Marinai, Profeti e Balene - Concerto di Vinicio Capossela a Berlino

Il 10 maggio Vinicio Capossela ha presentato a Berlino, presso il locale “Huxley’s Neue Welt”, il suo ultimo album “Marinai, Profeti e Balene” in un concerto organizzato da TIJ EVENTS.
 Con canzoni quali “Il Grande Leviatano”, “Che coss’è l’amor”, “L’oceano Oilalà”, “Dalla parte di Spessotto”, ha incantato un pubblico misto d’italiani e tedeschi, che si sono letteralmente scatenati a ballare, quando ha intonato la sua splendida versione del brano di Celentano “Si è spento il sole”. A fare da sfondo c’era la bella scenografia composta dal ventre di una balena, dove risaltavano le gigantesche costole, e da una barca. Vinicio Capossela e i membri del suo gruppo sono saliti sul palcoscenico in tenuta di marinai. Molte canzoni dell’album sono state registrate proprio a Berlino.

Il cantautore conosce molto bene la Germania, visto che è nato ad Hannover il 14 dicembre 1965 da genitori di origine irpina. Capossela fa, però, la sua gavetta musicale in Emilia Romagna. A renderlo famoso al grande pubblico è stato Francesco Guccini.

Vinicio Capossela in concerto a Berlino - Foto: Emilio Esbardo

La sua carriera è tutta in ascesa e piena di riconoscimenti. Ad esempio nel 1990 riceve la Targa Tengo per il suo album d’esordio “All’una e trentacinque circa”. Ciò che rende interessante, dal mio punto di vista, il lavoro di Vinicio è la sua ricerca nel coniugare la sua musica con i suoi interessi per le altre forme d’arte. Ad esempio la sua struggente ballata “Modì”, che racconta la storia d’amore tra il celebre pittore Amedeo Modigliani e Jeanne Hébuterne. Nel 2004 poi dà alla luce l’album “Non si muore tutte le mattine”, dove rende omaggio alla letteratura del Novecento.

Molte sue canzoni fanno parte delle colonne sonore di diversi film come “Che coss’è l’amor” nella pellicola de “L’ora di religione” di Marco Bellocchio. Nell’album “Accolita dei rancorosi” predomina la letteratura con palesi riferimenti al libro “La confraternita del Chianti” di John Fante. In campo musicale ad influenzarlo è, probabilmente, Tom Waits. Non a caso nel disco del 2006 “Ovunque proteggi” il chitarrista è Marc Ribot, collaboratore di Tom Waits. Da ricordare è sicuramente quando Capossela, il 18 agosto 2008, ha organizzato un concerto ad Andretta, il paese d’origine della madre, a favore della popolazione che contestava la decisione del governo dell’ex premier Silvio Berlusconi, di far costruire una discarica sull’Altopiano del Formicoso.

Vinicio Capossela in concerto a Berlino - Foto: Emilio Esbardo

Il suo impegno sociale è continuato anche in altre occasioni, come quando ha suonato gratuitamente in un concerto a favore delle popolazioni colpite dal terremoto a Fossa. Il 7 ottobre 2011 Dori Ghezzi gli ha conferito il Premio De Andrè alla carriera, dopo aver inciso l’album “Marinai, profeti e balene”, che il cantautore e polistrumentista ha interpretato magistralmente nel suo concerto berlinese.

Gli spettatori l’hanno “costretto” più volte a ritornare sul palco, dopo aver annunciato il suo ultimo brano. Vinicio non si è sottratto alla voglia di musica dei suoi fans. E prima di intonare altre canzoni degne di nota, come “Zompa la rondinella” e “Il Ballo di San Vito”, ha divertito la folla con frasi molto divertenti quali (mentre vuotava tutto d’un fiato una birra Beck’s): “Io bevo solo sul lavoro, quindi adesso posso”.

Si spera che Capossela torni a calcare molto presto i palchi berlinesi.

testo di Emilio Esbardo

Vinicio Capossela in concerto a Berlino - Foto: Emilio Esbardo


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