“My Song” - Harry Belafonte ha presentato il suo libro a Berlino

di Giulia Bianchi

Harry Belafonte ha presentato, di fronte ad un pubblico numeroso ed interessato, la sua autobiografia “My Song” domenica 1 aprile presso il teatro “Volksbühne”. A leggere i passaggi del libro è stato Christian Brückner, la cui voce in Germania è conosciuta, perché doppia Robert De Niro. In questo libro delizioso, scorrevole, facile da leggere Harry racconta come un ragazzo di colore come lui, inserito in un quartiere povero e difficile come quello di Harlem di New York, sia riuscito a raggiungere il successo e la notorietà. Essere, però, divenuto un attore ed un cantante famoso, non ha significato per lui godere solo dei privilegi riservati alle celebrità, bensì battersi anche per l’ingiustizia sociale.

I suoi occhi rilucenti e la propensione ad un costante, ampio e caloroso sorriso, hanno dimostrato che il suo carattere alla mano e la sua gentilezza nei confronti delle altre persone non sono mutati con il tempo.

Harry Belafonte a Berlino - Foto: Emilio Esbardo

La sua voce conserva il suo tipico timbro rauco. Sua madre una volta gli ha detto: “Promettimi, che tu mai nella tua vita andrai a letto, consapevole di aver perso anche una sola occasione per intraprendere qualcosa contro l’ingiustizia”.
 La vita di Belafonte non riflette solo la lotta contro l’ingiustia bensì la lotta contro le più grandi ingiustizie del ventesimo secolo.

Basta fare qualche breve esempio: Harry si è arruolato nella marina degli Stati Uniti, durante la Seconda Guerra Mondiale per combattere contro Hitler e Mussolini. Al suo ritorno ha dato il suo contributo contro la discriminazione razziale al fianco di Martin Luther King e a favore dei diritti civili assieme a Robert F. Kennedy.

È stato in prima fila nelle manifestazioni contro la guerra in Vietnam e il suo contributo non è venuto meno nella lotta contro l’Apartheid in Sudafrica. La vita di Belafonte è legata anche ai grandi nomi dello spettacolo, del cinema, della musica, della cultura quali Marlon Brando, Bob Dylan, Tony Curtis, solo per citarne alcuni.

Nonostante, a causa dell’età, abbia difficoltà a cantare, ha terminato il suo appuntamento berlinese, intonando l’inno del movimento di libertà, accompagnato dal pubblico presente in teatro.

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