“Zerstörte Vielfalt / Pluralismo distrutto” - Tema dell’anno 2013 a Berlino

Il pluralismo della Berlino cosmopolita degli anni 1920 e 1930 è stato distrutto in breve tempo e con gravi conseguenze dai nazisti. Affermare oggi che Berlino ha riacquistato il suo pluralismo, non è una cosa scontata, bensì il risultato di una città, dei suoi cittadini attivi verso tale direzione. Questo messaggio centrale è rivolto a tutti i berlinesi, soprattutto alle giovani generazioni della nostra città, come ai numerosi visitatori di Paesi vicini e lontani, che ogni anno si recano da noi… Klaus Wowereit, sindaco di Berlino

 Il 30 gennaio 1933 Adolf Hitler ha conquistato il potere in Germania. A 80 anni dall’accaduto, il 30 gennaio 2013 si inaugurerà a Berlino il progetto Zerstörte Vielfalt (Pluralismo distrutto), che durerà fino al 9 novembre, data che ricorda un altro dei più brutti eventi della storia dell’umanità, avvenuto 75 anni fa: la Notte dei Cristalli

A tale evento sono coinvolti più di 120 partner: gallerie, teatri, musei, associazioni, chiese, archivi, centri direzionali, etc.

Il sindaco di Berlino Klaus Wowereit durante la conferenza stampa - Foto: Emilio Esbardo

Zerstörte Vielfalt è un progetto coordinato da Kulturprojekte Berlin ed è il tema berlinese dell’anno 2013. 

Esso consiste in una serie di esposizioni e manifestazioni ed è “un elemento importante nel dibattitto sulla storia di Berlino” (Burkhard Kieker, presidente di visitBerlin), che descrive come la società pluralistica berlinese sia stata distrutta con l’ascesa al potere di Hitler. Inoltre si prevede che sarà una delle maggiori attrazioni turistiche della città.

I ritratti delle foto storiche di 240 berlinesi esposte davanti alla Porta di Brandeburgo - Foto: Emilio Esbardo

Durante conferenza stampa è stato presentato ai giornalisti l’intero programma. Erano presenti il sindaco Klaus Wowereit; Moritz van Dülmen, amministratore delegato di Kulturprojekte Berlin/Themenjahr 2013 (Progetti culturali Berlino/Temi dell’anno 2013); il Prof. Dr. Alexander Koch, presidente della fondazione Deutsches Historisches Museum (Museo di Storia tedesco) e la dott.sa Christine Fischer-Defoy, presidentessa di Aktives Museum – Faschismus und Widerstand in Berlin (Museo attivo – Fascismo e Opposizione a Berlino).

Con il titolo Pluralismo Distrutto si vogliono esattamente ricordare e far conoscere le biografie di tutti quei berlinesi, i cui destini sono stati influenzati dal nazionalsocialismo. Non si tratta di semplici cittadini, bensì di tutte quelle persone che avevano contribuito a trasformare Berlino in una città unica, i cui tratti principali erano pluralismo, modernità e tolleranza.

Esempi sono:

Albert Einstein (1879-1955), premio Nobel per la fisica e inventore della teoria della relatività, emigrato nel 1932 negli Stati Uniti. Oltre alla colpa di essere ebreo, era anche pacifista e lottava a favore dei diritti umani. A causa della presa al potere dei nazisti nel 1933 non è più tornato in Germania.

Gitta Alpár (1903-1991), famosa cantante d’opera, originaria di Budapest. Alpár ha abbandonato la Germania nel 1935 perché i nazisti le avevano proibito di esibirsi in locali tedeschi a causa della “sua origine non ariana”.

Irmgard Keun (1905-1982), scrittrice divenuta famosa a livello europeo con il romanzo Das kunstseidene Mädchen, che tratta di donne emancipate. Nel 1935 si è trasferita nei Paesi Bassi: i nazisti hanno descritto i suoi lavori come “letteratura anti ariana e lasciva”.

Werner Seelenbinder (1904-1944), boxer di successo con la colpa di essere comunista. Nonostante tutto ha potuto partecipare alle Olimpiadi del 1936, dove si è qualificato quarto. Successivamente si è unito ai gruppi di opposizione: è stato arrestato nel 1942 ed ucciso nel 1944.

Le biografie di questi personaggi sono il filo conduttore di differenti argomenti che verranno trattati nel progetto. Attraverso i loro destini si apprenderanno nei dettagli anche i luoghi, le circostanze e le persone che hanno determinato il terribile periodo nazista.

Alexander Koch, presidente della fondazione Deutsches Historisches Museum (Museo di Storia tedesco) - Foto: Emilio Esbardo

Al termine della conferenza stampa sono stati mostrati ai giornalisti i ritratti delle foto storiche di 240 berlinesi esposte davanti alla Porta di Brandeburgo (le foto saranno poi spostate a metà marzo nell’area cittadina Lustgarten). Esse fanno parte delle esposizioni all’area aperta, che si divide in tre tematiche:

1. Mostra di ritratti: sono una serie di 40 colonne a cui sono attaccate le foto di più di 200 persone e le loro relative biografie, che hanno caratterizzato la Berlino degli anni trenta. Sono alte 4 metri, pesano all’incirca 500 kg e di notte sono illuminate.

2. Segni cittadini – Mostre tematiche: queste serie di colonne ricordano i luoghi principali dove sono avvenuti gli avvenimenti storici più rilevanti nel periodo tra il 1933 ed il 1938 e raccontano attraverso quali meccanismi ed azioni è avvenuta la distruzione del pluralismo berlinese. Queste colonne sono alte 3 metri, pesano 400 kg e sono anch’esse illuminate di notte.

3. Colonne Espositive: Altre colonne fanno parte delle società partner al progetto Zerstörte Vielfalt, che apporteranno il loro personale e originale contributo. Sono alte 3 metri e pesano 400 Kg.

“Vogliamo dire chiaramente che queste persone non sono state dimenticate”, ha dichiarato Klaus Wowereit, “non sono state dimenticate sia le persone uccise, sia le persone espatriate. Vogliamo ridare la cittadinanza a tutti costoro”.

di Emilio Esbardo

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